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Cronache di Guerra bizantina: dall'espansione ad est ed ovest alla minaccia Mongola

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2008 14:35
12/09/2008 19:53
 
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La rinascita di Bisanzio
Sono tornato con una nuova cronaca della Roma d'oriente che farò più dettagliata e bella possibile, spero vi piaccia(nel frattempo però sto proseguendo anche una cronaca su Rome..). Finalmente ho modificato su descr_strat la durata del tempo e ora potrò fare una cronaca equilibrata.

Anno 1080
L'Impero Bizantino, con capitale Costantinopoli è governato da Alessio I Comneno; abile sovrano, egli vuole riportare la sua "Roma" ad una nuova fioritura economica e militare. Il principe Giovanni(alias:John) guida una spedizione contro il terrapieno ribelle di Smirne. A Costantinopoli vengono addestrate molte truppe, così come a Tessalonica e Corinto, in vista di due spedizioni, una contro Venezia, l'altra contro i Magiari di Ungheria. Per ora la pace viene stabilita con i Turchi per non subire attacchi alle spalle mentre si era impegnati altrove. A Smirne il principe riporta una grande vittoria; lasciate due armate in difesa della fortezza e addestrati nuovi arcieri a cavallo, John muove contro Rodi, stringendola d'assedio. Nel frattempo parte la grande armata con alla testa lo stesso imperatore Alessio per sconfiggere i Magiari in una campagna che durerà circa 10 anni. Più a ovest Durazzo è caduta in mano veneziana e ciò assicura ai veneti un pericoloso "corridoio" per colpire direttamente la Grecia e la Macedonia; il principe Giovanni, risolto l'assedio di Rodi, lascia altre truppe e sbarca a Creta, isola veneziana rivendicata da Bisanzio. Un altro contingente parte da Tessalonica e punta su Durazzo. In Ungheria i bizantini stringono d'assedio Bron, un'importante fortezza magiara, e vengono scatenate le ostilità con i Magiari(1082 circa). La fortezza non è ben difesa, perchè interna e l'assedio si risolve con un rapido assalto; messo a ferro e fuoco, Alessio marcia su Budapest, capitale del Regno dei Magiari e centro cattolico nell'est europeo: il Papato è inorridito. Nel Mediterraneo le flotte bizantine fanno a pezzi le deboli navi veneziane che sorvegliano Creta e bloccano il porto, mentre l'esercito di terra, rinvigorito da nuovi arcieri a cavallo, si muove contro Iraklion, che non tarda a reagire; ma la forza inpareggiabile degli arcieri a cavallo greci e il sacrificio eroico del principe John, che tentava di aprire una breccia nel centro nemico(e ci riuscì), mandarono l'armata veneta al collasso: nel 1083 Creta tornava bizantina. Lasciate poche truppe a sorvegliare l'isola, i greci sbarcarono nel Peloponneso e rinvigoriti da altre truppe di Corinto si mossero per unificarsi alle forze bizantine impegnate contro Ragusa, potente base latina in terra greca. A nord Budapest cedeva dopo una gloriosa battaglia, in cui una collinetta posta di fronte all'esercito magiaro, permise di posizionare in una posizione di superiorità le truppe bizantine, in particolare gli arcieri: sfaldati i ranghi nemici con una pioggia di frecce, gli arcieri a cavallo senza munizioni e le guardie del generale caricarono sugli scossi soldati magiari, infine le truppe di fanteria sfaldarono ciò che restava dell'esercito nemico. La città subì la stessa sorte di Bron e venne depredata e distrutta, ma venne occupata dai veneziani(odiosi!!!!). L'esercito di Alessio puntò a sud, stringendo d'assedio Bucarest, presa con la stessa tattica di prima, infine dopo un breve assedio, i romani d'oriente conquistarono Sophia che divenne una delle loro basi più forti e munite. Sul fronte dalmato, i bizantini subirono una grave sconfitta nel tentativo di prendere Ragusa ma stavano arrivando i rinforzi da Creta e da Sophia, visto che ormai non c'erano più magiari da combattere..



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



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