Emanuele I e i pericoli esterni
Quando Emanuele I ascese la trono succedendo al fratello Teodoro I, la situazione era instabile; oltre a vergognose sconfitte contro i veneziani, i bizantini subirono ben due rivolte a Iconio(ankara)entrambe schiacciate. Ma non era tutto, infatti la peste nera e una terribile bancarotta stavano per portare l'impero sull'orlo della caduta. Per fortuna la ripresa di Iconio e la conquista di Trebisonda permisero ai bizantini di riassestare le finanze e di consolidare il loro dominio in Asia Minore, per poter riprendere la guerra con Venezia. Esso fu uno dei più splendidi periodi della storia di Bisanzio, quello successivo alla grande peste del 1348; durante questo periodo fiorirono le città delle quali quasi il 50 % erano metropoli o grandi città, pochissime le città minori; i traffici commerciali erano vivi e prosperi, navi cariche di grano e tessuti facevano scalo ad Alessandria, Napoli, Venezia, Palermo. Per consolidare il dominio anche nei Balcani una massiccia armata bizantina puntò su Zagabria e la espugnò ricavando molto oro, riversato a Tessalonica divenuta nuova capitale a causa della sua posizione di predominio nell'Egeo e della sua ricchezza. Dopo la presa di Zagabria l'impero cominciava a sentire la minaccia mongola, i quali annientati i russi(fino a quel mommento preziosi alleati dell'impero)ora stringevano rapporti commerciali ed erano divenuti sedentari; più minacciosi i Tartari, i quali a dorso dei loro potenti elefanti erano pronti a tutto pur di conquistare terre e denaro. La potente lega formata da Sicilia, Bisanzio, Sacro Romano Impero ed Egitto si adoperò nel difendere Europa e Medio Oriente da un ondata di nomadi che sembrava non voler risparmiare niente e nessuno...
Non sono mai stato così solido nei miei confini certo la minaccia Tartara è imminente ma i Turchi sono i più minacciati