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Il vero miracolo italiano? Consumare il 20% in più di quanto si dichiara...

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    XXI Rapax Britannicus
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    00 07/09/2009 09:28
    Ebbene si, dopo il topic "UN POPOLO DI EVASORI" freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8755543

    Ho pensato possa essere interessante postare questo articolo apparso oggi su "Il Sole 24 Ore".

    I consumi sono il 20% in più di quanto si dichiara al fisco
    di Marco Mobili

    Il tenore della vita reale degli italiani viaggia a livelli molto più alti di quelli registrati dal fisco. I consumi delle famiglie - nel 2007, ultimo anno confrontabile - hanno staccato i valori dei redditi dichiarati con il modello Unico o il 730, che in media si sono fermati il 20% sotto il livello delle spese. In media, perché in alcune regioni come la Calabria la distanza fra spese e redditi dichiarati sfiora il 50%, in Sicilia è al 38,6% e si mantiene sopra quota 30% anche in Campania e Puglia. La fotografia fiscale si rivela meno sgranata al Nord, dalla Lombardia (dove si spende "solo" il 5,8% in più di quel che si dichiara) al Piemonte (13,3%) e all'Emilia Romagna (14,6%). Il Lazio, con il 19,5%, e le Marche con il 18,8%, sono in linea con la media nazionale del 19 per cento.

    Discorso a parte meritano Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, dove la forbice fra consumi e redditi ufficiali è aperta come nei territori del Mezzogiorno ma il fenomeno si spiega anche con altri fattori. Occorre considerare infatti che queste regioni autonome offrono ai residenti contributi e incentivi per l'acquisto di beni di valore importante (valga per tutti, la prima casa) per cui in realtà l'entità dei consumi è da riferire non solo a redditi prodotti dalle famiglie ma anche agli aiuti ricevuti dagli enti.

    Certo, l'equazione «dimmi quanto consumi e ti dirò quanto guadagni» va un po' precisata. Se fosse sempre vera, la caccia agli evasori fiscali sarebbe quasi un gioco da ragazzi, anche per la stessa amministrazione finanziaria. E il redditometro sarebbe lo strumento perfetto per stanare i furbi delle tasse.

    Il punto, però, è che non sempre è possibile individuare una correlazione diretta tra consumi e reddito: molti possono "spendere" attingendo dal risparmio oppure indebitandosi. Eppure il confronto tra quanto mediamente si sborsa per mantenere sé e la propria famiglia (il dato sui consumi finali è quello indicato nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese, 2008, pubblicata dal ministero dell'Economia e delle Finanze) e quanto si dichiara al fisco, qualche problema lo segnala. E riaccende l'attenzione, e per certi aspetti l'allarme, sui temi dell'evasione fiscale e del sommerso, oltre che sul ruolo dell'economia illegale.

    I dati elaborati dal Sole 24 Ore dicono che ogni 100 euro lordi indicati nel modello Unico ben 120 se ne vanno in acquisti di tutti i tipi di beni e servizi. Come accennato, si potrebbe osservare che alcuni consumi (almeno quelli più importanti, l'aquisto della casa per esempio) si sostengono attingendo ai risparmi o a forme di indebitamento. Tuttavia questa circostanza è certamente riequilibrata e corretta da almeno tre punti che occorre considerare:

    1 il confronto è stato operato con il reddito complessivo lordo e non con quello netto spendibile (più basso, in media, del 20-25%);

    2 non tutto ciò che viene guadagnato viene speso (c'è una componente di risparmio, pur in calo rispetto al passato);

    3 chi consegue redditi in nero ed evade il fisco non necessariamente li spende, ma può anche risparmiarli.

    A riprova di ciò c'è il fatto che il confronto diventa ancora più impietoso se i consumi vengono confrontati non con il reddito dichiarato, ma con il reddito fiscale effettivamente disponibile per le famiglie (e quindi dopo aver tenuto conto di deduzioni, detrazioni e imposta pagata).

    A livello nazionale la distanza tra acquisti e guadagni (fiscali) sale a circa il 50%: come dire che ciò che viene denunciato nei modelli fiscali basta per pagare la metà dei consumi. In Calabria, il divario tra entrate dichiarate e uscite vola all'80% e la Lombardia, che rimane comunque la regione più virtuosa, arriva a sfiorare il 40 per cento.

