V-Day: Vaffan*ulo Day

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LunaRossaFalco
00venerdì 19 ottobre 2007 14:23
Stanno trasformando la Democrazia in regime. [SM=x535695] [SM=x535713] [SM=x535714] Questa se passa è clamorosa. Bisognerà ricorrere al referendum abrogativo. Così altro che 300.000 firme
LunaRossaTraiano
00venerdì 19 ottobre 2007 14:49
Interessante approfondimento in merito di PI:

punto-informatico.it/p.aspx?i=2092327


credono che un simile abominio non possa cmq venire mai alla luce, speriamo abbiano ragione, certo già il solo tentativo... [SM=g27816]
LunaRossaTerrore
00venerdì 19 ottobre 2007 17:20
...ok ora basta!! [SM=x535678] ..ci si vede davanti al senato... [SM=x535715]

LunaRossaCiliegio
00venerdì 19 ottobre 2007 17:27
Di fatto credo che se intendono percorrere questa strada si copriranno di ridicolo agli occhi del mondo, quindi ben venga, anche perchè credo che sarebbe la volta che l'Italia avvierebbe un processo forse più significativo del V-Day, che diciamocelo ha già terminato il suo iter a mio parere.

Certo che, se in risposta al V-Day hanno saputo tirare fuori questa risposta, è l'ennesima riprova che non hanno capito ancora che cosa è davvero successo...

A me non fanno nemmeno più incazzare...mi fanno QUASI tenerezza...

CHi davvero mi fa paura attualmente è Bush...ormai non si contano più i nemici...dopo l'Afganistan, l'Iraq, l'Iran, adesso la Cina e la Russia (con quell'idiota che annuncia su internet nuove armi nucleari...)...più che a sperare che cada il nostro governo ora spero che a Bush venga un colpo e ci rimanga secco, quello si che è davvero stupido e pericoloso di conseguenza. Una bella marionetta.
Paolai
00venerdì 19 ottobre 2007 18:14
Bhà son semplicemente cretini, basta cambiare il blog in forum ed ecco che il gioco è fatto, la sostanza non cambia, e loro hanno fatto una ulteriore figura barbina. Sono decisamente dementi, non è che così si faranno più amare...direi tutt'altro.
LunaRossaCiliegio
00venerdì 19 ottobre 2007 18:36
La cosa che mi lascia perplessa è l'atteggiamento da "destra" che hanno. Se mi dicessero che la destra è al governo non farei fatica a crederlo.

Paolo, sono d'accordo, ma nel momento in cui si pongono il problema dei blog, quanto ci passa all'estensione ai forum? Il punto non è la forma di comunicazione ma la comunicazione stessa.

Perchè si sono posti il problema dei blog?
Senza Grillo se lo sarebbero posti?
Ecco [SM=g27828]
Paolai
00venerdì 19 ottobre 2007 18:42
bhè io la vedo così, gli brucia il sederino [SM=g27828]
Nikeos
00venerdì 19 ottobre 2007 19:36
sono imbestialito.

che schifo che schifo che schifo che schifo

ITALIA(rispetto al resto d'Europa):

.stipendi + bassi
.pensioni + ridicole
.no figli
.tasse più alte
.politici più schifosi
.spesa politica, pubblica 4-5-6 volte superiore alla media
.ultimo,penultimo tasso di crescita dell'unione
.lavoro precario in aumento
.lavori pubblici(quando li finiscono) con meno qualità ma costati 3 volte in più rispetto alla media e durata dei lavori doppia
...e chissà quant'altro


la prossima volta sulla scheda elettorale scrivo TOPOLINO.


P.S.: Rutelli, dopo aver speso QUARANTACINQUE MILIONI DI EURO DEI CONTRIBUENTI per
aprire il sito italia.it (che fa letteralmente pena, sotto OGNI punto di
vista) adesso si è accorto che fa schifo e che non riceve che pochissime
visite (mi stupirei molto del contrario) e quindi ha proposto di...
CHIUDERLO!
approfondimenti sulla notizia:

news.google.it/news?hl=it&ned=it&q=rutelli+italia.it

Io non ho parole per commentare uno scempio di tale portata.

Dico solo, avete presente quante scuole/ospedali/strade si sarebbero potuti
migliorare con l'equivalente di NOVANTA MILIARDI DI LIRE?

