BRG II Beyond Roman Glory,the end of the Empire?

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Claudio II
00martedì 17 febbraio 2009 13:32
Questa è l'armata di Flavius Ricimerus,armata veterana si,ma abbastanza acciaccata...


e questa quella formata dalla Guardia Imperiale più le varie guarnigioni del Nord Italia.l'Imperatore non è presente,non ricordo allora dove sia..




Si dirige verso Arles,in Gallia..









Claudio II
00martedì 17 febbraio 2009 13:42
Estate 481 d.C. alla notizia dell'arrivo di Martinianus,l'armata visigota che assediava Corduba,guidata dal capitano Amalric,lascia la città e si apposta a tendere un'imboscata al generale romano.
Tuttavia gli esploratori alani riferiscono della trappola a Martinianus,che riesce a disporre a formazione le sue truppe.




Dispone le truppe al seguente modo:il centro è tenuto dalla fanteria,i 50 Pedites Bucellarii,con alle spalle di riserva lo stesso generale con la sua schiera di Scholae e i Nobili alani.Sull'estrema sinistra pone i tiratori a cavallo alani insieme ai Sagittarii romani,che dovranno attuare una manovra aggirante-attirante sull'ala nemica,a collegamento con il centro si trovano i tre reparti di Promoti.
Sull'ala destra troviamo a fianco dei Pedites i due reparti di cavalleria Mora o berbera,mentre i Bucellarii a cavallo insieme ai federati ed ai Lancieri vandali formano l'ala destra d'urto.







il nemico possiede solo truppe appiedate e stupidamente distacca reparti a caccia degli arcieri a cavallo e dei Lancieri Vandali.I quali secondo gli ordini si allontanano un pò fingendo la ritirata e quando le truppe inseguitrici escono troppo dalla formazione i cavalieri si girano ed attaccano da più lati la fanteria gota.
Intanto il centro subisce la superiorità nemica nel corpo a corpo e poco dopo Martinanus fa entrare in azione le ali interne,i Mori ed i Promoti,che colpiscono ai fianchi la fanteria nemica.Alla guida pure la riserva delle Scholae più i Nobili alani alla carica frontalmente.
Il fronte goto si spezza di colpo,e le truppe vanno in rotta,incalzati dalla cavalleria romana.
La vittoria è netta,nonostante le 55 perdite su 330 uomini,il nemico è sbaragliato,e la Betica è temporaneamente sgombra della presenza visigota.
Claudio II
00martedì 17 febbraio 2009 15:12
Estate 481 d.C.
Dopo la presa di Carnuntum gli Ostrogoti avanzano richieste di pace.L’imperatore risponde fieramente che la pace ci sarà solo se verrà restituito l’insediamento e se le armate ostrogote lasceranno il Noricum.Di fronte a questa sdegnosa risposta,seppur addolcita con un piccolo tributo annuo,1000 denarii per 20 turni,gli ambasciatori goti lasciano furiosi il Palazzo Imperiale di Ravenna,e si preparano a far pagare ampiamente il rifiuto ad un accomodamento.
Valerius sa bene che Ricimerus può mettere in crisi il regno ostrogoto con le poche truppe già a disposizione,e sospetta che appena avesse ritirato il generale svevo dalla zona,i barbari avrebbero riaperto le ostilità.
La guarnigione a Calaris è costituita da poche unità di Limitanei e Cohos Vegilium,per cui l’Augusto ordina alla città di Turris,al nord della Sardegna,di inviare rinforzi a sud.Il governatore allora riesce non con pochi sforzi a richiamare parte della popolazione cittadina sotto le armi,e invia otto reparti di Limitanei al comando del capitano Artorius a sud,a soccorrere le truppe asserragliate a Calaris.
L’armata vandala è al comando di Aioulfo,un familiare della casa regnante vandala,con sé ha 446 uomini,in gran parte fanteria,con un reparto di Suebi di leva,lancieri pesanti,ed oltre alla guardia del generale barbaro,un’unità di schermagliatori a cavallo.
Il capitano romano conta 480 uomini,a cui vanno aggiunti poi la guarnigione della città di 282 uomini che esce in una sortita contro il nemico.Aioulfo tenta di separare le due armate,e attacca vigorosamente la guarnigione della città,un paio di reparti di Limitanei,due di Cohors Vegilium e alcuni arcieri,con la cavalleria e i nobili appiedati.nel frattempo il grosso dell’esercito affronta l’avanguardia delle truppe arrivanti da Calaris,cercando di prendere tempo,affinché il loro generale possa tornare per prendere alle spalle i Romani.L’espediente non riesce,dal momento che la guarnigione della città addirittura respinge l’assalto vandalo,e i Romani di Turris in poco tempo sfondano le linee dei Vandali,che si ritirano precipitosamente verso le proprie navi.I superstiti vandali sono 61,mentre le perdite imperiali sono di 140 uomini.