    Le differenze tra regioni restano, naturalmente, una delle questioni più spinose. Tanto più se si guarda distintamente ai valori procapite dei redditi e dei consumi. Così, per esempio, in Calabria si dichiarano redditi mediamente inferiori della metà rispetto a quelli dichiarati in Lombardia.

    Distanza che però non si riproduce osservando i consumi, che sono certamente inferiori a quelli dei lombardi ma si scostano al massimo del 30% circa.

    Un'ultima considerazione riguarda il fatto che, a livello nazionale e in valore assoluto, i consumi totali (916 miliardi nel 2008) superano i redditi dichiarati (770 miliardi) per circa 146 miliardi di euro. Che diventano poco meno di 170 se invece di considerare il reddito lordo dichiarato si osserva il reddito disponibile.

    Valori, in fondo, non molto distanti dalle più accreditate stime sull'economia sommersa, sempre oscillanti tra i 150 e i 200 miliardi di euro.



    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 07/09/2009 09:30]




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    Giorgio.94
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    00 07/09/2009 10:00
    [SM=x535698] [SM=x535698] [SM=x535698]



    Nel 1969, con la potenza di calcolo di due Commodore 64, l'uomo arrivò sulla Luna.
    Oggi, per far funzionare Windows Vista, serve almeno 1 GB di RAM ... ... Qualcosa deve essere andato storto!





  • Shivos91
    00 07/09/2009 10:06
    Poi ci chiediamo perchè certi servizi facciano schifo, non si costruiscano più autostrade e non si investa sulla ricerca.
    [Modificato da Shivos91 07/09/2009 10:06]
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    Paolai
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    Duca

    00 07/09/2009 13:27
    Re:
    Shivos91, 07/09/2009 10.06:

    Poi ci chiediamo perchè certi servizi facciano schifo, non si costruiscano più autostrade e non si investa sulla ricerca.




    perchè chi incassa le tasse poi se li magna? [SM=g27827]

    Diciamo anche che finchè il consumo aumenta aumentano anche gli incassi dello stato. L'IVA al 20% non dimentichiamola. Le imposte sulla benzina (la più alta in assoluto) se la becca lo stato, le sigarette...mamma mia non ne parliamo.

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    LordHarald
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    00 07/09/2009 13:43
    Che il sistema fiscale italiano sia del tutto anomalo, per usare un' eufemismo, è risaputo.

    Non si riesce neanche ad ottenere una statistica affidabile, figurasi poterlo gestire.




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    =massimoXmeridio=
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    00 07/09/2009 13:51
    Re:
    XXI Rapax Britannicus, 07/09/2009 9.28:

    Ebbene si, dopo il topic "UN POPOLO DI EVASORI" freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8755543

    Ho pensato possa essere interessante postare questo articolo apparso oggi su "Il Sole 24 Ore".

    I consumi sono il 20% in più di quanto si dichiara al fisco
    di Marco Mobili

    Il tenore della vita reale degli italiani viaggia a livelli molto più alti di quelli registrati dal fisco. I consumi delle famiglie - nel 2007, ultimo anno confrontabile - hanno staccato i valori dei redditi dichiarati con il modello Unico o il 730, che in media si sono fermati il 20% sotto il livello delle spese. In media, perché in alcune regioni come la Calabria la distanza fra spese e redditi dichiarati sfiora il 50%, in Sicilia è al 38,6% e si mantiene sopra quota 30% anche in Campania e Puglia. La fotografia fiscale si rivela meno sgranata al Nord, dalla Lombardia (dove si spende "solo" il 5,8% in più di quel che si dichiara) al Piemonte (13,3%) e all'Emilia Romagna (14,6%). Il Lazio, con il 19,5%, e le Marche con il 18,8%, sono in linea con la media nazionale del 19 per cento.

    Discorso a parte meritano Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, dove la forbice fra consumi e redditi ufficiali è aperta come nei territori del Mezzogiorno ma il fenomeno si spiega anche con altri fattori. Occorre considerare infatti che queste regioni autonome offrono ai residenti contributi e incentivi per l'acquisto di beni di valore importante (valga per tutti, la prima casa) per cui in realtà l'entità dei consumi è da riferire non solo a redditi prodotti dalle famiglie ma anche agli aiuti ricevuti dagli enti.

    Certo, l'equazione «dimmi quanto consumi e ti dirò quanto guadagni» va un po' precisata. Se fosse sempre vera, la caccia agli evasori fiscali sarebbe quasi un gioco da ragazzi, anche per la stessa amministrazione finanziaria. E il redditometro sarebbe lo strumento perfetto per stanare i furbi delle tasse.