Con una cifra del genere, su internet, ci costruisci davvero la luna....
LunaRossaCiliegio
00venerdì 19 ottobre 2007 19:55
Beh ma il problema non è chiuderlo...il problema è stato spendere milioni di euro per tirarlo su...

Ad ogni modo penso che Rutelli potesse evitare, dal momento che si è speso così tanto, credo roda a tutti noi che ora lo chiudano pure.
Cioè è come dire che hanno aperto una buca nel terreno, ci abbiano ficcato 40-50-60 milioni di euro e poi l'abbiano ricoperta, e chiss'è visto s'è visto!

Cazzo e poi abbiamo il debito pubblico in costante crescita, fra portale, carceri su striscia, e chi più ne ha più ne metta credo siamo veramente il popolo più preso per il culo del mondo!
Nikeos
00venerdì 19 ottobre 2007 20:04
Re:
LunaRossaCiliegio, 19/10/2007 19.55:

Beh ma il problema non è chiuderlo...il problema è stato spendere milioni di euro per tirarlo su...

Ad ogni modo penso che Rutelli potesse evitare, dal momento che si è speso così tanto, credo roda a tutti noi che ora lo chiudano pure.
Cioè è come dire che hanno aperto una buca nel terreno, ci abbiano ficcato 40-50-60 milioni di euro e poi l'abbiano ricoperta, e chiss'è visto s'è visto!

Cazzo e poi abbiamo il debito pubblico in costante crescita, fra portale, carceri su striscia, e chi più ne ha più ne metta credo siamo veramente il popolo più preso per il culo del mondo!




certo che il problema nn è chiuderlo

ma è come dici te:

Cioè è come dire che hanno aperto una buca nel terreno, ci abbiano ficcato 40-50-60 milioni di euro e poi l'abbiano ricoperta

Cazzo e poi abbiamo il debito pubblico in costante crescita, fra portale, carceri su striscia, e chi più ne ha più ne metta credo siamo veramente il popolo più preso per il culo del mondo
Sol Invictus
00sabato 20 ottobre 2007 07:54
anche qui in Thailandia vi é una restrizione internet , ma non ai livelli che si vuole portare in Italia................

anzi ora mi faccio un bel blog su un server qua ,poi lo controllo dall'italia.
LunaRossaFalco
00sabato 20 ottobre 2007 10:49
Re:
Sol Invictus, 20/10/2007 7.54:

anche qui in Thailandia vi é una restrizione internet , ma non ai livelli che si vuole portare in Italia................

anzi ora mi faccio un bel blog su un server qua ,poi lo controllo dall'italia.



Ahh adesso si chiama blog quello che fanno le massaggiatrici vero? [SM=x535684] [SM=x535685]
Divertiti. [SM=x535693]


LunaRossaFalco
00sabato 20 ottobre 2007 20:50
E comunque per tornare a bomba sullo schifo che stanno combinando, dopo che i telegiornali hanno riportato l'iscrizione nel ruolo di indagato per Mastella, nell'inchiesta di Catanzaro del Procuratore De Magistris, dopo che sempre gli stessi telegiornali hanno riportato lo sdegno e la tranquilla e serafica compostezza del Ministro, certo di non entrare assolutamente nelle scabrosità dell'inchiesta, ma non solo: il Ministro, nella stessa intervista ha specificato, guarda caso, che per lui è meglio andare alle urne a primavera perchè in Senato la maggioranza non esiste più...
...e allora gli stessi solerti telegiornalisti, nell'edizione serale, hanno riportato la notizia che
AL PROCURATORE DE MAGISTRIS E' STATA TOLTA L'INCHIESTA IN CORSO PER INCOMPATIBILITA' !!!

de Magistris ha commentato che questo mette la parola fine all'istituzione della Magistratura, e per me ha ragione da vendere.
LunaRossaFalco
00sabato 20 ottobre 2007 20:59
E questo è un commento che ho letto in giro. Lo trovo intelligente e calzante e mi trova DACCORDISSIMO anche nel finale...

Nel gioco degli scacchi, ma in generale in tutti i giochi di strategia a "una mossa a turno", come il GO, l'Othello, l'alta finanza e la politica, esiste una manovra chiamata "sacrificio", che viene considerata la mossa più spettacolare dagli esperti nelle relative discipline. Il sacrificio immediato di una pedina, un pezzo o una posizione permette di ottenere in cambio una nuova situazione nel gioco, che spesso porta alla vittoria.

