Estate 469 d.C. Ricimerus lascia Syracusae diretto ad ovest,verso Lylibaeum,roccaforte vandala nell'isola,la cui coonquista limiterebbe significativamente la minaccia vandala,senza contare che Genseric re dei Vandali perderebbe la sua base principale per le incursioni nel mar Tirreno e Ionio,ed avrebbe un'avamposto imperiale molto vicino ai suoi possedimenti.
Ricimerus dopo aver ripristinato la guarnigione della città sicula è riuscito a reperire alcuni reparti di rinforzo,tra bucellari confiscati a possidenti della zona,mercenari e disertori vandali,per cui muove verso Lylibaeum con 649 uomini,il cui nucleo è sempre composto dalle Legioni V Italica di Plumbatarii,la VI Italica di Comitatenses e la IV Italica di Pseudo-Comitatenses,che hanno subito qualche leggera perdita nello scontro precedente,un debole reparto di cavalleria mercenaria(17 uomini),7 unità di fanteria leggera federata (7x60),alcune delle quali formate aggregando i resti delle truppe d'assalto superstiti,un'unità di Equiti Bucellarii (25) pochi arcieri a cavallo e pochi arcieri appiedati.
A metà strada verso città vandala l'armata imperiale viene sorpresa dai Vandali in un'imboscata:infatti il comandante di Lylibaeum,Arminius, è uscito dalla città con la guarnigione per dare battaglia,con sè ha 461 uomini,in prevalenza lancieri pesanti e fanteria pesante.Egli infatti ha attirato l'attenzione degli imperiali grazie alle scaramucce sortite da Hesa,un familiare del re vandalo,che con la sua guardia personale si è portato vicino alla colonna nemica e si è fatto inseguire dalla cavalleria imperiale.
Infatti quando Ricimerus accetta battaglia schiera l'armata di fronte ad Hesa, schierando un'ampia prima linea formata dai federati con alle ali i pochi cavalieri rimasti,e la seconda linea le truppe legionarie,con lo stesso generale e la sua gardia,si trova alle spalle l'intera armata vandala.Lo svevo rapidamente fa fare dietro-front alle truppe,però non riesce ad evitare che le sue truppe vadano a cozzare direttamente ed in modo disordinato contro le schiere vandale.Sulle ali le rispettive cavallerie si scontrano apertamente.Le truppe imperiali sono a mal partito contro i corazzati vandali riescono tuttavia a spezzare in due tronconi il fronte nemico,nel frattempo il generale vandalo cade ,e la sua guardia viene annientata,occupata frontalmente con gli Equiti Bucellarii e gli Alani e da tergo con un reparto federato,e con sè cede tutta l'ala destra vandala,tuttavia l'armata non molla.Ricimerus allora fa entrare in azione i legionari e questo rompe lo schieramento nemico,i barbari,esausti cadono trafitti durante la fuga.L'armata imperiale consegue una grande vittoria,ma lamenta 260 perdite piuttosto pesanti,ma dall'altra parte su 461 uomini solo 12 riescono a riparare nelle mura della sguarnita città....la strada per Lylibaeum è libera.
Libius Servius intanto ha elaborato una strategia atta all’aquisizione della Dalmazia,in mano al comes ribelle Marcellinus che si ribellò come il collega Egidio,dopo la morte di Ezio e del loro collega salito alla porpora Maiorano.Il comes dispone di truppe veterane e numerose,e gravita nell’orbita della corte di Costantinopoli,cosa molto sgradita all’Augusto d’Occidente.Inltre incombe sempre la minaccia ostrogota,che da tempo sono inattivi,e si teme che il loro accesso al mare possa riallacciare contatti con i Vandali,e la creazione di un’asse vandalo-ostrogota possa essere pericolosissima per l’Impero.