    Il punto, però, è che non sempre è possibile individuare una correlazione diretta tra consumi e reddito: molti possono "spendere" attingendo dal risparmio oppure indebitandosi. Eppure il confronto tra quanto mediamente si sborsa per mantenere sé e la propria famiglia (il dato sui consumi finali è quello indicato nella Relazione generale sulla situazione economica del Paese, 2008, pubblicata dal ministero dell'Economia e delle Finanze) e quanto si dichiara al fisco, qualche problema lo segnala. E riaccende l'attenzione, e per certi aspetti l'allarme, sui temi dell'evasione fiscale e del sommerso, oltre che sul ruolo dell'economia illegale.

    I dati elaborati dal Sole 24 Ore dicono che ogni 100 euro lordi indicati nel modello Unico ben 120 se ne vanno in acquisti di tutti i tipi di beni e servizi. Come accennato, si potrebbe osservare che alcuni consumi (almeno quelli più importanti, l'aquisto della casa per esempio) si sostengono attingendo ai risparmi o a forme di indebitamento. Tuttavia questa circostanza è certamente riequilibrata e corretta da almeno tre punti che occorre considerare:

    1 il confronto è stato operato con il reddito complessivo lordo e non con quello netto spendibile (più basso, in media, del 20-25%);

    2 non tutto ciò che viene guadagnato viene speso (c'è una componente di risparmio, pur in calo rispetto al passato);

    3 chi consegue redditi in nero ed evade il fisco non necessariamente li spende, ma può anche risparmiarli.

    A riprova di ciò c'è il fatto che il confronto diventa ancora più impietoso se i consumi vengono confrontati non con il reddito dichiarato, ma con il reddito fiscale effettivamente disponibile per le famiglie (e quindi dopo aver tenuto conto di deduzioni, detrazioni e imposta pagata).

    A livello nazionale la distanza tra acquisti e guadagni (fiscali) sale a circa il 50%: come dire che ciò che viene denunciato nei modelli fiscali basta per pagare la metà dei consumi. In Calabria, il divario tra entrate dichiarate e uscite vola all'80% e la Lombardia, che rimane comunque la regione più virtuosa, arriva a sfiorare il 40 per cento.

    Le differenze tra regioni restano, naturalmente, una delle questioni più spinose. Tanto più se si guarda distintamente ai valori procapite dei redditi e dei consumi. Così, per esempio, in Calabria si dichiarano redditi mediamente inferiori della metà rispetto a quelli dichiarati in Lombardia.

    Distanza che però non si riproduce osservando i consumi, che sono certamente inferiori a quelli dei lombardi ma si scostano al massimo del 30% circa.

    Un'ultima considerazione riguarda il fatto che, a livello nazionale e in valore assoluto, i consumi totali (916 miliardi nel 2008) superano i redditi dichiarati (770 miliardi) per circa 146 miliardi di euro. Che diventano poco meno di 170 se invece di considerare il reddito lordo dichiarato si osserva il reddito disponibile.

    Valori, in fondo, non molto distanti dalle più accreditate stime sull'economia sommersa, sempre oscillanti tra i 150 e i 200 miliardi di euro.






    mah [SM=g27820]
    lo trovo fazioso come articolo
    il solito comunista disfattista che cerca di creare il panico [SM=g27820]
    in italia si sta bene cosi, da sempre [SM=g27820]


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    XXI Rapax Britannicus
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    00 07/09/2009 13:53
    Shivos,
    ahimè è il classico "cane che si morde la coda".

    Non dimentichiamoci che L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro.

    A tal proposito cito il "sole 24 Ore" del 22 giugno 2009.
    Tasse record sul lavoro in Italia. Il carico fiscale è al 44%

    L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro. Lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007.
    Secondo Eurostat nel Belpaese le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% contro il 34,4% della media comunitaria (34,3 nella zona euro). I livelli più bassi spettano a Malta (20,1%), Cipro (24%) e Irlanda (25,7%), mentre i più dati alti, dopo quelli italiani, si trovano in Svezia (43,1%) e Belgio (42,3 per cento).
    Nel complesso, la pressione fiscale in Italia nel 2007 ha raggiunto il 43,3%, in aumento rispetto al 42,1% del 2006, e contro una media europea del 39,8% e del 40,4 dei Paesi della zona euro.