La madre di tutti i sacrifici è il sacrificio di regina negli scacchi. Si offre, o alle volte si costringe l'avversario a mangiare la propria regina, sbilanciando il suo apparato difensivo in modo tale da essere in grado di dare scacco matto con i pezzi rimasti sulla scacchiera.

E così, mentre dedicavamo il 100% delle nostre energie a fermare questa assurda proposta di legge, hanno di fatto rimosso De Magistris, senza nemmeno trasferirlo, privandolo dell'inchiesta "Why Not". La motivazione: incompatibilità: non avrebbe dovuto effettuare atti formali (i.e. iscrivere nel registro degli indagati il Ministro di Grazia e Giustizia) mentre era sotto ispezione. Un'ispezione continua che dura da ormai più di due anni...

Signori, mi inchino. Poso il re sulla scacchiera e applaudo il mio avversario.

Oh... dimenticavo, questa non è una partita a scacchi... è la vita. La MIA vita, oltre a quella di tutti gli altri. Quindi, non finisce certo così.
-Shrike-
00sabato 20 ottobre 2007 21:22
Il prossimo V-day sarà dedicato all’informazione.
Chiederemo due cose:
- l’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria
- l’abolizione dell’ordine dei giornalisti.


no so voi... ma visto che oramai non reggo più di 5 minuti di qualsivoglia telegiornale... io la firma ce la metterei..
Nikeos
00domenica 21 ottobre 2007 15:06
Il prossimo V-Day?

quando?



Per De Magistris [SM=g27832] ero già rassegnato [SM=g27821] [SM=x535696]

Per descrivere lo schifo immane che combinano non basterebbe la biblioteca di Alessandria [SM=g27812] [SM=x535713] [SM=x535722] [SM=x535710]
LunaRossaFalco
00giovedì 25 ottobre 2007 10:16
Lettera di Salvatore Borsellino, pubblicata sul sito www.antimafiaduemila.com

La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris è di quelle che lascia senza fiato. Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo. Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada. Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalità mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato. Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si è sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano. Oggi non serve più neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perchè tutto continui a procedere come stabilito. Perchè questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà. Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perchè tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissà quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensività di un giudice senza neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino. Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto. In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui à indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro. Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto. Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole. Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perchè ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalità era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo più che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di essere vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalità è diventata la legge dello Stato
Salvatore Borsellino
Sol Invictus
00giovedì 25 ottobre 2007 13:50
copiato da internet
“Assalto geriatrico ai bloggers italiani”: questo il titolo di un articolo del Times che commenta la Levi Prodi, ovvero la proposta di legge che, puntando a regolamentare in modo più severo l’editoria, ha finito per mettere in allarme ed in rivolta il mondo della rete.



Sì, perché, se la Levi Prodi diventerà legge, chiunque voglia aprire un blog o un proprio sito internet dovrà obbligatoriamente iscriversi al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione) e sottostare al controllo, alla burocrazia, alle sanzioni e alle tasse, perchè saranno considerate attività editoriali anche quelle esercitate senza scopo di lucro, come i blog.

E’ per questo che anche uno dei quotidiani più famosi al mondo ha deciso di occuparsi dell’argomento e dall’articolo di ieri l’Italia non esce bene: “Considerando gli standard del G8, l’Italia è un Paese strano – si legge – Per farla semplice, è una nazione di legislatori ottuagenari eletti da settantenni, i pensionati. Tutti gli altri non contano”.

E così il Times continua, dipingendo Prodi come un “arzillo sessantottenne” che ha battuto un Berlusconi settantunenne alle ultime elezioni, mentre a Napolitano (82 anni) ne aveva già 20 quando i tedeschi si sono arresi alla fine della seconda guerra mondiale.
Secondo il Times, il governo italiano “non sembra capace di adattarsi al mondo moderno” e la spiegazione è semplice: “Anche il vostro Paese funzionerebbe in questo modo se i vostri nonni fossero in carica”, sostiene l’articolo.