Aioulfus



battaglia di calaris




P.S. Ho invertito le battaglie,prima andava Calaris,Inverno 481 d.C.,poi quella in Hispania,si vede anche dall'icona in basso a destra e dai soldi che sono calati...
Roze
00martedì 17 febbraio 2009 15:15
ooooh....un po di immagini, dalle tue immaggini sembra che la mappa sia stata parecchio ingrandita in questo mod.
comunque vedo che piano piano ti stai riprendendo...ciao.
Claudio II
00martedì 17 febbraio 2009 16:05
Inverno 482 d.C. I Visigoti tentano l’assalto alle mura di Arles con il capitano Theodomar e 527 uomini in gran parte giovani reclute barbare,4 scale ed un ariete.A difesa della città c’è il capitano Crispus,con 256 uomini,il cui punto di forza è la Legio I Iulia Alpina di Lanciarii,supportati da un reparto di arcieri e da tre Cohors Vegilium,truppe abbasatanza navigate,seppur non molo efficaci in battaglia.Subito i barbari buttanno nella mischia l’ariete,ma lo lasciano avanzare isolato,per cui è gioco facile per le macchine da lancio sugli spalti ad incendiarlo rapidamente.Appena il tempo di esultare per l’ariete nemico in fiamme che i primi barbari arrivano sulle mura,dove vengono duramente contrastati dai Lanciarii,aiutti presto dalle altre coorti.I primi assedianti che salgono sono truppe leggere,schermagliatori che vengono subito spazzati via dalle truppe romane,ma poi arrivano i guerrieri di linea goti,che impegnano le truppe romane e infliggono loro diverse perdite.Gli arcieri romani sono costretti a tirare nella mischia,rischiando di colpire i propri compagni.La pressione mano a mano diminuisce,anche perché le truppe ammassate sotto le scale riescono a salire molto lentamente a causa della mischia sugli spalti,e le torri romane hanno un bersaglio facile nel folto assembramento di truppe.Le truppe più inesperte barbare iniziano a scappare e coinvolgono nella fuga la gran parte delle truppe ancora all’esterno delle mura.Invece le truppe gote sugli spalti ,senza scampo vengono massacrati fino all’ultimo,i goti lamentano 398 perdite,contro le 95 romane,ma soprattutto la fortunosa vittoria fa guadagnare tempo all’impeartore,che sta mandando le sue truppe migliori in Gallia…



Difesa di Arles





Estate 482 d.C.Un armata gota si presena nella Lugdunensis I e si porta sotto le mura di Bourges.E’ guidata da valamir,e comprende 390 uomini,tutta fanteria pesante gota.A difesa della città c’è una guarnigione di 210 uomini,al comando di Antonius Crispus,quel nobile che ha guidato la ribellione contro i Burgundi anni prima.Con sé ha diversi reparti di Scutari,con cui tenta una sortita subito,appoggiato da un’unità di Limitanei ed una di pseudo-Comitatenses,la sorpresa riesce e la cavalleria pesante romana sfonda direttamente il centro nemico di slancio,e dopo altre due cariche mordi e fuggi si unisce alla fanteria imperiale sopraggiunta per finire il nemico,disorientato e sbandato.I Romani perdono 60 uomini,ma i Visigoti in fuga ben 190.
Nel Norico intanto giunge Ricimerus che mette sotto assedio Carnuntum.