    Per quanto riguarda le imposte sulle società, sono attestate nel 2009 al 31,4%, una percentuale stabile rispetto al 2008, ma in calo rispetto al 2000 di 9,9 punti percentuali. Si tratta del quarto livello di tassazione più elevato nella Ue dopo Malta (35%), Belgio (34%) e Francia
    (34,4 per cento).


    Lo stato incassa, e parecchio, sia su quanto produciamo che su quanto consumiamo.

    Il fatto che ci sia un balzello del 20%(iva), su quello che consumiano, serve a colmare quel gap (mostruoso!) tra quanto in alcune zone d'Italia dichiarano e quanto poi effettivamente consumano.

    Altro "miracolo italiano" è dove e come si evapora il mega-gettito...








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    Sol Invictus
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    00 07/09/2009 14:03
    sono perplesso
    Noi italiani siamo quelli con il più alto tasso di risparmio in depositi bancari, spendiamo tanto , abbiamo la tassazione più alta , ma dove caviamo tutti sti soldi... [SM=x535724]



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    LordHarald
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    00 07/09/2009 14:05
    Come dicevo....

    In Italia a parlare di fisco e redditti, non ci si capisce un c.....

    Comunque quoto Meridio, anzi secondo me l' articolo l' ha scritto Santoro sotto falsa identità.
    [Modificato da LordHarald 07/09/2009 14:06]




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    00 07/09/2009 14:07
    Re: sono perplesso
    Sol Invictus, 07/09/2009 14.03:

    Noi italiani siamo quelli con il più alto tasso di risparmio in depositi bancari, spendiamo tanto , abbiamo la tassazione più alta , ma dove caviamo tutti sti soldi... [SM=x535724]


    per quanto riguarda la calabria posso dire che la gran parte dei miei amici lavora in nero, in piu ricorre massicciamente al credito(poi magari fà un altro finanziamento per pagare le altre finanziarie [SM=g27820] ) comprandosi cose per lo piu inutili [SM=g27820]
    ecco risolto l arcano [SM=g27823]

    [Modificato da =massimoXmeridio= 07/09/2009 14:08]
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    00 07/09/2009 14:11
    Re:
    XXI Rapax Britannicus, 07/09/2009 13.53:

    Shivos,
    ahimè è il classico "cane che si morde la coda".

    Non dimentichiamoci che L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro.

    A tal proposito cito il "sole 24 Ore" del 22 giugno 2009.
    Tasse record sul lavoro in Italia. Il carico fiscale è al 44%

    L'Italia è il Paese Ue dove è più alto il carico fiscale sul lavoro. Lo ha reso noto oggi Eurostat in base al confronto effettuato sui dati relativi al 2007.
    Secondo Eurostat nel Belpaese le tasse e i contributi sociali rappresentano il 44% contro il 34,4% della media comunitaria (34,3 nella zona euro). I livelli più bassi spettano a Malta (20,1%), Cipro (24%) e Irlanda (25,7%), mentre i più dati alti, dopo quelli italiani, si trovano in Svezia (43,1%) e Belgio (42,3 per cento).
    Nel complesso, la pressione fiscale in Italia nel 2007 ha raggiunto il 43,3%, in aumento rispetto al 42,1% del 2006, e contro una media europea del 39,8% e del 40,4 dei Paesi della zona euro.

    Per quanto riguarda le imposte sulle società, sono attestate nel 2009 al 31,4%, una percentuale stabile rispetto al 2008, ma in calo rispetto al 2000 di 9,9 punti percentuali. Si tratta del quarto livello di tassazione più elevato nella Ue dopo Malta (35%), Belgio (34%) e Francia
    (34,4 per cento).


    Lo stato incassa, e parecchio, sia su quanto produciamo che su quanto consumiamo.

    Il fatto che ci sia un balzello del 20%(iva), su quello che consumiano, serve a colmare quel gap (mostruoso!) tra quanto in alcune zone d'Italia dichiarano e quanto poi effettivamente consumano.

    Altro "miracolo italiano" è dove e come si evapora il mega-gettito...







    un giornale come il sole 24 ore è comunista, introdotto da un giornalista comunista, condotto da un fazioso comunista e con una redazione (ovviamente faziosa e militante) interamente comunista. Tutta colpa della coinquilina, che dopo essersi immersa domenica scorsa nelle acque del comunismo imperversante nei locali fieristici del Lingotto, è stata colta da flashbacks giovanili, ai tempi in cui il poster di Karl Marx troneggiava all’interno della sua cameretta e girava con una T-shirt con la riproduzione della bandiera dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche ovvero con il simulacro di Ernesto Guevara [SM=x535692]


    p.s.
    scusa max ma non ho resistito; ho sempre sognato di usare le frasi standard di casa mediaset [SM=g27823]


    [Modificato da =massimoXmeridio= 07/09/2009 14:20]
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    XXI Rapax Britannicus
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    00 07/09/2009 14:23
    Si si, verissimo!
    "Il sole 24 ore" è il noto organo di stampa del partito comunista.

