La crisi

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SIR HEINZ
00domenica 26 luglio 2009 09:27
Siamo sempre lì, ci sono 200+100mld di fisco da recuperare, 100 non li toccheranno neanche se li ammazzi perché verrebbero tolti dai loro orticelli, se recuperano qualcosa degli altri 200 saranno certamente mal indirizzati.

Ma questi per azzerarli e metterli in amministrazione controllata (gli Ambrosoli non si trovano tanto facilmente, chi poi avrebbe la statura morale e le capacità per farlo?) devi COSTRINGERLI CON LA FORZA.
Sean Cappone
00domenica 26 luglio 2009 16:08
una pò di anni ancora e vedrai che saranno costretti con la forza.
Leporello68
00lunedì 27 luglio 2009 00:41
Bè di quei 200 stimati poi il gettito sarebbe sì e no di 8.
Loro fanno sempre i conti sugli imponibili così suona meglio e il messaggio è roboante.
Friedrich der Erste
00lunedì 27 luglio 2009 10:17
Ragazzi non vorrei essere pessimista, ma mi sa che lo scenario Argentina '99 è sempre più vicino...poi vorrei esprimere solidarietà a tutti quelli che con questa crisi rischiano grosso...non ci resta che pregare e sperare,come sempre, che si riesca in qualche modo a porre rimedio, ma quando alla stragrande maggioranza della gente manca da mangiare, allora le parole non convincono più, e quando non convincono più e lo stato non ha piu risorse per convincere la gente so cazzi...e si comincia a evocare il comunismo e a maledire il capitalismo di quei giovani e vecchi finanzieri e top manager che si sono arricchiti a spese di molte persone...per non parlare dei politici italiani...chi piu serio o meno serio, di destra o di sinistra, la cassa ce l'hanno "leggermente" piu gonfia di tutti noi qui del forum ne sono sicuro...la storia farà il suo corso...
XXI Rapax Britannicus
00lunedì 27 luglio 2009 11:23
Come detto in precedenza, posto uno degli ultimi articoli di Benetazzo.

Offre a mio parere alcuni INTERESSANTISSIMI spunti di riflessione, condivisibili o meno, ma pur sempre su cui riflettere.
Indubbiamente "fuori dal coro".

www.eugeniobenetazzo.com/manifesto_economico.htm

MANIFESTO ECONOMICO di Eugenio Benetazzo
Pubblicato il 10/07/2009

RIDEFINIZIONE DELLA SPESA DI RAPPRESENTANZA POPOLARE

Abbattimento coatto del 75 % degli emolumenti e compensi ad europarlamentari, senatori, deputati, consiglieri regionali e comunali (abolizione delle province in qualità di enti amministrativi). Eliminazione di ogni sorta di privilegio pubblico. Congelamento ed abolizione delle pensioni di anzianità legislativa con effetto retroattivo sino alle ultime cinque legislature.


RIPRISTINO DELLA SOVRANITA MONETARIA DEL POPOLO ITALIANO

Istituzione della Banca Nazionale del Popolo Italiano, ente pubblico interamente detenuto dal Ministero del Tesoro, autorizzato dal Parlamento ad emettere moneta e banconote in nome e per conto del Popolo Italiano a fronte di esigenze e finalità di natura socioeconomica. Coniazione di una moneta succedanea all’euro e conseguente definizione di un sistema monetario a doppia circolazione valutaria. Tasso di sconto, tasso di cambio ed offerta monetaria variabili macroeconomiche stabilite esclusivamente dal Ministero del Tesoro e dal Ministero delle Finanze in accordo con le linee guida della Politica Sociale per il Paese.


RIDEFINIZIONE E TASSAZIONE DELLA PROSTITUZIONE

Tassazione della prostituzione con una aliquota unica del 25 per cento: istituzione e regolamentazione della figura professionale e dei relativi obblighi ed adempimenti sia fiscali che sanitari.


EMBARGO COMMERCIALE CONTRO CINA, INDIA E TURCHIA

Istituzione di dazi doganali di sbarramento all’ingresso per i prodotti confezionati, assemblati e realizzati al di fuori della Comunità Europea (esattamente come fanno gli stessi USA). Divieto assoluto di importazione per i prodotti (alimentari e non alimentari) provenienti dalla Cina, dall'India e dalla Turchia, in special modo se questi ultimi, in seguito a processi di delocalizzazione produttiva, possono essere riconducibili ad aziende italiane che hanno delocalizzato le loro attività industriali, quando prima realizzavano tali prodotti all’interno del territorio italiano dando impiego alla manodopera italiana e creando posti di lavoro per la collettività nazionale.


