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pena di morte

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    Mashiminu
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    00 11/08/2009 11:23
    Re:
    LordHarald, 11/08/2009 11.13:

    é facile dire condanniamolo a morte.

    Ma quanti di questi favorevoli sarebbero capaci di eseguirla una condanna a morte ??

    Si perchè così è troppo facile, il lavoro sporco lo fa qualcun' altro.

    Predo come esempio Rankstail ( solo come esempio niente di personale ).

    Rankstail è favorevole in certi casi alla pena di morte.

    Bene !! Che la ESEGUA !!!

    Guardando negli occhi il condannato ed ammazzandolo.

    Dopo come dovrebbe giudicare se stesso, quanti di voi lo guarderebbero con gli stessi occhi sapendo quello che ha fatto ??

    Certo, sicuramente, se gli toccassero un qualche affetto non dubito che, come molti, ne sarebbe capace, sarebbe perfino giustificabile.
    Ma dopo ??
    Giustizia non può essere fatta, i morti non tornano a vivere.

    Però avrebbe appagato la propria sete di vendetta, perchè si tratterebbe solo di questo, niente giustizia solo vendetta, ma a che prezzo ?
    Diventando egli stesso un' assassino.
    Certo con tante belle parole a giustificarlo, ma pur sempre un' assassino.

    Nessuno pensa mai a cosa sia implicito nelle parole, tanto poi le azioni le compiono altri.



    giusto, basterebbe guardare il Miglio Verde per farsi un'idea di questo

    LordHarald, 11/08/2009 11.13:

    Secondo voi perchè gli antichi usavano la lapidazione ??
    Molti pensano sia un metodo barbaro, in realtà è l' esatto opposto.
    Un giudice saggio disse : "Volete Qualcuno morto ?? Uccidetelo da voi, perchè il suo sangue ricada solo su chi vuole la morte."

    Ma la gente vigliacca che aveva paura delle proprie azioni, invece di usare mezzi normali, iniziò tirando i sassi di nascosto.
    Uno iniziò, altri seguirono e non sapevano + perchè il condannato doveva morire, ma la sete di sangue è in qualunque uomo ed appagarla da piacere.



    non posso che quotare [SM=g27811] tutti gli uomini adorano il sangue, i sacrifici umani come i giochi gladiatori si basano proprio sul fatto che la gente vedendo qualcuno che soffre e che muore si sente viva e felice e prova un senso di gioia



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    Alarico23
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    00 11/08/2009 11:46
    io placo la mia sete di sangue con TOTAL WAR... così non vado in carcere [SM=x535685]
    [Modificato da Alarico23 11/08/2009 11:46]
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    Alarico23
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    00 11/08/2009 12:45
    Re: Re: Re:
    Mashiminu, 11/08/2009 11.16:




    tutto è relativo secondo quali sono gli insegnamenti che vengono professati, ti faccio presente che nella cultura americana Giulio Cesare e Napolenone vengono considerati al pari di Hitler come mostri, mentre da noi vengono quasi osannati;






    Dipende da che tipo di insegnamenti. Cultura di massa? istruzione
    elementare? istruzione superiore? No, perchè io nei miei studi recenti, non ho
    mai incontrato qualcuno che osannasse Giulio Cesare se non lui stesso (tra l'altro in
    modo non troppo esplicito) nei Commentarii. Forse ti riferisci al l'ideale della
    'grandezza di Roma' ( e quindi dei suoi generali di maggior successo),
    rispolverato e utilizzato qualche tempo fa da un certo regime per
    legittimare le proprie azioni (N.d.A. scellerate [SM=g27826] ) che senza dubbio si ritrova ancora
    nel sentire comune. Ma da qui a dire che la nostra cultura osanna Giulio Cesare
    ce ne passa, e non poco.

    Quanto a Napoleone: dalle mie parti non ha lasciato proprio un bel ricordo...