Questa l’introduzione che il Times ci ha riservato, passando poi ad affrontare il tema centrale: la Levi Prodi è descritta come una legge che ha come bersaglio “la vita moderna”, una legge incredibilmente generica che obbliga tutti i bloggers e gli utenti della rete a registrarsi con lo Stato: “Anche un innocuo blog della squadra del cuore o quello di un adolescente che discute dell’iniquità della vita – spiega il quotidiano – saranno soggetti alla vigilanza del governo e alla tassazione (pur non trattandosi di siti commerciali)”.

“L’intento della proposta di legge, come è stato scritto quando è passata al vaglio del Consiglio dei Ministri, sarebbe quello di mettere il bavaglio ai bloggers, che ormai rappresentano un vero guaio per quelli che sono al potere”, continua l’articolo.
I blogger, secondo il Times, sono guidati dal “crociato (che alcuni definiscono populista)” Beppe Grillo, “un comico diventato attivista diventato blogger”: secondo il quotidiano, infatti, Grillo è uno di quelli che sanno interpretare e commentare in modo più corretto le vicende italiane sia fuori che dentro al Paese e si batte per un governo più trasparente.

L’articolo del Times si conclude con un appello rivolto a Levi e a Gentiloni: “E così mi appello – scrive il giornalista Bernhard Warner - al ministro italiano delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ex giornalista, e Ricardo Franco Levi, il deputato che ha concepito questo sbagliato testo di legge. La soluzione migliore per questo Paese è davvero mettere i giovani in silenzio?”.
Nikeos
00venerdì 26 ottobre 2007 14:42
[SM=x535693] grazie Bernhard Warner [SM=x535693]

un giornalista che riesca a scrivere per difendere gli italiani dal proprio governo oramai può essere solo straniero e/o operare per giornali esteri. [SM=x535696]

i nostri giornalisti onesti nn li fanno più scrivere [SM=g27816]
Nikeos
00venerdì 26 ottobre 2007 14:47
Re:
LunaRossaFalco, 25/10/2007 10.16:

Lettera di Salvatore Borsellino, pubblicata sul sito www.antimafiaduemila.com

La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris è di quelle che lascia senza fiato. Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo. Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada. Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalità mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato. Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si è sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano. Oggi non serve più neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perchè tutto continui a procedere come stabilito. Perchè questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà. Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perchè tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissà quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensività di un giudice senza neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino. Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto. In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui à indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro. Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto. Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole. Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perchè ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalità era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo più che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di essere vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalità è diventata la legge dello Stato
Salvatore Borsellino




urca questa mi fa veramente male.
l'ha potuta pubblicare solo su internet...e sarà un caso che vogliono far tacere la rete
SIR HEINZ
00venerdì 26 ottobre 2007 15:16
Ma dico che hanno una gran faccia di bronzo o sono veramente deficienti: "pensavo che non fosse" "non ho letto bene il testo" e questi pretenderebbero di essere dei professionisti della politica che "devono" restare in carica per evitare cali di professionalità? Ma bravi, bravissimi, a lavorare dovete andare o in galera a fare cestini, via!!!

www.repubblica.it/2007/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/testo-editoria/gentiloni-errore/gentiloni-err...

www.downloadblog.it/post/4960/sul-decreto-legge-sulleditoria-gentiloni-annuncia-una-retromarcia-del...
Sol Invictus
00mercoledì 14 novembre 2007 19:51
quando ci vuole ci vuole
Sol Invictus
00giovedì 15 novembre 2007 15:21
Nikeos
00giovedì 15 novembre 2007 19:38
ammastellato pur io

|Stranger|
00sabato 17 novembre 2007 00:28
Scusate ragazzi ma io sfortunatamente non ho avuto il tempo di seguire quanto è successo tra De Magistris e Mastella.
Non è che mi potete fare un piccolo riassuntino su come si sono svolti i fatti?
LunaRossaFalco
00sabato 17 novembre 2007 16:12
Re:
|Stranger|, 17/11/2007 0.28:

Scusate ragazzi ma io sfortunatamente non ho avuto il tempo di seguire quanto è successo tra De Magistris e Mastella.
Non è che mi potete fare un piccolo riassuntino su come si sono svolti i fatti?