ISTITUZIONE DELLE GIURIE POPOLARI E DELLE TAGLIE DI CATTURA

Istituzione delle giurie popolari e del concordato stragiudiziale obbligatorio per cause civili pendenti con ricorso per importi inferiori a 10.000 euro. Aumento del 25 % del numero dei giudici con nomine gestite dal Ministero di Grazie e Giustizia. Rimborso di oneri e spese per la difesa a totale carico della parte perdente. Inasprimento coatto delle pene per i reati di mafia, associazione a delinquere e peculato. Individuazione ed espulsione permanente di tutti gli extracomunitari clandestini. Istituzione delle taglie di cattura per i reati di mafia ed associazione a delinquere contro la persona e contro il patrimonio.


ISTITUZIONE DEL MUTUO SOCIALE

Istituzione del mutuo sociale (per i soli cittadini italiani) per l’acquisto integrale della prima casa. Erogazione fino a 250.000 Euro in assenza di garanzie patrimoniali e reddituali per qualsiasi tipologia di unità abitativa. L’immobile che si è deciso di acquistare viene acquisito e diviene proprietà dell’Istituto del Mutuo Sociale S.p.A. (holding immobiliare integralmente a capitale pubblico). Le rate mensili vengono calcolate applicando un tasso fisso del 2 % in relazione alla durata ed alla capacità di rimborso di ogni contribuente. Al termine del periodo di ammortamento l’immobile viene trasferito d’ufficio in proprietà al contribuente senza l’applicazione di alcun onere o tassa. Gli interessi passivi sono interamente deducibili dal reddito imponibile.


ISTITUZIONE DELLE NO TAX AREA

Individuazione e definizione di no tax area (distretti industriali) nelle seguenti regioni: Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Molise con totale esenzione del pagamento di imposte dirette per un arco di tempo di 25 anni ad aziende con insediamenti industriali con più di 250 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Affiancamento permanente dell'esercito nelle aree no tax oggetto di insediamento industriale.



Friedrich der Erste
00lunedì 27 luglio 2009 12:08
@ BRITANNICUS: sono davvero più o meno tutte idee funzionali (credo) e condivisibili ma il fatto è che rimangono pur sempre parole che dubito la nostra politica e governi mettano IN PRATICA per una semplice ragione:ormai sono una casta intoccabile, cioè ormai hanno raggiunto un livello di corruzione che neanche ci sogniamo e che sara difficile che una legge buona non tocchi gli interessi di qualcuno più o meno in alto e che si riflettera sugli interessi di quell'altro che a sua volta non ha interessi che ciò avvenga negli interessi di quello per i suoi interessi e cosi via...l'ho detta banalmente, molto banalmente ma purtroppo il succo del discorso è quello...quelli che governano il mondo sono umani e di conseguenza imperfetti, corruttibili e facili all'errore nonche agli interessi propri...ora, i nostri politici e governanti sono un po' tanto più imperfetti di quelli(occidentali ovviamente, perche vai gia in Croazia e trovi che il lodo Alfano è esteso a tutto il governo e parlamentari [SM=g27829] ) degli altri stati democratici, e quindi tutto cio che di buono possono fare è di sbandierare belle PAROLE E LEGGI SPETTACOLO
per rimanere incollati dove sono e pigliare quel ben di dio che prendono, fregandosene di come va il paese e delle condizioni della gente che loro che il loro mestiere lo facciano bene o no si beccano sempre quintali di soldi cosi come ceerti top manager che [SM=x535713] è giusto che se hai groose responsabilita aziendali becchi un lauto compenso, ma se fallisci perche hai VOLUTO fregare e ingannare per arricchirti in maniera spropositata allora vai in galera bello , e rispetti la legge e questo vale anche per gli italiani piu umili che dovrtebbero pagare le tasse e non lo fanno perche devono tirare la cinghia perche le tasse crescono perche la dirigenza statale fa schifo perche segue quanto detto sopra ecc. ecc. è un cane che si morde la coda. [SM=x535710] Io ragazzi ripeto non faccio numeri perche ad un certo punto è inutile, si entra in un giro dal quale non se ne esce piu a meno che , come gia successo, non ci sia una rivolta (non rivoluzone, che significherebbe sostituire l'ordine esistente con un altro di diversi principi) positiva, e ciò può accadere quando la gente comune non ce la fa piu e soprattutto è unita per la stessa forte ragione:ha fame. la storia insegna, il resto è, come disse Henry Ford, fuffa,cioè:"La gente spreca tempo a parlare di problemi anziche risolverli".
SirGodfrid.
00lunedì 27 luglio 2009 13:37
Interessantissimi tutti e tre gli articoli pubblicati da Brit.Spece l'ultimo che da delle soluzioni concrete.Sono infatti d'accordo con tutte le soluzione auspicate trenne che con questa