    Per tornare in topic finora c'è una sostanziale parità tra quelli che la contemplano
    come soluzione possibile e quelli che la escludono del tutto.
    Devo ammettere che sono un poco sorpreso...
    Ala
    [Modificato da Alarico23 11/08/2009 12:58]
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    Mashiminu
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    00 11/08/2009 12:59
    parlo della cultura di massa; c'è una vera osannazione per entrambi, almeno qui a Roma; anzi la maggioranza della gente per Cesare crede sia stato addirittura imperatore, non è che siano molto aggiornati a riguardo, ma tutti lo considerano un grandissimo; per Napoleone è considerato il genio assoluto e di contro c'è chi glidà dell'idiota per la fine che ha fatto; non parlo di chi sa veramente come siano andate le cose ma della gente che si incotra normalmente in giro...la maggioranza



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    00 11/08/2009 13:00
    Re: Re: Re: Re:
    Alarico23, 11/08/2009 12.45:



    Quanto a Napoleone: dalle mie parti non ha lasciato proprio un bel ricordo...




    Già... [SM=g27828] [SM=g27828]




    Nel 1969, con la potenza di calcolo di due Commodore 64, l'uomo arrivò sulla Luna.
    Oggi, per far funzionare Windows Vista, serve almeno 1 GB di RAM ... ... Qualcosa deve essere andato storto!





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    00 11/08/2009 13:11
    forse a Roma c'è anche un po' di campanile [SM=g27827] . Non mi sembra che lo si ricordi
    generalmente come un illuminato. Neanche nelle trasmissioni tv di tipo divulgativo.
    Piuttosto come un condottiero capace e senza scrupoli assassinato quando era al
    culmine del potere.

    Napoleone... lo associeranno al nostro beneamato cavaliere [SM=x535727] [SM=x535687]

    Chiudiamo 'sto [SM=x535726] ??? [SM=g27828]
    [Modificato da Alarico23 11/08/2009 13:16]
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    00 11/08/2009 13:19
    si si chiudiamo sto [SM=x535726] che non serve a niente; volevo solo intendere che non c'è differenza tra Hitler e gli altri, chiunque può fare certe cose e viene corrotto da ambizione e potere si trova in un circolo vizioso senza scampo e solo la fortuna decide se sarà ricordato in modo positivo o negativo [SM=g27811]
    comunque per osannati non intendevo che gli facessero le feste hihihi



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    La mia contrarietà è totale e si fonda su una convinzione semplice: l'uomo non è mai riducibile esclusivamente a ciò che fa, come se fosse una cosa. La persona umana, in quanto tale, ha una dignità intangibile: anche quando un uomo commettesse il più atroce dei crimini, non per questo qualcun altro si potrebbe arrogare il diritto/potere di decidere della sua vita o della sua morte.
    Ci si dimentica troppo facilmente della funzione di emenda della pena (nelle carceri, una volta, c'era scritta all'ingresso la frase "vigilando redimere")per dar sfogo al più immediato (e bestiale, lasciatemelo dire) impulso di vendetta.
    Ci sono due modi di intendere la giustizia: il primo è il classico "a ciascuno ciò che si merita"; il secondo aggiunge a ciò uno sguardo verso l'altro che ti faccia comprendere che di fronte hai una persona come te che, certo!, ha sbagliato, ma non per questo si può mettere da parte il fatto che un giorno possa anche pentirsi.
    Detto questo, anche io punterei sulla certezza della pena, ma anche sui programmi di recupero dei carcerati, in primo luogo mediante il lavoro: non come strumento punitivo per guadagnarsi la sbobba, ma come opportunità di recuperare una dimensione più "umana" del vivere.



    .




    "Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi e i pennuti nel cielo", Carlo Magno
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    00 11/08/2009 14:53
    Re:
    XXI Rapax Britannicus, 10/08/2009 15.55:

    Contrario.

    La CERTEZZA DELLA PENA, di per sè sarebbe già un ottimo deterrente.
    Carcere a vita e lavori forzati, SENZA NESSUNA scappatoia.

    Il vitto e l'alloggio se lo paga il detenuto lavorando senza stipendio alle dipendenze dello stato.