Semplice semplice:
CALABRIA E NON SOLO. Operazione «Why Not»: 19 persone indagate. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti
Una vasta operazione dei carabinieri di Catanzaro ha portato alla perquisizione, su ordine della Procura della Repubblica di Catanzaro, di uffici e abitazioni in tutta Italia di oltre venti persone coinvolte in un’inchiesta denominata «Why Not». I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti. Indagati politici calabresi, funzionari regionali, il capocentro del Sismi di Padova e una funzionaria del Cesis (l’ufficio di coordinamento dei servizi segreti). Indagini anche su Giorgo Vittadini, ex presidente nazionale della Compagnia delle Opere, e attuale presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, un’altra società facente capo a Comunione e liberazione.

Tra gli indagati anche il generale della Guardia di Finanza Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore del Corpo. Nella notte sono stati perquisiti i suoi uffici, a Roma. Dal decreto di perquisizione risulta che il generale Poletti è indagato per truffa, truffa aggravata ed associazione a delinquere.

Queste le 19 persone indagate: Franco Bonferroni, residente a Reggio Emilia,. del cda di Finmeccanica; PietroMacrì, imprenditore, di Vibo Valentia ; Luigi Filippo Mamone e Francesco De Grano, entrambi dirigenti della Regione Calabria; Valerio Carducci, di Bagno a Ripoli; Gianfranco Luzzo, ex assessore regionale alla Sanità; Mario Pirillo, assessore all’Agricoltura della Regione; Massimo Stellato di Abano Terme, capocentro del Sismi di Padova, e il fratello Gianmario; Vincenzo Bifano, di Lamezia Terme, Gerardo Carnevale, componente dello staff del consigliere regionale Ds della Calabria, Antonio Acri; Angela De Grano di Vibo Valentia; Nicola Adamo, vicepresidente della Regione e assessore al Turismo; Antonio Acri, consigliere regionale; Brunella Bruno, di Roma, appartenente al Cesis; Armando Zuliani, di Brenna, imprenditore; Francesco Indrieri, di Cosenza, commercialista; Salvatore Domenico Galati, 40, di Vibo Valentia, già collaboratore dello staff del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli; Piero Scarpellini, di Rimini.

Molte le proteste provocate da questa ondata di perquisizioni. Indignato il diessino Nicola Adamo, vicepresidente della regione. «Basta con questa caccia all’uomo. Però, non ho fiducia che ciò possa essere fatto da un ufficio giudiziario che nell’aula sovrana del Parlamento della Repubblica Italiana è stato definito un verminaio». Adamo sostiene di aver ricevuto un avviso di garanzia a settembre e di aver chiesto di essere sentito dal magistrato, senza ottenere risposta. «Più che ipotesi di reato mi sembra di leggere, attraverso l’ordinanza, un vero e proprio calunnioso manifesto politico. Il colmo - secondo Adamo - si raggiunge quando leggo, tra l’altro, che a diffamarmi di una infamia assolutamente infondata è una signora, contro la quale ho già disposto querela, sposata con il giudice che ha arrestato illegittimamente l’on. Franco Pacenza. Pretendo, se fondate e possibili, contestazioni a mio carico; mi si scruti fino in fondo ed in ogni direzione».

L’operazione è denominata «Why Not», dal nome di una società di lavoro interinale con sede a Lamezia Terme che «presta» lavoratori alla Regione per servizi di gestione banche dati e altri servizi informatici. Proprio nei giorni scorsi i lavoratori della «Why Not» hanno inscenato una protesta sotto la sede della giunta regionale per rivendicare il rinnovo del loro contratto di lavoro, scaduto da tempo.

Proprio una lavoratrice della «Why Not», la cui identità viene tenuta segreta, avrebbe dato il via alle indagini di De Magistris, che ha individuato un gruppo di potere trasversale, tenuto insieme da una loggia massonica coperta (la «San Marino»), usata come collante per l’attuazione del disegno criminoso. A questa loggia, una vera e propria lobby sospettata di aver influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l’utilizzo di finanziamenti e l’assegnazione di appalti, sarebbe iscritta una parte degli indagati.