    Forse sul "Sole" non ci sono tette, culi, veline et similari, comunque qualche articolino interessante lo si trova spesso.

    Ad aguzzare l'ingegno ed a spulciare i dati si capiscono molte più cose di quanto non si pensi... L'importante è essere dotati di malox e camomilla.

    Un altro "miracolo italiano"? Le Autostrade!

    Suggerisco questo testo, scritto dal mio Prof. dell Università, Giorgio Ragazzi, intitolato "I signori della autostrade".
    www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21229

    Piccolo stralcio su cui riflettere e pensare...
    "La rete autostradale italiana è stata costruita quasi interamente negli anni ’60 e ’70. E’ stata finanziata quasi interamente a debito. Al tempo tutte le autostrade facevano capo o all’Iri o agli enti locali, comuni, province, eccetera, il loro debito era spesso garantito dallo Stato. A fine degli anni ’90, cioè dopo 25 anni, questi investimenti erano stati ammortizzati, i debiti rimborsati. Il capitale azionario investito nelle autostrade era minimale, allora alla fine degli anni ’90, per logica, o si dovevano abolire i pedaggi e rendere gratuite le autostrade, come d’altronde sono in Germania e in Inghilterra perché l’investimento era stato ammortizzato coi pedaggi, oppure il grosso degli utili delle concessionarie avrebbe dovuto essere passato allo Stato come imposte o quello che sia com’era previsto dalle Leggi al tempo.

    Che cosa è successo però? L’Iri aveva bisogno di soldi e aveva deciso di privatizzare la società Autostrade, che è la più importante con circa il 65% della rete autostradale di sua proprietà, per agevolare questa privatizzazione sono state fatte delle concessioni, quelle che io chiamo regali enormi a queste concessionarie. Già prima gli era stato concesso di fare la rivalutazione monetaria, quindi di aumentare molto il valore di libro del loro patrimonio che poi doveva essere remunerato coi pedaggi, poi sono state prorogate le concessioni più o meno gratuitamente per mediamente 10 anni. Di questo gli utenti non si sono accorti, non hanno percepito il fenomeno perché loro vanno, pagano il pedaggio e non sanno particolarmente, ma è facile rendersi conto dell’enormità del regalo che riceve una concessionaria se si fa una leggina e gli si proroga di 10 anni la concessione.

    Il problema oggi è che queste concessionarie fanno enormi profitti, non hanno investito nel settore perché non è stato costruito più nulla, quindi hanno investito in operazioni finanziarie, in titoli diversificando nel settore immobiliare, ora stanno investendo anche all’estero eccetera, quindi noi abbiamo pedaggi molto elevati e una rete autostradale ormai vecchia, del tutto insufficiente in una situazione triste ed anomala.

    Il vero problema è che questi pedaggi una volta completato l’ammortamento sono in realtà delle imposte e allora se dobbiamo pagare le imposte tant’ è che le incassi lo Stato non dei concessionari che non hanno mai investito nulla nella concessione. Per dire se le autostrade sono molto care in senso generale non si può, nel senso che a volte vengono raffrontati pedaggi pagati in Italia con quelli, ad esempio, pagati in Francia. E’ chiaro che il pedaggio deve riflettere il fatto che l’autostrada sia costata molto poco, sia stata ammortizzata, quanto traffico ci passa eccetera, quindi non conta guardare il livello assoluto del pedaggio ma rapportarlo alla redditività delle concessionarie perché il pedaggio, oltre che coprire i costi, dovrebbe servire ad assicurare una remunerazione ragionevole e congrua sul capitale investito, quindi è importante nel valutare il livello del pedaggio andare a vedere qual è il capitale investito. A partire dal ’99 è stato introdotto in Italia il cosiddetto price-cap che è una formula con la quale vengono determinati gli incrementi tariffari di anno in anno.