    NO a sconti di pena. NO ad indultini vari.






    identico parere [SM=g27811]

    ci sono un sacco di terreni incolti in cui potrebbbero lavorare oltre che fare produrre loro prodotti scadenti da mettere in concorrenza con quelli cinesi [SM=x535691]
    far pulire le strade, le fognature...insomma di lavoro per i carcerati ce ne sarebbe molto [SM=x535691]
    purtroppo fin quando abbiamo il parlamento pieno di pregiudicati questo è solo un sogno [SM=x535712]



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    Sean Cappone
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    00 11/08/2009 16:12
    Re: Re: Re:
    Mashiminu, 11/08/2009 11.16:




    Hitler oggi è diventato il simbolo del male, perchè la guerra è stata vinta dagli Americani, se fosse stato il contrario oggi sarebbe ricordato come un grande uomo, il che rappresenta che tutto è relativo secondo quali sono gli insegnamenti che vengono professati, ti faccio presente che nella cultura americana Giulio Cesare e Napolenone vengono considerati al pari di Hitler come mostri, mentre da noi vengono quasi osannati; inoltre per quanto riguarda Hitler ti voglio ricordare che un'intera nazione, milioni di persone erano pronte a donare la vita per lui, se fosse stato questo mostro non credo sarebbe durata così a lungo la guerra e i tedeschi lo avrebbero seguito così profondamente

    in ultima considerazione per quanto riguarda l'Olocausto, un evento terribile senza alcun dubbio, ma non è un evento ne peggiore ne migliore di tanti che si sono succeduti nel corso del tempo; dai primordi fino a oggi ancora si fanno stragi di persone in tutto il mondo, da sempre una razza, un clan ha tentato di uccidere i rivali fino al'ultimo uomo; dalle stragi dei Romani sui nemici sconfitti, alle colonie americane e gli schiavi d'Africa, all'Olocausto, alle stragi di Ceceni in Turchia, sono sempre milioni di persone che vengono uccise senza motivo e nelle medesime condizioni, però nella nostra cultura i campi di concentramento tedeschi (che già eseistevano e mietevano vittime in varie parti del mondo al soldo di inglesi, francesi, belga, italiani e olandesi) sono considerati la cosa più malvagia della storia dell'uomo
    perchè proprio quelli tedeschi e non altri? forse perchè è successo in Europa a persone e in posti a noi più vicino? una cosa che non ho mai capito, davvero noi siamo migliori degli africani o dei birmani e noi solo meritiamo una tale considerazione?




    ricordo comunque che hitler era un poppante rispetto stalin e a pol pot, e si trova solo 3° in classifica.
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    LunaRossaFalco
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    00 11/08/2009 16:55
    Re:
    Il Cavaliere Verde, 11/08/2009 14.18:

    La mia contrarietà è totale e si fonda su una convinzione semplice: l'uomo non è mai riducibile esclusivamente a ciò che fa, come se fosse una cosa. La persona umana, in quanto tale, ha una dignità intangibile: anche quando un uomo commettesse il più atroce dei crimini, non per questo qualcun altro si potrebbe arrogare il diritto/potere di decidere della sua vita o della sua morte.
    Ci si dimentica troppo facilmente della funzione di emenda della pena (nelle carceri, una volta, c'era scritta all'ingresso la frase "vigilando redimere")per dar sfogo al più immediato (e bestiale, lasciatemelo dire) impulso di vendetta.
    Ci sono due modi di intendere la giustizia: il primo è il classico "a ciascuno ciò che si merita"; il secondo aggiunge a ciò uno sguardo verso l'altro che ti faccia comprendere che di fronte hai una persona come te che, certo!, ha sbagliato, ma non per questo si può mettere da parte il fatto che un giorno possa anche pentirsi.
    Detto questo, anche io punterei sulla certezza della pena, ma anche sui programmi di recupero dei carcerati, in primo luogo mediante il lavoro: non come strumento punitivo per guadagnarsi la sbobba, ma come opportunità di recuperare una dimensione più "umana" del vivere.



    Quoto in toto. Fermo restando che se hai commesso dei delitti che prevedono trent'anni e ti condannano a trent'anni, i trent'anni te li fai tutti senza sconti. Il delinquente deve sapere che se sbaglia paga per quello che ha sbagliato, ne un minuto di più ne uno di meno.
    Per il discorso del lavoro trovo giustissimo che il detenuto lavori per spesarsi il vitto e l'alloggio. Questa sarebbe la prima lezione di vità e di civiltà che dovrebbe apprendere. Le carceri devono essere pulite, decorose e rispondenti ai criteri di vita sociale odierna. Il detenuto deve poter far sport, leggere, avere accesso a computer e anche a internet (sempre sotto stretto controllo e salvo i casi del carcere duro per mafiosi e compagnia). Tutti questi servizi se li deve pagare con il salario che percepisce lavorando. E se non vuol lavorare, lo si obbliga coattamente. Resterebbe il problema sessuale fonte di grandi tensioni e di atrocità nelle carceri. Qui proprio non saprei cosa dire.

