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Regno di Castiglia Leon e l' unità spagnola (BC 4)

Ultimo Aggiornamento: 23/02/2009 21:35
23/01/2009 00:41
 
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L' espansione dopo l' unificazione
Nell' anno del Signore 1196 Luis Teso viene incoronato RE' di SPAGNA, dopo soli 56 anni la penisola era unita sotto unica bandiera e comando.
Ora il dilemma è come proseguire così, presso la nuova capitale Barcellona si da avvio al 1° grande consiglio di Spagna, da tutte le regioni arrivarono i governatori ognuno col proprio seguito e con le proprie idee.
Il popolo osservava irrequieto, dopo anni di guerre i padri, sperano di poter crescere i propri figli nella pace e nella prosperità, la speranza posta in questo concilio è alta quanto i timori che i Generali più ambiziosi mirino a nuove conquiste invece di coltivare i campi.
Il nuovo capofazione RE' Sebastian il Degno, grazie all' aiuto del suo primo consigliere e del ciambellano di corte, riescono con astuzia a far digerire ai Generali smaniosi di sangue che la strada da percorre per il momento è un 'altra.
Ora, avendo aperti il fronte africano coi storici nemici del El Murabitun, a ovest il regno del Portogallo e a nord-est col regno Aragonese, non ci si poteva permettere di aprirne un' altro.
Le città e i castelli dovevano essere sistemati, le truppe dovevano riposare e riaddestrarsi, furono costruite strutture in grado di accontentare il popolo e che potessero portare commercio.
Nel 1197 a Cordoba la religione mussulmana arriva al 52% così Sua Maesta invia un cardinale e due saderdoti perché comincino la conversione degli abitanti, grave era l' offesa che si poteva dare al papato giacche la devozione era a livelli minimi pensiamo se una regione del regno si fosse ribellata per la religione.
L' emissario Jocobo Hortez venne inviato in terra mora così da ridurre i fronti e i risultati di quei colloqui portarono frutti dopo due anni: "tregua era ricevendo in cambio 500 fiorini per 10 turni.
I vicini portoghesi effettuavano manovre ai confini oltrepassandoli di tanto in tanto e questo fece alterare l' umore del RE', soprattutto diede la possibilità ai Generali di aver la scusa per una invasione.
Il RE' in persona avendo paura di un colpo di stato, guidò le truppe nell' assedio di Lisbona in compagnia di uno dei fautori della richiesta di invasione.
Cercando di essere il più veloce possibile per spostare le truppe a nord-est, la preparazione fu miticolosa, in una sola notte la città cadde e RE' Paulo di Portogallo morì.
Pur contro ogni logica militare le truppe portoghesi tentarono una sortita in inverno ma, grazie alla velocità di movimento raggiunta nei territtori tramite la costruzione delle strade, il nemico fu intercettato su uno dei famosi ponti che dividono il regno e già alle cronache per memorabili battaglie.
Le forze in campo portarono 667 spagnoli contro 998 portoghesi, il vantaggio nel prepararsi sul campo fece da bilancia nello scontro:"la fanteria si nascose nei boschi sulla collina ponendosi a difesa dei balestrieri mentre la cavalleria si spostò sulla destra in una pianura scavata tra le colline. Le truppe da lancio nemiche cominciarono il loro tiro consumando molte freccie e, una volta finite la fanteria cominciò ad avvicinarsi. L' ordine era tenere la posizione e assolutamente coprire i balestrieri, così fece la fanteria resistette, ribattendo colpo su colpo; quando il generale vide che le truppe avversarie erano ben impegnate e sotto tiro, diede la carica distruggendo dapprima le due catapulte presente dopodiche, arrivando a cuneo nel retro del nemico lo costrinse alla ritirata."
Al cambio del secolo, il 1200, il primo nemico era indebolito notevolmente anche grazie alla chiusura dei due porti rimasti negandogli ogni commercio marittimo.
Era guinto un' altro inverno che il RE' sapeva sfruttare al massimo per riorganizzare le truppe, sistemare coltivazioni e commercio ma, quell' inverno portò calore al Regno perché Sua Maestà accettò la richiesta fatta dal RE' milanese di sposare sua figlia che fu accolta con grandi festeggiamenti insieme all' alleanza stipulata con quel regno.
Questa pietra era utile sia con gli Aragonesi e, soprattutto, con l' idea del Primo consigliere: "l' invasione nel sud della penisola italica!!"
Una tregua fu offerta ai cugini portoghesi che come risposta assassinarono l' emissario, giunta la fine era per loro !!
All' arrivo della primavera un numero considerevole di uomini era già in vista di Porto la quale ricevette visita anche via mare, le forze si unirono nell' assedio più cruento che si sia fatto.
Incominciò intanto la preparazione al piano italico con l' invio di una spia nella città di Cagliari; durante la crociera la spia si ammala di peste, notizie sconvolgenti su questa epidemia arrivano anche da est ma grazie al cielo il personaggio diabolico entrerà in un insediamento Siciliano.
Un' altra spia viene inviata a Fes così da tener sott' occhio le mosse dei mori, ora in tregua ma fino a quando ???
Dopo un anno di assedio la città di Porto cade sotto le grinfie di uno dei più terribili generali amici il quale, non concede nulla eliminando ogni persona in grado di prendere in mano un forcone, mandando così un forte messaggio all' unico insediamento rimasto ai portoghesi Bordeaux.
1201 si cerca di non avere scontri nemmeno fortuiti coi siciliani almeno, fin quando il fronte porteghese non trovi soluzione ma inaspettatamente gli stessi attaccano Palma de Maiorca, vengono si respinti ma l' inevitabile era avvenuto.
L' ordine fu quello di rafforzare tutti gli insediamenti di confine, anche quelli sulle coste. " il quarto fronte era aperto ………………………………."





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