    Qui il sistema ha due difetti fondamentali: primo è il dato di partenza, ossia è stato regolamentato l’incremento delle tariffe ma si sono prese per buone le tariffe esistenti all’epoca, quando il capitale investito da queste concessionarie era bassissimo, quindi senza tenere conto del fatto che queste già avevano un livello di profittabilità assolutamente ingiustificato. Questo viene fatto sulla base di un piano finanziario, c’è una parte che compensa l’inflazione, una parte che invece tiene conto di una serie di fattori, tra cui anche l’incremento previsto dal traffico. Per cui cos’è successo fino ad oggi? E’ successo che l’Anas faceva delle previsioni di incremento del traffico prudentissime, bassissime, che sono state sempre molto inferiori alla realtà. Tutto l’incremento del traffico superiore a queste previsioni è andato come profitto netto nelle tasche delle concessionarie, quindi era anche facile, avendo buon rapporto con l’Anas, io credo (con una certa malizia) fare un piano finanziario con previsioni bassissime di traffico e poi fare profitti in più.

    Un terzo elemento è la cosiddetta remunerazione della qualità, che è un concetto fantasioso perché la qualità viene misurata sia in rapporto a un indice sulla qualità della pavimentazione, sia a un indice di mortalità. Se diminuisce la mortalità aumentano le tariffe. Però non c’è nessuna relazione fra i costi investiti dalle concessionarie per migliorare la qualità e i benefici che hanno in termini di aumento delle tariffe. Cioè se viene introdotta una regolamentazione più stringente, la patente a punti, i limiti di velocità eccetera, diminuisce la mortalità, sia sulle autostrade che sulle strade statali, ebbene loro come conseguenza hanno un incremento della tariffa assolutamente ingiustificato.

    Sono chiare varie cose: primo che occorrerà aumentare gli investimenti nelle infrastrutture in autostrade perché il Paese non investe più da 30 anni quindi siamo rimasti assolutamente indietro. Secondo: costruire oggi autostrade costa enormemente più di quanto costava in passato, faccio un esempio, oggi costruire un’autostrada costa fra i 25 e i 50 milioni di euro al chilometro. La società Autostrade è stata privatizzata all’inizio del 2000 ad un prezzo che rapportato ai chilometri gestiti equivale a due milioni e ottocentomila euro per chilometro, quindi hanno pagato quell’importo per la rete esistente, per farne nuove ci vuole dieci volte tanto. Allora è chiaro che per costruire nuove autostrade con concessioni in project financing è necessario applicare pedaggi molto elevati, mentre la rete esistente giustificherebbe pedaggi molto più bassi di quelli che sono in vigore oggi. Allora quello che io ho proposto in questo libro è rescindere il legame tra il pedaggio pagato dall’utente e il pedaggio incassato dalla concessionaria. Perciò avere una tariffa nazionale omogenea che viene pagata dagli utenti. Nelle autostrade dove si riconosce al concessionario meno perché l’autostrada nel frattempo è stata interamente ammortizzata, la differenza dovrebbe essere recuperata a un fondo strade che l’utilizza per ridurre i pedaggi e finanziare le nuove iniziative."


    @Shivos
    capito riguardo le autostrade?





    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 07/09/2009 14:42]




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    00 07/09/2009 16:21
    La fisccalità, in italia, è compresa e manipolata a pieno dal nostro caro zio tremonti. quando vi dicono "ABBIAMO TOLTO L'ICI!!!" vi siete posti la domanda o siete mai andati a vedere gli aumenti che silenziosamente vengoo fatti su altre voci? questo è un paese da circo che nn si salva + [SM=x535682]




    Mi Vergogno di essere italiano.


    Happiness only real when shared


    Adesso, è ora di svegliarsi. Le persone al potere hanno fatto di tutto per essere certi che VOI foste perpetuamente ingannati e manipolati. La percezione della realtà della maggior parte delle persone, specie nel dibattito politico, non è autodeterminata. Viene impostata al pubblico in maniera penetrante e senza che nemmeno se ne renda conto. Voi potreste chiedervi come mai l'intero mondo culturale è saturato ovunque dall'intrattenimento dei mass media mentre il sistema educativo continua la sua discesa stupefacente da quando i governi hanno deciso di prendere il controllo e di sovvenzionare i sistemi scolastici pubblici. Quello che i governi pagano, lo ottengono. Una volta capito questo, bisogna guardare alle istituzioni scolastiche finanziate dai governi e vediamo il tipo di studenti e il tipo di istruzioni che vengono ottenute da queste scuole finanziate dai governi. La logica vi direbbe che se i risultati ottenuti in queste scuole non fossero all'altezza di quello che gli stati e i governi volevano ottenere allora lo cambierebbero. La conclusione è che i governi stanno ottendo ciò che avevano ordinato. Non voglio che i vostri figli siano troppo istruiti. Non voglio che voi pensiate troppo. Ecco perchè il nostro mondo è così pieno di divertimenti, mass media, spettacoli televisivi, parchi di divertimenti, droghe, alcool, e ogni tipo di intrattenimento per continuare a divertire le menti delle persone. Per evitare che voi intralciate la strada alle gente importante, pensando troppo. Fareste meglio svegliarvi e capire.