    @ Sean: non credo che certi personaggi possano rispondere ad una classifica del meno peggio. Hitler con la sua politica e le sue convinzioni ha provocato decine di milioni di morti, distrutto mezza Europa e sconvolto la storia del mondo. Chiunque abbia sulla coscienza grandi stragi è un bastardo folle e, secondo me, dipende solo dalle situazioni e dai mezzi a disposizione se Stalin ha fatto più morti di Pol Pot o in Rwanda ci sono stati più morti che in Kossovo. Chi è capace di certe decisioni è fuori da ogni "classifica"




    Prima brina, oggi, per il guerriero che tante volte si è indurito al suono della spada sfoderata.
    Non importa cadere.
    Prima di tutto. Prima di tutti.
    È proprio del fior di ciliegio cadere nobilmente
    RICORDATEVI DI SHOGUN
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    00 11/08/2009 17:19
    Re: Re: Re: Re:
    Sean Cappone, 11/08/2009 16.12:




    ricordo comunque che hitler era un poppante rispetto stalin e a pol pot, e si trova solo 3° in classifica.


    Hitler e Stalin li metterei sullo stesso piano, come mentalità. Il primo è stato più un idealista, il secondo più un pragmatico (per questo ha avuto più fortuna storicamente). Due facce opposte, ma al tempo stesso simili, della medaglia della dittatura.
    Pol Pot è invece un caso a parte, l'esempio stesso della follia e del massacro insensato.
    Comunque è ridicolo che i benpensanti associno Baffetto al male e credano che i problemi del mondo siano finiti nel '45, mentre se gli chiedi chi siano Pinochet, Mao, Mugabe questi inclinano la testa confusi chiedendoti 'Chi?'
    [Modificato da Shivos91 11/08/2009 17:20]
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    Sean Cappone
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    00 11/08/2009 18:21
    Re: Re: Re: Re: Re:
    Shivos91, 11/08/2009 17.19:


    Hitler e Stalin li metterei sullo stesso piano, come mentalità. Il primo è stato più un idealista, il secondo più un pragmatico (per questo ha avuto più fortuna storicamente). Due facce opposte, ma al tempo stesso simili, della medaglia della dittatura.
    Pol Pot è invece un caso a parte, l'esempio stesso della follia e del massacro insensato.
    Comunque è ridicolo che i benpensanti associno Baffetto al male e credano che i problemi del mondo siano finiti nel '45, mentre se gli chiedi chi siano Pinochet, Mao, Mugabe questi inclinano la testa confusi chiedendoti 'Chi?'




    al settimo posto metterei l'ultimo re di scozia [SM=g27828]

    vi ricordate l'amicone di OBOTE?

    pensa che si dice che fossero amanti segreti! [SM=x535694] [SM=x535694] [SM=x535694]



    scherzi a parte, tutti a colpevolizzare il caporale adolfo completamente detonato, ma i 25 milioni di stalin ? vuoi mettere contro i 6 milioni di zio hadolf? e i 10 milioni non ufficiali (dal censimento delle UN prima di polpot e dopo pol pot c'era un divario di circa 16 milioni) seccati da polpot? calcolando che nei killing fields si continua a scavare e i corpi che sono riusciti a censire sono solamente la cifra irrisoria di quasi 2 milioni e che gg dopo gg aumenta grazie a qualche contadino che diventaall'improvviso archeologo e scopre qualche migliaio di corpi mentre ara il terreno, direi che se esageriamo con le cifre, di quei 16 milioni 6 milioni (una cosa assurda, ma cerchiamo di essere clementi col pol petto) siano morti di vecchiaia e per cause naturali, direi che 10 milioni di uccisioni senza calcolare i danni che susseguirono a pol petta direi che si merita senza dubbio il secondo posto sul podio!