Questo è un copia e incolla da un articolo di un quotidiano. Se ti va di leggerlo solo per capire di cosa si tratta. In questa faccenda, grazie a intercettazioni telefoniche e a testimonianze varie, vengono coinvolti anche Prodi e Mastella. Come esce fuori il suo nome il ministro manda gli ispettori del ministero un giorno si e l'altro pure da De Magistris (anche a casa). Il Sostituto Procuratore di Catanzaro non si ferma e allora Mastella ne chiede l'allontanamento da Catanzaro con procedura d'urgenza. Il CSM prende tempo e De Magistris va avanti. Si giunge pertanto all'avocazione da parte del "facente funzioni di Procuratore Capo di Catanzaro" Dolcino Favi (si chiama proprio così) [SM=x535682] dell'inchiesta. De Magistris ci rimane un tantinello basito (come moltissima parte dell'Italia onesta oserei dire). Ma non finisce qua. Vengono prelevati dall'ufficio di De Magistris 30 faldoni con tutte le risultanti dell'inchiesta e vengono trasferiti nottetempo a Roma presso il Tribunale dei Ministri, chiamato a decidere la legittimità delle accuse e dell'avviso di garanzia a carico del ministro Mastella. Come dire: non ci rompete le palle che ora ci pensiamo noi. Questo in sintesi. [SM=g27825]
|Stranger|
00lunedì 19 novembre 2007 13:08
Re: Re:
LunaRossaFalco, 17/11/2007 16.12:



Semplice semplice:
CALABRIA E NON SOLO. Operazione «Why Not»: 19 persone indagate. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti
Una vasta operazione dei carabinieri di Catanzaro ha portato alla perquisizione, su ordine della Procura della Repubblica di Catanzaro, di uffici e abitazioni in tutta Italia di oltre venti persone coinvolte in un’inchiesta denominata «Why Not». I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di associazione a delinquere, corruzione, violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete, truffa, finanziamento illecito ai partiti. Indagati politici calabresi, funzionari regionali, il capocentro del Sismi di Padova e una funzionaria del Cesis (l’ufficio di coordinamento dei servizi segreti). Indagini anche su Giorgo Vittadini, ex presidente nazionale della Compagnia delle Opere, e attuale presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, un’altra società facente capo a Comunione e liberazione.

Tra gli indagati anche il generale della Guardia di Finanza Paolo Poletti, attuale capo di Stato Maggiore del Corpo. Nella notte sono stati perquisiti i suoi uffici, a Roma. Dal decreto di perquisizione risulta che il generale Poletti è indagato per truffa, truffa aggravata ed associazione a delinquere.

Queste le 19 persone indagate: Franco Bonferroni, residente a Reggio Emilia,. del cda di Finmeccanica; PietroMacrì, imprenditore, di Vibo Valentia ; Luigi Filippo Mamone e Francesco De Grano, entrambi dirigenti della Regione Calabria; Valerio Carducci, di Bagno a Ripoli; Gianfranco Luzzo, ex assessore regionale alla Sanità; Mario Pirillo, assessore all’Agricoltura della Regione; Massimo Stellato di Abano Terme, capocentro del Sismi di Padova, e il fratello Gianmario; Vincenzo Bifano, di Lamezia Terme, Gerardo Carnevale, componente dello staff del consigliere regionale Ds della Calabria, Antonio Acri; Angela De Grano di Vibo Valentia; Nicola Adamo, vicepresidente della Regione e assessore al Turismo; Antonio Acri, consigliere regionale; Brunella Bruno, di Roma, appartenente al Cesis; Armando Zuliani, di Brenna, imprenditore; Francesco Indrieri, di Cosenza, commercialista; Salvatore Domenico Galati, 40, di Vibo Valentia, già collaboratore dello staff del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Giancarlo Pittelli; Piero Scarpellini, di Rimini.

Molte le proteste provocate da questa ondata di perquisizioni. Indignato il diessino Nicola Adamo, vicepresidente della regione. «Basta con questa caccia all’uomo. Però, non ho fiducia che ciò possa essere fatto da un ufficio giudiziario che nell’aula sovrana del Parlamento della Repubblica Italiana è stato definito un verminaio». Adamo sostiene di aver ricevuto un avviso di garanzia a settembre e di aver chiesto di essere sentito dal magistrato, senza ottenere risposta. «Più che ipotesi di reato mi sembra di leggere, attraverso l’ordinanza, un vero e proprio calunnioso manifesto politico. Il colmo - secondo Adamo - si raggiunge quando leggo, tra l’altro, che a diffamarmi di una infamia assolutamente infondata è una signora, contro la quale ho già disposto querela, sposata con il giudice che ha arrestato illegittimamente l’on. Franco Pacenza. Pretendo, se fondate e possibili, contestazioni a mio carico; mi si scruti fino in fondo ed in ogni direzione».