RIPRISTINO DELLA SOVRANITA MONETARIA DEL POPOLO ITALIANO

Istituzione della Banca Nazionale del Popolo Italiano, ente pubblico interamente detenuto dal Ministero del Tesoro, autorizzato dal Parlamento ad emettere moneta e banconote in nome e per conto del Popolo Italiano a fronte di esigenze e finalità di natura socioeconomica. Coniazione di una moneta succedanea all’euro e conseguente definizione di un sistema monetario a doppia circolazione valutaria. Tasso di sconto, tasso di cambio ed offerta monetaria variabili macroeconomiche stabilite esclusivamente dal Ministero del Tesoro e dal Ministero delle Finanze in accordo con le linee guida della Politica Sociale per il Paese.



secondo me ormai e troppo tardi e soprattutto troppo comodo.Si è voluta la biciletta?Bene...ora si pedala.


Sono nvece totalmente in disaccordo con chi propone le privatizzazioni come soluzione al problema.Sono la via più facile da percorrere e soprattutto la più pericolosa.

Basti pensare all'ultima delle privatizzazioni all'italiana.Alitalia.Una delle più grandi porcate, anzi...la più grande porcata della storia delle privatizzazioni.E voi mi venite a dire che le privatizzazioni(spece se fatte da certe persone) sono la soluzione...mhà!

I gravi pesi,come già detto sono: pesioni(erogate a manetta a chi non merita) e spesa pubblica.

Il primo lo si potrebbe risolvere dando a chi merita e soprattutto togliendo a chi non merita(e non mi vengano a dire che non possono farlo)

Per la seconda basta riorganizzare l'apparato statale.Cosa che può fare anche il pubblico con un po di buona volontà(e soprattutto con gente diversa al potere).



Ps

piccola storiella molto interessante che ho letto un paio di giorni fa:


Una anziana signora americana, che giustamente non si fidava delle banche, decise di non aprire nessun conto o di investire mai suoi risparmi di una vita(ammontanti a 1 ml di dollari), si limitò a conservali nel propio materasso.
Un bel giorno la figlia nel tentativo di far pulizie in casa della madre decise di buttre via il vecchio e puzzolente materasso [SM=x535693] .
Non vi dico poi la caccia al materasso che si sctenò nelle discariche.


Paolai
00lunedì 27 luglio 2009 14:39
Re:
SirGodfrid., 27/07/2009 13.37:



Basti pensare all'ultima delle privatizzazioni all'italiana.Alitalia.Una delle più grandi porcate, anzi...la più grande porcata della storia delle privatizzazioni.E voi mi venite a dire che le privatizzazioni(spece se fatte da certe persone) sono la soluzione...mhà!





e che è stata una privatizzazione quella? [SM=g27827] Siamo seri.


Conte dei Conti
00lunedì 27 luglio 2009 18:28
Non bisogna tralasciare il costo degli armamenti dell'esercito americano in Iraq e l'innalzamento dei costi del petrolio, i mutui "gratuiti" offerti dalle banche americane,
tre delle principali cause che diedero origine alla crisi.
Detto questo, le privatizzazioni, a mio parere, non possono far altro che peggiorare la situazione.

Se i fondi dello Stato sono quasi prosciugati,
enti ed aziende statali sono un elemento considerevole per il
risanamento del Tesoro. Basta pensare ai fondi della Rai
e dell'Alitalia: almeno il 70% dei redditi sono destinati allo
Stato.

Ergo, più che le aziende statali, la crisi colpisce
principalmente le società private. C'è da dire però che le
eccezioni non mancano. Le compagnie petrolifere (statali)
quali Eni, Agip et similia, soffrono, e come se soffrono,
il perchè lo sappiamo tutti: le pozze petrolifere in medioriente
(tranne in Iran) sono per la maggioranza gestite dalle
compagnie americane, che rivendono il petrolio a prezzi elevati
alle altre nazioni, inclusa l'Italia, mentre per loro
è praticamente gratis.
Leporello68
00lunedì 27 luglio 2009 18:59
Una cosa che spesso mi fa arrabbiare quando leggo e sento commenti sulla crisi è questo generalizzare (ma non mi riferisco a nessuno qui, soprattutto fuori) il concetto crisi = capitalismo fallito.