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    XXI Rapax Britannicus
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    00 07/09/2009 16:44
    Re:
    Sean Cappone, 07/09/2009 16.21:

    La fisccalità, in italia, è compresa e manipolata a pieno dal nostro caro zio tremonti. quando vi dicono "ABBIAMO TOLTO L'ICI!!!" vi siete posti la domanda o siete mai andati a vedere gli aumenti che silenziosamente vengoo fatti su altre voci? questo è un paese da circo che nn si salva + [SM=x535682]



    Ottima osservazione Sean,
    da non credere quanto sia profonda e scientificamente rigorosa. [SM=x535719]

    Oramai è cosa nota che 150 anni di malcostume in ambito fiscale sono da addebitarsi a "zio tremonti" (come lo definisci tu), ed invece i suoi predecessori hanno fatto faville in ambito fiscale...
    ri- [SM=x535719]

    Per cortesia potresti esporre ed articolare qualche concetto in un modo un pochino più profondo, magari allegandone la fonte?

    Giusto per non buttarla in politica, ma per parlare di un malcostume ("black" et similari) che non ha particolare latitudine o colore politico, ma che sembra accomunare buona fetta degli attori del "circo italia".
    [SM=x535684]

    Grazie.



    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 07/09/2009 16:47]




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    00 07/09/2009 20:58
    Re:
    Sean Cappone, 07/09/2009 16.21:

    La fisccalità, in italia, è compresa e manipolata a pieno dal nostro caro zio tremonti. quando vi dicono "ABBIAMO TOLTO L'ICI!!!" vi siete posti la domanda o siete mai andati a vedere gli aumenti che silenziosamente vengoo fatti su altre voci? questo è un paese da circo che nn si salva + [SM=x535682]



    infatti per recuperare l ICI :
    mi hanno aumentato la tassa del cartello pubblicitario della mia officina da 39 euro a 99 euro [SM=g27820]

    alla mia famiglia sono arrivate tasse per i terreni agricoli [SM=g27820]

    ecco recuperata l ici [SM=x535692]

    queste strategie da supermarket mi fanno impazzire [SM=g27811] darei un premio nobel come grande stratega della politica [SM=g27811]




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    00 07/09/2009 21:19
    L' ICI era una tassa iniqua, giusto toglierla, il metodo con cui questo è stato fatto è pero lo stesso della tipica gestione fiscale italiana.

    In gran confusione per poter nascondere tutti gli inghippi e non lasciare dati certi su cui discutere.

    uno dei + gravi problemi italiani è sicuramente la trasparenza.

    Se date dei soldi ad un tizio perchè li gestisca presumo che da questi pretendiate la massima chiarezza, per le tasse italiane avviene l' esatto opposto.




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    XXI Rapax Britannicus
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    00 07/09/2009 21:29
    Caspita Meridio,
    però il "gap" tra quanto dichiarato e quanto consumato in Calabria e Valle d'Aosta mi sembra ancora altino... Forse per colmare il "gap" la tassa sul cartello la devono portare a 149 euro e quella sul terreno agricolo triplicare?

    Forse che i tuoi amici, la maggior parte dei quali lavora in nero, come tu stesso hai detto stà per così dire addossando sulle tue spalle (di onesto contribuente) e su quelle dei tuoi genitori (onesti possidenti agricoli), buona parte degli oneri da loro (e dai loro datori di lavoro) evasi?

    Stesso discorso ovviamente per gli amici furbacchioni delle altre regioni "più furbe"...

    Ovviamente è colpa di Tremonti che in Italia ci sia un sommerso stimato di circa 150 - 200 miliardi di euro, vero?

    "E io pago..." diceva Totò.

