00 23/01/2009 23:49
Moderatore di totale guerra,
che hai per feudo ista virtuale terra,
non mi ‘azziare se divago un poco,
se ti par meglio movi in altro loco.

Fra le guide di campagna che non sono mai state scritte c’è la guida alla campagna britannica dei Norvegesi; comincio a pensare che non lo sarà mai, perché è quasi impossibile vincere questa sfida.
Proviamo a ragionarci insieme, e chissà che non se ne venga a capo.

La situazione iniziale dei Norvegesi è ingannevolmente incoraggiante; sembrano messi molto meglio di Galles ed Irlanda, visto che partono con cinque territori, buone truppe dislocate qua e là, un tesoro reale più che adeguato alle prime necessità, alcuni mercanti pronti ad entrare in affari in tutta sicurezza.

Al secondo turno arrivano i rinforzi, ed iniziano le grane: viene presentato un candidato per l’adozione, ma muore prima ancora di divenire membro della famiglia.
Il generale alla guida dei rinforzi è un fellone; se non si vuole che la sua armata diserti in blocco alla prima occasione è molto meglio sbarcarlo a Stornoway, e lasciarlo lì con la sola guardia cittadina.
Il vecchio governatore di Stornoway può imbarcarsi per assumere il comando della forza d’attacco, portando con sé gli arcieri e i fanti che altrimenti starebbero a girarsi i pollici.
Potrebbe attaccare subito Skye, ma è meglio che non lo faccia; pazientando un turno verrà suggerita proprio questa missione, e l’impresa diventerà più redditizia.
Anche questo generale non è un fenomeno di fedeltà; se date al più presto l’assalto alle mura si comporterà decentemente, ma se tentate di affamare i difensori avrete sicuramente brutte sorprese.

Ok, abbiamo visto come evitare le prime fregature, salvando un esercito che può iniziare la conquista delle isole minori, ma per il resto che si fa?

Nella zona di Wick, è il caso di evacuare il fortino avanzato e concentrare le truppe nel castello; un buon modo per evitare scontri prematuri con gli scozzesi a forze disperse.
Sarebbe possibile tentare una puntata offensiva verso Inverness, magari con uno sbarco a sorpresa: le possibilità di successo sono discrete, ma ben presto ci si dissanguerebbe contro miriadi di higlanders inferociti.
Penso che la miglior politica in quest’area sia la mera difesa.

Dopo qualche tempo arriverà dalla Norvegia la flotta del Re con una bella armata; gli mancano solo le catapulte, che può comunque procurarsi a Kirkwall.
Dove impiegare questa forza? In un primo momento potrebbe aiutare la difesa di Wick, ma non ha molto senso trattenerla a lungo in zona. Può rendersi molto più utile se discende la costa orientale, facendo razzia nelle città più ricche o, meglio ancora, se si sposta rapidamente sulla costa occidentale per operare con gli eserciti già presenti nell’area.
Purtroppo il Re non gode di buona salute, e morirà presto; tanto vale aggregargli subito un secondo in comando.

Con la morte del vecchio Re, inizieranno i tagli al finanziamento della spedizione nelle isole britanniche; questi vi metteranno rapidamente in ginocchio, mandando i conti in rosso e rendendo impossibile qualsiasi ulteriore costruzione o reclutamento. Una situazione tipo caduta dell’impero romano d’occidente, che porta rapidamente al collasso anche se non si perde nemmeno una battaglia.

Visto che né i più oculati investimenti economici, né le più devastanti cavalcate nelle Lowlands o in Inghilterra, portano grande giovamento, mi sono deciso a tentare un approccio radicalmente diverso; creare subito una nuova base territoriale, più difendibile ed omogenea.

Le scelte possibili si riducono a due: Irlanda o Galles, cominciando da Dublino o Caernaforn.
Bisogna svuotare subito Castletown, lasciandovi una sola compagnia di difensori; a seguire, affluiranno nel più breve tempo possibile tutte le unità che è possibile traghettare da possedimenti più remoti (tanto vale evacuare del tutto Arran, la cui difesa è quasi impossibile).

Ho tentato entrambe le soluzioni, e la seconda mi sembra decisamente migliore (l'altra non mi ha portato molto lontano).

Attaccando il Galles si affrontano battaglie più impegnative, ma si ottiene in premio il controllo di una fortezza (buona anche come nuova capitale) e di una bella città difesa da baliste, senza necessità di sostenere costosi investimenti; il tutto in una ricca regione mineraria da cui, finanze permettendo, potrà finalmente partire un vero ciclo di espansione.

Il resto è ancora da vedersi.