Questa crisi monetaria di capitalistica in senso etimologico ha proprio poco, è invece figlia della volontà di annullare quelle che nel capitalismo sono il propellente normale dell'evoluzione, cioè le disparità economiche. Per questo mi riferisco col termine di monetarismo socialista, quando si vogliono fissare i prezzi della moneta dall'alto, senza riferimento al mercato, non si può proprio parlare di liberismo.

Gli stati occidentali hanno cercato oltre ogni misura dopo la guerra di annullare queste differenze con ovvio incremento del debito pubblico e privato. E' paradossale che una crisi porta a mio avviso effetti ben peggiori di quello che cercava di evitare, perchè col tempo si modificano le aspettative della gente e queste sono pericolose da cancellare con un colpo di spugna.

Quando parliamo di banche cattivone che rilasciavano mutui gratuiti vediamo l'effetto non la causa della criminale politica monetaria messa in essere nell'ultimo decennio. Nel momento che metti controlli alla determinazioni dei prezzi (siano quelli d'interesse o del pane) ne devono seguire a catena molti altri per evitare la degenerazione del sistema. Questo non si è voluto fare (per connivenza o interessi a volte smaccatamente di parte) pensando e sperando che gli agenti fossero intelligenti, razionali e non invece come è normale mossi dall'avidità.
Sean Cappone
00martedì 28 luglio 2009 02:57
parlate tanto di crisi, ma qualcuno di voi sà dare un significato breve e incisivo a quella che noi chiamiamo crisi? se ci ragioniamo un pò su questa crisi alla fine è solo indotta! [SM=x535702]
Shivos91
00venerdì 31 luglio 2009 17:58
Macchè indotta, se hanno dovuto vendere Kakà allora significa che c'è davvero!
.ce.
00venerdì 31 luglio 2009 18:15
Mio fratello , 50 anni , ex lavoratore Alitalia,è in cassa integrazione da dicembre 2008, con circa il 70% dello stipendio pari a circa 1500 euro mensile. Finita la cassa integrazione non avrà la pensione ma dovrà cercarsi un lavoro per 3 o 4 anni.

Io lavoro in una banca e vedo che circa un terzo dei pensionati percepiscono una pensione inferiore ai 700 euro mensili.

Sicuramente non è facile vedere la crisi per uno studente che passa la maggior parte del suo tempo davanti al suo computer come per chi è stato tanto bravo e fortunato nella vita da non avere problemi economici.

Leporello68
00venerdì 31 luglio 2009 18:36
Intanto da Obama al Berlusca tutti si sperticano con l'uscita dalla crisi. E' una comica leggere le sottigliezze linguistiche con cui danno per iniziato il nuovo eden per i prossimi vent'anni, forse quaranta.

"Si incomincia a vedere il punto di minimo della crisi" oppure

"L'inizio del periodo terminale della fase peggiore della crisi è con grande probabilità stato raggiunto" e via discorrendo

Tutti a pregare che la marea di debiti e carta stampata faccia presto l'effetto prima che inizi la rivoluzione dei nuovi schiavi della finanza.

OT Ce fatti vedere su Empire, ci manca il parere di un veterano di NTW
Paolai
00venerdì 31 luglio 2009 18:50
UNa domanda provocatoria, ma che mi fa riflettere.

Scenario: la crisi non ha ancora raggiunto il suo culmine, ben momenti più difficili arriveranno. Disoccupazione al 50%...insomma tutto a rotoli. Obama lo sa, ma preferisce dire che così non è ed invece tende ad addolcire la pillola mentendo sapendo di mentire dicendo che l'apice è stato raggiunto ed ora ci sono i cocci da raccogliere. Ok fatto questo scenario io chiedo, perchè? Quale interesse ha un personaggio come Obama a dire il falso? Un personaggio come Obama ha un qualcosa in più od un qualcosa in meno se la crisi sta per finire o è appena cominciata? Lui, i suoi figli, la sua famiglia ne risentiranno? Se si, in che modo? Obama perderà il lavoro? NOn gli daranno lo stipendio? Lo cacciano? Insomma perchè un uomo osannato da tutto il mondo, che definirei l'uomo nuovo, o quantomeno ci sta provando ad essere nuovo, dovrebbe sputtanarsi e mentire spudoratamente sapendo di mentire?