L’operazione è denominata «Why Not», dal nome di una società di lavoro interinale con sede a Lamezia Terme che «presta» lavoratori alla Regione per servizi di gestione banche dati e altri servizi informatici. Proprio nei giorni scorsi i lavoratori della «Why Not» hanno inscenato una protesta sotto la sede della giunta regionale per rivendicare il rinnovo del loro contratto di lavoro, scaduto da tempo.

Proprio una lavoratrice della «Why Not», la cui identità viene tenuta segreta, avrebbe dato il via alle indagini di De Magistris, che ha individuato un gruppo di potere trasversale, tenuto insieme da una loggia massonica coperta (la «San Marino»), usata come collante per l’attuazione del disegno criminoso. A questa loggia, una vera e propria lobby sospettata di aver influito sulle scelte di amministrazioni pubbliche per l’utilizzo di finanziamenti e l’assegnazione di appalti, sarebbe iscritta una parte degli indagati.

Questo è un copia e incolla da un articolo di un quotidiano. Se ti va di leggerlo solo per capire di cosa si tratta. In questa faccenda, grazie a intercettazioni telefoniche e a testimonianze varie, vengono coinvolti anche Prodi e Mastella. Come esce fuori il suo nome il ministro manda gli ispettori del ministero un giorno si e l'altro pure da De Magistris (anche a casa). Il Sostituto Procuratore di Catanzaro non si ferma e allora Mastella ne chiede l'allontanamento da Catanzaro con procedura d'urgenza. Il CSM prende tempo e De Magistris va avanti. Si giunge pertanto all'avocazione da parte del "facente funzioni di Procuratore Capo di Catanzaro" Dolcino Favi (si chiama proprio così) [SM=x535682] dell'inchiesta. De Magistris ci rimane un tantinello basito (come moltissima parte dell'Italia onesta oserei dire). Ma non finisce qua. Vengono prelevati dall'ufficio di De Magistris 30 faldoni con tutte le risultanti dell'inchiesta e vengono trasferiti nottetempo a Roma presso il Tribunale dei Ministri, chiamato a decidere la legittimità delle accuse e dell'avviso di garanzia a carico del ministro Mastella. Come dire: non ci rompete le palle che ora ci pensiamo noi. Questo in sintesi. [SM=g27825]




Grazie per il "riassuntino"! [SM=g27828]
Ora mi è tutto più chiaro ed in più ho avuto conferma su alcuni miei sospetti che mi erano venuti leggendo un po di notizie in giro per la rete!
LunaRossaTraiano
00martedì 20 novembre 2007 09:58
Sulla "nuova" creatura del cavaliere... famoci almeno 2 risate [SM=g27829]

www.beppegrillo.it/2007/11/forza_italia_si.html
=hannibal=
00mercoledì 21 novembre 2007 03:39
Non so se avete visto il video delle firme postato sotto e quell'altro sempre relativo alle firme(stavolta riferito alle petizioni di grillo) false postato in un commento. Ebbene,nel secondo fa vedere che come le firme per le petizioni di berlusconi, anche nelle petizioni di grillo è possibile non solo firmarle con nomi completamente assurdi del tipo paperino, citta e dati completamente inventati di sana pianta, ma è possibile firmare anche piu volte con i nomi piu disparati e le firme con dati evidentemente falsi non vengono eliminate... anche grillo insomma non è proprio uno stinco di santo. [SM=x535694]
LunaRossaTraiano
00mercoledì 21 novembre 2007 08:44
Beh tutto è possibile da noi, cmq al gazebo della mia città io ho firmato insieme ad altri 5-6 miei amici ed ha tutti è stato chiesto un documento del quale sono stati trascritti gli estremi, non solo se ci fosse stata questa intenzione un po' subdola non credo che alle 17 (come successo in tantissime altre città)avrebbero rifiutato come hanno fatto, ulteriori firme per mancanza dei moduli appositi, conoscevo anche personalmente 2 dei "raccoglitori" e si tratta di persone estremamente serie, poi per carità non si sa mai [SM=x535682]


Nel frattempo:

www.repubblica.it/2007/11/sezioni/cronaca/media-rai/media-rai/media-...
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