    Ora, detto questo, che pena vorremmo dare a pupazzi pazzi simili?
    [Modificato da Sean Cappone 11/08/2009 18:32]
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    00 11/08/2009 18:51
    Mi sembra un pochetto riduttivo fare nomi dei peggiori dittatori della storia addossandogli colpe, che hanno sicuramente, ma che condividono con decine di migliaia di persone che li hanno seguiti volontariamente, appoggiandoli,ed hanno messo in pratica i loro deliri






  • Shivos91
    00 11/08/2009 18:51
    Ma io intendevo che è inutile continuare a dibattere se fosse peggio Hitler o Stalin, il punto è che dittatori spietati sono esistiti anche dopo la loro morte e ci sono tutt'oggi, e se ricordiamo solo quelli della 2a guerra mondiale non rendiamo giustizia alle vittime dei tiranni moderni.



    Ora, detto questo, che pena vorremmo dare a pupazzi pazzi simili?


    Scusa ma, non trovi che per un dittatore sarebbe molto meno dignitoso finire a sgobbare e venire maltrattato come un comune criminale, magari venendo pure pestato dai secondini e sodomizzato dai compagni di cella, invece che venire giustiziato appena catturato? Anche un assassino può sembrare una vittima, se viene a sua volta ucciso.
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    00 11/08/2009 21:10
    Re: Re: Re: Re: Re: Re:
    Sean Cappone, 11/08/2009 18.21:




    al settimo posto metterei l'ultimo re di scozia [SM=g27828]

    vi ricordate l'amicone di OBOTE?

    pensa che si dice che fossero amanti segreti! [SM=x535694] [SM=x535694] [SM=x535694]



    scherzi a parte, tutti a colpevolizzare il caporale adolfo completamente detonato, ma i 25 milioni di stalin ? vuoi mettere contro i 6 milioni di zio hadolf? e i 10 milioni non ufficiali (dal censimento delle UN prima di polpot e dopo pol pot c'era un divario di circa 16 milioni) seccati da polpot? calcolando che nei killing fields si continua a scavare e i corpi che sono riusciti a censire sono solamente la cifra irrisoria di quasi 2 milioni e che gg dopo gg aumenta grazie a qualche contadino che diventaall'improvviso archeologo e scopre qualche migliaio di corpi mentre ara il terreno, direi che se esageriamo con le cifre, di quei 16 milioni 6 milioni (una cosa assurda, ma cerchiamo di essere clementi col pol petto) siano morti di vecchiaia e per cause naturali, direi che 10 milioni di uccisioni senza calcolare i danni che susseguirono a pol petta direi che si merita senza dubbio il secondo posto sul podio!

    Ora, detto questo, che pena vorremmo dare a pupazzi pazzi simili?




    a giulio cesere lo hanno ammazzato....quindi credo che la pena per loro dovrebbe essere la stessa [SM=x535684]


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    00 11/08/2009 21:40

    La mia contrarietà è totale e si fonda su una convinzione semplice: l'uomo non è mai riducibile esclusivamente a ciò che fa, come se fosse una cosa. La persona umana, in quanto tale, ha una dignità intangibile: anche quando un uomo commettesse il più atroce dei crimini, non per questo qualcun altro si potrebbe arrogare il diritto/potere di decidere della sua vita o della sua morte.
    Ci si dimentica troppo facilmente della funzione di emenda della pena (nelle carceri, una volta, c'era scritta all'ingresso la frase "vigilando redimere")per dar sfogo al più immediato (e bestiale, lasciatemelo dire) impulso di vendetta.
    Ci sono due modi di intendere la giustizia: il primo è il classico "a ciascuno ciò che si merita"; il secondo aggiunge a ciò uno sguardo verso l'altro che ti faccia comprendere che di fronte hai una persona come te che, certo!, ha sbagliato, ma non per questo si può mettere da parte il fatto che un giorno possa anche pentirsi.
    Detto questo, anche io punterei sulla certezza della pena, ma anche sui programmi di recupero dei carcerati, in primo luogo mediante il lavoro: non come strumento punitivo per guadagnarsi la sbobba, ma come opportunità di recuperare una dimensione più "umana" del vivere.



    Ok, vediamo allora due esempi pratici:

    Esempio 1> Una persona armata di pistola sta per entrare in casa tua, intenzionata ad uccidere la tua famiglia e te stesso (che tu lo sappia o meno comunque fa poca differenza, pero' sai che ha una pistola). Hai una pistola/fucile nell'armadio e devi scegliere tra usarli o no. Che fai?