Chi mi risponde a questa domanda? Che la risposta sia sensata però.

Ad Obama interessa mentire sapendo che lo sta facendo? E se si, perchè?

Grazie.
Sean Cappone
00venerdì 31 luglio 2009 19:20
vuoi il perchè? se i moderatori sbloccassero la mia firma ti risponderebbe lei... [SM=g27814]

nessuno mi ha dato la definizione di crisi però
Paolai
00venerdì 31 luglio 2009 19:26
ho chiesto una risposta sensata, che abbia un senso, una logica.
=massimoXmeridio=
00venerdì 31 luglio 2009 20:36
Re:
Paolai, 31/07/2009 19.26:

ho chiesto una risposta sensata, che abbia un senso, una logica.



la capiresti????? [SM=x535693] [SM=x535719]


p.s.
scusa paolo per la freddura ma non ho resistito [SM=x535711]


Paolai
00venerdì 31 luglio 2009 21:01
Uh figurtai, se questo è iul prezzo per poter avere alla fine una risposta con un senso ben venga. Tu nemmeno ci provi a dare una risposta? [SM=g27828]
Mario Decio Giulio II
00sabato 1 agosto 2009 14:53
Forse perchè non è l'uomo nuovo o perchè il suo tentativo di essere "l'uomo nuovo" è una montatura. Altre risposte,magari più tecniche,non saprei darne.
Leporello68
00sabato 1 agosto 2009 15:28
Re:
Paolai, 31/07/2009 18.50:

UNa domanda provocatoria, ma che mi fa riflettere.

Scenario: la crisi non ha ancora raggiunto il suo culmine, ben momenti più difficili arriveranno. Disoccupazione al 50%...insomma tutto a rotoli. Obama lo sa, ma preferisce dire che così non è ed invece tende ad addolcire la pillola mentendo sapendo di mentire dicendo che l'apice è stato raggiunto ed ora ci sono i cocci da raccogliere. Ok fatto questo scenario io chiedo, perchè? Quale interesse ha un personaggio come Obama a dire il falso? Un personaggio come Obama ha un qualcosa in più od un qualcosa in meno se la crisi sta per finire o è appena cominciata? Lui, i suoi figli, la sua famiglia ne risentiranno? Se si, in che modo? Obama perderà il lavoro? NOn gli daranno lo stipendio? Lo cacciano? Insomma perchè un uomo osannato da tutto il mondo, che definirei l'uomo nuovo, o quantomeno ci sta provando ad essere nuovo, dovrebbe sputtanarsi e mentire spudoratamente sapendo di mentire?

Chi mi risponde a questa domanda? Che la risposta sia sensata però.

Ad Obama interessa mentire sapendo che lo sta facendo? E se si, perchè?

Grazie.



Ma no, lui sa di aver ragione perchè la ripresa che ci sarà è stata creata artificiosamente con nuova carta e debito, è innegabile che ci dovrà essere altrimenti incominciate a rispolverare le zappe [SM=g27822]

Il problema è dopo, se tu in famiglia vuoi comprare una macchina nuova e hai già un debito superiore a quello che produci pensi sia sensato fare un nuovo mutuo? Gli Usa (ma anche l'Europa) l'hanno fatto perchè quella macchina serviva per andare al lavoro (ovvero nel loro caso non fallire). Ma per te la situazione sarà migliore? E' come fare un altro giro di giostra sapendo che devi pagare alla fine e non c'è l'omono che ti prende il gettone subito.
Ma quando esci...?

I politici sanno benissimo cosa ormai sono le nostre economie, e cioè economie del consumo basate sul debito. Se viene meno il consumo si toglie la corrente, che sia sensato o meno, che sia sostenibile o meno: arrivi ad un punto in cui devi spingere sempre l'acceleratore perchè sei in derapata e non puoi più toccare il freno. Per il consumo ci vuole fiducia, per questo sono obbligati a spanderla, perchè sfiducia nella ripresa significa bloccare i consumi e rischiare seriamente rivoluzioni in alcuni paesi.

L'altra volta c'erano i guardrails Cine e India, speriamo reggano anche per questa parabolica.
Sean Cappone
00sabato 1 agosto 2009 15:36
fidati che reggeranno, ti ricordo che la cina ha appena raddoppiato le riserve auree e ha duplicato la liquidità per aiutare gli americani. (intendo che ha dato + liquidità al debito interno americoano, sua proprietà da qualche anno.
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