Inverno 483 d.C.Gli Ostrogoti,paventando a ragione uno sforzo romano per riprendere Carnuntum avevano lasciato in città il generale Tanausis con 78 uomini,spedendo fuori città e nono troppo distante il capitano Vallia con il grosso dell’armata che catturò la cittadina,circa 755 uomini.
Tanausis astutamente è riuscito ad intrappolare le forze imperiali presso le possenti mura di Carnuntum,mentre Vallia funge da martello,egli li può bloccare sotto le mura.
Ricimerus con sé ha 523 uomini ma conta sulla superiore capacità di manovra dei suoi per mandare in rotta il nemico……
Claudio II
00lunedì 23 febbraio 2009 10:14
Ricimerus accetta la battaglia sui pendii a sud ovest di Carnuntum,schierandosi sul crinale di una collina.La prima linea che forma è composta dai Limitanei al suo comando(3x50 uomini),che devono smorzare l’impeto visigoto,e sono affiancati da un reparto di Pedites Bucellarii(40 uomini),e da un’unita di fanteria leggera federata(17)ed una di Cohors Vegilium(41).In seconda linea come supporto schiera i suoi fidati Plumbatarii(31) della Legio XI Italica,affiancati dalla Legio X Italica di Pseudo-Comitatenses (43) e dalla Legio V Italica di Comitatenses(41).Tra le due linee trova spazio un piccolo reparto di arcieri(40).Sull’ala sinistra si trovano i mercenari a cammello corazzati (21),che ha con sé fin dalla campagna in Africa appoggiati da un piccolo nucleo di federati mercenari a cavallo(13).Sulla destra,dove scende il pendio,sono schierati i restanti cavalieri,ovvero i Lancieri Vandali(18),gli Equites Bucellarii(17) e lo stesso Ricimerus con la sua guardia del corpo di Scholae(18).
Il grosso dell’armata ostrogota è costituito da fanteria,e le forze al comando del capitano Wallia stanno risalendo il pendio dalla pianura sottostante.Sulla sinistra dello schieramento imperiale compare la guarnigione della città,60 guerrieri goti veterani più la temibile cavalleria gota della guardia del corpo del generale Taunasis.La comparsa del generale minaccia il fianco della formazione romana,che sta ruotando per posizionarsi contro i goti di capitano Pallia,che salgono da destra.Ricimerus fa entrare in azione i cammelli corazzati che vanno a scompigliare le file dei fanti goti.Taunausis accorre in soccorso per fermare i cammelli ma Ricimerus è più rapido e getta nella mischia i federati mercenari a cavallo ed gli Equites Bucellarii,che erano stati abilmente spostati da destra a sinistra dello schieramento passando dietro la fanteria.Ora lo scontro volge a favore dei Romani,che uccidono il generale goto e mettono in rotta i fanti goti.
Intanto gli arcieri hanno iniziato a colpire i fanti in risalita con le frecce infuocate,che spaventano molti uomini,pregiudicando anche l’assetto di battaglia dei barbari.Una volta riposizionati i cavalieri nello schieramento,Ricimerus lancia il segnale d’attacco,e i barbari urlanti che si stanno avvicinando vengono duramente colpiti dai pilum romani,dopodiché la prima linea romana si scaglia in avanti,questa controcarica romana riesce ad arrestare l’impeto ostrogoto,e la cavalleria romana parte con la sua classica manovra aggirante.Nonostante la battaglia volga a favore dei romani,il generale svevo da ordine alle legioni della seconda linea di caricare,e ciò fa crollare di schianto il fronte nemico,che si dà alla fuga,incalzato dalle vittoriose truppe romane,che rescono anche a prendere possesso della città sguarnita.In totale sui 755+78 soldati ostrogoti ne rimangono in vita 116,subito venduti come schiavi,ma la popolazione viene risparmiata da saccheggi e violenze.I romani riportano 95 vittime.
Claudio II
00giovedì 26 febbraio 2009 10:29
Inverno 484 d.C. A Ravenna arriva l’emissario del regno burgundo Cerdric,con l’arrogante richiesta di cedere i territori della Lugdunensis I e della città di Bourges,essi affermano:”Voi ci darete la città ed i suoi territori o ce li prenderemo con la forza”.Di fronte a tale minaccia l’Augusto per poco non scoppia a ridere,tuttavia replica cortesemente che la città non verrà mai ceduta.L’inviato barbaro esce dal palazzo imperiale inveendo e minacciando ma nessuno si degna di considerarlo minimamente.
Ben più attenzione viene posta alla tragica notizia della morte di Ricimerus,che si trovava nella città di Carnuntum appena conquistata,nel Norico.Le modalità della morte non sono ancora note,tuttavia si vocifera che è stato solo un incidente per una caduta da cavallo.
L’Augusto Valerius.appresa la triste notizia,decide di richiamare l’armata del generale deceduto in Italia,affidandola al nuovo Cesare,il figlio Vibius Servius.Egli è quasi privo di esperienza militare,per cui Valerius conta di affiancargli Victor Casperius esperto generale nonché magister Equitum,e dux Belgicae Secundum.
Questo generale intanto è in viaggio per mare alla volta di Salona,dove un’armata ostrogota,guidata da Hilderic ha posto d’assedio.
Claudio II
00giovedì 26 febbraio 2009 11:25
Estate 484 d.C. Victor Casperius sbarca in Dalmazia e tenta di rompere l’assedio prima che la città cada.Con sé ha poche truppe,in totale 65 uomini,tutte Scholae della guardia di ben 5 generali,e conta sullì’effetto sorpresa,ma soprattutto sull’intervento degli assediati,guidati dal governatore locale,Quartinus Cassianum ,alla testa di 245 uomini,di cui 30 Scholae(guardie di 2 generali) 2x50 unità di Cohors Vegilium, 1x60 di Limitanei ed 1x55 di Sagittarii.
L’armata di Hilderic vanta 348 uomini,con alcuni contingenti di fanteria dei Rugi e dei Lemovii,alcune unità di lancieri e molta fanteria leggera.
Hilderic si premura di schierare le sue truppe su due fronti,Victor prende l’iniziativa e attacca il nemico senza aspettare l’arrivo dei rinforzi e tenta di aggirare a sinistra le truppe poste di fronte a lui,la manovra riesce quasi ma due reparti di Schola,quelli più a destra,subiscono l’attacco del generale ostrogoto con la sua guardia.Il generale nemico spera di attirare a sé tutte le truppe nemiche in attesa dell’avanzata dei fanti rugi e lemovii che stringerebbero Victor su due fronti,ma la manovra non riesce,perché il romano continua la manovra aggirante,mentre il goto viene ucciso in combattimento con tutti i suoi cavalieri.Le Scholae che si sono scontrate ed hanno subito forti perdite contro di lui ora sono minacciate dai Rugi,e si sganciano rapidamente,permettendo così l’insinuarsi di Victor ed il resto dell’armata tra i due schieramenti nemici.La tattica funziona,ed il Romano,con gli altri due generali,semina il panico alle spalle delle truppe che dovevano affrontare i rinforzi romani.Tuttavia dopo poco deve ritirarsi:i Lemovii non hanno abboccato all’esca e si sono girati per prendere tra due fuochi Victor ed i suoi,inoltre i Rugi hanno interrotto l’insseguimento e stanno rientrando anch’essi nei ranghi.Il generale romano riesce ad uscire dalla trappola con serie perdite e si allontana dal nemico per riunire tutti i suoi,dal momento che Quartinus è arrivato e sta impegnando il nemico con forze fresche.Victor con i pochi cavalieri rimasti tenta un’ultima carica mordi e fuggi sulla retroguardia nemica,dopo aver seminato dei lancieri che dovevano inseguire e fermare.L’ultima carica sugli Ostrogoti riesce brillantemente,e iniziano le prime rotte dei singoli barbari,per poi degenerare rapidamente in rotta generale,che la cavalleria romana è abile ad ostacolare.La vittoria è grande,si contano sul campo 317 goti(di cui 207 solo causati da Victor ed i suoi)contro le 34 perdite di Victor e le 79 di Quartinus.
Intanto Vibius Servius dall’Italia si è mosso alla volta della Dalmazia dove si sta dirigendo su Scoscia,ad nord-est di Salona,e dove il vittorioso magister equitum dovrà riunirsi al Cesare.

