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Cronache di guerra al tempo di Roma: le invasioni barbariche

Ultimo Aggiornamento: 05/10/2008 21:22
09/09/2008 16:14
 
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Dall'ascesa di Valente I alle guerre romano-persiane
Anno 363 d.C.
L'impero romano è diviso in due parti, un impero romano d'occidente con capitale Roma e un impero romano d'oriente con capitale Nova Roma Costantinopoli. L'imperatore d'occidente Valentiniano ha affidato la parte orientale al fratello Valente, con due obiettivi primari:
-Mantenere la pace con i popoli germanici come i goti che premono da nord
-Respingere o sconfiggere definitivamente i Persiani sasanidi ad est, da sempre acerrimi rivali della potenza di Roma.

La situazione generale dell'impero romano d'oriente è buona, con ottime risorse finanziarie, ricche città e un esercito bene armato ed addestrato. L'imperatore per prima cosa fa abbattere tutti i templi pagani e li sostituisce con Chiese; vengono costruiti porti, strade, fori e mercati, e vengono rafforzate le guarnigioni di frontiera, stabilendo due possenti armate in difesa dei due soli ponti che dividono attraverso il Danubio, l'impero romano dai barbari. I persiani non tardano a farsi sentire, così nel 364 sono sotto le mura di Antiochia; ma Valente non tarda a reagire e manda un esercito da Tarso in appoggio del già forte contingente della città siriana. La vittoria permette all'imperatore di governare su un impero totalmente pacificato e solidificato, seppure per brevissimo tempo: nel 365 Valente muore e il nipote Teodosio I gli succede al trono. Molto più espansivo ed ambizioso del padre, Teodosio invia un forte esercito contro i persiani, ma viene circondato e sconfitto penosamente. Solo 40 dei 340 uomini mandati sopravvivono; ma Teodosio non si rassegna facilmente e rafforza le guarnigioni orientali ulteriormente, per preparare una nuova offensiva. I persiani però sono più veloci, nel 336 assediano Antiochia e Cesarea, ponendo l'imperatore d'oriente in grave difficoltà; a fare difficile la situazione sono anche i tumulti a Gerusalemme, dove i cristiano-romani non sono accetti sebbene governino la Palestina da oltre 300 anni.
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 09/09/2008 16:15]



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



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