    Esempio 2> Uno Stato invade quello dove vivi. Ti arroghi il diritto di vita/morte dei suoi Cittadini e gli dichiari guerra, o stai a guardare?

    Brutus






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    00 11/08/2009 23:03

    Il detenuto deve poter far sport, leggere, avere accesso a computer e anche a internet (sempre sotto stretto controllo e salvo i casi del carcere duro per mafiosi e compagnia). Tutti questi servizi se li deve pagare con il salario che percepisce lavorando



    Mi trovi d'accordo sul resto del tuo post,ma questi mi sembrano privilegi che chi ha infranto la legge e causato torti o umiliazioni ad altre persone (se non la morte) non si merita assolutamente. Va bene che le carceri siano pulite,va bene che il detenuto lavori affinchè si possa mantenere a sue spese (e non a nostre..) ma che possa fare sport,navigare in Internet...Perdonate la mia rudezza,ma credo che una buona dose di privazioni (e chiamarle privazioni mi sembra eccessivo dato che sport e Internet sono,in fin dei conti,svaghi e passatempi) aiuti l'individuo a capire cos'ha perso (la libertà di poter fare quello che gli pare per esempio) e lo indirizzi verso una strada di riflessione maggiore. Poi diciamocelo,se anche se ne sta senza Emilio Fede o Verissimo per 20 anni non credo gli faccia male,anzi.





    [Esempio 1> Una persona armata di pistola sta per entrare in casa tua, intenzionata ad uccidere la tua famiglia e te stesso (che tu lo sappia o meno comunque fa poca differenza, pero' sai che ha una pistola). Hai una pistola/fucile nell'armadio e devi scegliere tra usarli o no. Che fai?




    Gli sparo in faccia. Di questo sono sicurissimo. Devo poter difendermi dalle aggressioni,specialmente nella MIA casa. Ripeto MIA,dove vivo IO,ci dormo ci mangio ed è la MIA proprietà. Con gli zebedei di tuo nonno che ci entri con la pistola ti divido in due a fucilate.
    [Modificato da Mario Decio Giulio II 11/08/2009 23:08]
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    00 11/08/2009 23:52
    i dittatori sono una questione politica e non centrano niente con la pena di morte: uccidere un milione di persone o 10 milioni poco cambia nel giudizio da dare a quella persona, cioè veramente credete che Stalin debba essere considerato peggio degli altri solo perchjè ha ucciso più persone, anzi che gli altri devono essere considerati meglio?

    Brutus: esempio 1: se qualcuno entra con una pistola in casa mia per farmi male è giusto che io mi difenda anche con un bazooka se ce l'ho a disposizione

    esempio 2: non spetta a me decidere, non sono il presidente del consiglio, direi che tra le 2 sceglierei di stare a guardare: non posso partire e andare a fare Rambo ne cercare una via diplomatica; mettiamo che la guerra sia inevitabile e venga chiamato nell'esercito; mio compito è quello di eseguire gli ordini che mi verrebbero impartiti dai miei superiori, missioni isolate e non ufficiali non credo siano positive [SM=g27811]



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    siculo-calabrese
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    Duca
    00 12/08/2009 00:15
    Re: Re:
    rankstrail, 11/08/2009 2.16:




    Hai ragione ma x alcuni crimini ritengo che ci voglia la pena di morte, perché sapere che una persona che ha piazzato una bomba in un posto pubblico ed ha fatto strage di innocenti, ed in mezzo a loro c'era la tua famiglia, sia ancora vivo, anche se è stato arrestato e passerà il resto della sua vita lavorando duramente, non credo che ti piaccia. Ti faccio una domanda: tornando indietro nel tempo, mettiamo caso che abbiano catturato hitler prima che si suicidasse, e tu avresti nelle tue mani il suo destino, cosa faresti? Lo manderesti a spaccare pietre o lo condanneresti a morte?



    li per li gli farei fare un bel bagnetto in una vasca di fosforo bianco ma poi pensandoci, quanti soffrirebbe? pochi secondi mentre io soffrirei per la perdita della mia famiglia per tutta la vita, quindi lo manderei a spaccare pietra e farlo soffrire per tutto il resto della sua vita e allora si che sarei soddisfatto.




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