Inverno 485 d.C. Brutte notizie arrivano dalla Gallia:i Franchi hanno rotto i trattati e sono entrati nella Lugdunensis,assediando Bourges.
Claudio II
00giovedì 26 febbraio 2009 11:44
Estate 485 d.C.I Franchi danno l’assalto a Bourges,li guida Gaiseric,con 634 uomini,di cui quasi tutti fanteria pesante scelta.A difendere la città c’è Olybrius Regilius,con 392 uomini,in parte Cohors Vegilium e Limitanei,in parte Equites Scutarii.Nonostante l’accanimento i Romani vengono massacrati sugli spalti,di fronte a fanti più protetti ed esperti,una volta che la porta viene conquistata dal nemico,il senatore romano parte alla carica del nemico con i suoi Scutarii,facendone strage,venendo poi risucchiato all’interno dell’armata nemica,ed inesorabilmente ucciso.
I Franchi subiscono 295 perdite,che vendicano sulla popolazione massacrando distruggendo e riducendo in schiavitù un terzo della popolazione.I pochi Romani superstiti,92 si dileguano fori dalle mura e si disperdono nelle campagne,probabilmente entrando nelle fila dei Bagaudi,che vogliono sovvertire qualsiasi ordine costituito.
Claudio II
00venerdì 27 febbraio 2009 11:29
Inverno 486 d.C.Vibius Servius in Illyria decide di assaltare Sciscia,difesa da 168 uomini,in parte Gepidi e Lemovii al comando di Wallia.
Con sè il romano ha tutte le forze disponibili in Italia,circa 829 uomini,cioè le legioni veterane di Ricimerus IV,V e VI Italica(41,41 e 34 uomini)e 60 Limitanei,più 4x61 unità di fanteria leggera federata e 4x61 reparti di lancieri federati.La cavalleria è al comando di Victor Servius e comprende dei reggimenti reduci di varie campagne,come i 18 cammelli corazzati ed i 19 lancieri a cavallo vandali,inoltre sono presenti 22 arcieri federati unni.