    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 07/09/2009 21:40]




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    00 07/09/2009 22:08
    Re:
    XXI Rapax Britannicus, 07/09/2009 21.29:

    Caspita Meridio,
    però il "gap" tra quanto dichiarato e quanto consumato in Calabria e Valle d'Aosta mi sembra ancora altino... Forse per colmare il "gap" la tassa sul cartello la devono portare a 149 euro e quella sul terreno agricolo triplicare?

    Forse che i tuoi amici, la maggior parte dei quali lavora in nero, come tu stesso hai detto stà per così dire addossando sulle tue spalle (di onesto contribuente) e su quelle dei tuoi genitori (onesti possidenti agricoli), buona parte degli oneri da loro (e dai loro datori di lavoro) evasi?

    Stesso discorso ovviamente per gli amici furbacchioni delle altre regioni "più furbe"...

    Ovviamente è colpa di Tremonti che in Italia ci sia un sommerso stimato di circa 150 - 200 miliardi di euro, vero?

    "E io pago..." diceva Totò.




    i miei amici prendono 600 euro al mese, e se ci fosse una polizia che non permetterebbe il lavoro in nero loro sarebbero disoccupati.
    credo sia questo il motivo che le forze dell ordine si fanno i fatti suoi: probailmente il datore di lavoro non li prenderebbe visto le tasse che si devono pagare per regolarizzarli.
    il problema italia non sono i miei amici che cercano di sopravvivere ma a roma dove ci sono politici che evidentemente non fanno il proprio lavoro.
    capisco che quando cera la guerra fredda la mafia ed i politici erano un tuttuno ma ora basta!
    si devono mettere nella stanza dei bottoni gente onesta ed intonsa.
    l allenatore va cambiato ogni tanto, se non fà bene il lavoro.

    tremonti??
    non ha fatto nulla nel governo precedente per il sommerso e credo non lo farà neanche ora.

    il debole governo prodi del 2006-08 aveva iniziato a fare qualcosa www.edilportale.com/news/2008/05/sicurezza/sicurezza-cantieri-i-controlli-nei-primi-20-mesi_11759... : il datore di lavoro che prende un operaio deve registrarlo prima che questi raggiunga il posto di lavoro.
    oggi invece si è ritornati come prima, cosi che in un eventuale controllo sul posto di lavoro, l operaio potra dire: "oggi è il mio primo giorno di lavoro".




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    00 07/09/2009 22:29
    Re:
    LordHarald, 07/09/2009 21.19:

    L' ICI era una tassa iniqua, giusto toglierla, il metodo con cui questo è stato fatto è pero lo stesso della tipica gestione fiscale italiana.

    In gran confusione per poter nascondere tutti gli inghippi e non lasciare dati certi su cui discutere.

    uno dei + gravi problemi italiani è sicuramente la trasparenza.

    Se date dei soldi ad un tizio perchè li gestisca presumo che da questi pretendiate la massima chiarezza, per le tasse italiane avviene l' esatto opposto.



    io dico che tutte le tasse sono inique [SM=g27828]

    in realtà le tasse servono per pagare le spese di uno stato e quando qualcuno tolgie le tasse quasi sicuramente li mette altrove.
    almeno questo è quello che è successo fino a doggi in italia.

    i soldi non crescono sugli alberi [SM=x535692]
    solo diminuendo le spese di uno stato si possono diminuire le tasse, e con opere come questa www.youtube.com/watch?v=XaRkNTKtYIo&feature=related (inutile) lo stato si indebita e noi paghiamo!!!!


    p.s.
    per la cronaca l ici non la pagava perche abito in una casa popolare
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    XXI Rapax Britannicus
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    00 08/09/2009 00:07
    Re: Re:
    Ma scusa Meridio,
    com'è che a fronte di un dichiarato di 8.154 euro, i consumi in Calabria si attestano a 12.095 euro? Questo gap del 50% è molto, troppo per poter essere tollerato.

    Permetti che girino i cosiddetti, quando mia moglie in busta nette ne prende 600 perchè a monte ci sono oltre 300 euro di trattenute?

    Mi dici che quindi a te sta bene che il sommerso da 150 - 200 miliardi annui, resti tale cosicchè tutti possano sopravvivere?
    Francamente non condivido.

    Tu dici che tutte le tasse sono inique.
    Beh, io ti rispondo che tutte le tasse sono eque, a patto che tutti le paghino. A PRESCINDERE DALLA LATITUDINE O DAL COLORE POLITICO.

    NB: te lo dice uno che è nato (e vissuto per anni) quasi alla latitudine di Catanzaro. [SM=x535684]








    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 08/09/2009 00:09]




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