L'assalto è posto con 5 arieti,che la cittadina non riesce a mettere fuori combattimento tutti,e l'irruzione dalla porta principale si svolge senza troppe perdite,il nemico fugge verso il centro città dove tenta una disperata resistenza,ma vengono tutti massacrati dai federati romani.Wallia viene catturato e poco dopo giustiziato,ed i 50 superstiti della guarnigione vengono venduti come schiavi.

Estate 486 d.C. In Hispania Martinianus,che assedia Carthago Nova da diversi mesi,decide di intraprendere l'assalto diretto con 4 torri d'assedio.All'interno della città si trovano 288 soldati visigoti comandati da Withimar,a cui il romano può contrapporre 586 uomini,tutti soldati esperti.
La preoccupazione del romano è di trovare grande resistenza sui bastioni,che potrebbe ostacolare l'accesso alla porta della città a pochi fanti che possiede,cioè 2x40 unità di Auxilia Palatinae,50 Sagittarii e 60 Pedites Bucellarii.Il timore è che la fanteria pesante gota nella città possa impegnare sugli spalti i suoi,e probabilmente ricacciarli indietro,vanificando l'assalto.perciò viene deciso di dislocare su di un fronte molto largo le torri d'assedio,aumentando così la probabilità che almeno una torre possa giungere sulle mura senza incontrare resistenza.
I Visigoti tuttavia preferiscono concentrare i loro sforzi a terra,dislocando la fanteria di guardia dietro la porta,con il supporto dei lancieri a cavallo e le guardia di Withimar stesso.
Cosi sugli spalti gli Auxilia incontrano solo un'unità di schermagliatori,di cui ha facilmente ragione.Scorgendo il grosso dei nemici li sotto Martinianus fa accorrere i Sagittarii,che si ritrovano un bersaglio ideale da colpire,mietendo numerose vittime.
Le perdite gote sono tali da indurre Withimar a ripiegare fuori dalla portata degli archi,e ciò consente alle truppe imperiali di impadronirsi della porta.Una volta fatto ciò,Martinianus può finalmente mandare la cavalleria alla carica del nemico in disimpegno,trasformando il ripiegamento goto in una rotta generale verso il centro città,dove cade valorosamente il generale visigoto.La città è ripresa,al prezzo di 45 perdite romane,di fronte alle 265 nemiche.Appena rientrato in città il magister militum sceglie di non permettere il saccheggio ai suoi soldati,causando un naturale scontento,e decide di ridure le tasse alla cittadinanza per un'anno,al fine di riportare armonia tra la popolazione,e di favorire lo sviluppo economico cittadino.
Claudio II
00venerdì 27 febbraio 2009 11:38
Inverno 487 d.C. Emissari romani propongono una pace tra l'Impero e il potente popolo dei Franchi,che viene accettata cordialmente.Con essa Valerius spera di aver messo al sicuro la Narbonese I,ultimo possedimento imperiale in Gallia e porta d'accesso alle Alpi,e quindi,all'Italia.
Ma l'Augusto ha poco tempo per rallegrarsene:i Vandali rompono ogni accordo con Ravenna,sbarcando in Sardegna e assediando Calaris con due grandi armate,al comando dei figli del re vandalo Hengist ed Hermeric.Non ci sono truppe disponibili per l'intervento in suo soccorso,si teme per la sorte della città e dell'intera isola.
Martinianus,appreso che il mancato saccheggio ha indisposto le sue truppe,parte da Carthago Nova e conta di tenere impegnati gli uomini,risalendo la costa iberica mditerranea verso Valencia,dove i soldati avranno carta bianca,e pure Vibius Servius non prede tempo,lasciando alcune unità di federati nella regione appena conquistata,e dirigendosi a sud est,verso l'importante città di Sirmium.
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