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Gli scudieri di San Marco

Ultimo Aggiornamento: 13/11/2009 14:55
05/11/2009 17:18
 
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Per assecondare le esigenze dei veneziani di Terrasanta, senza indurre alla rivolta i veneziani d'Italia, la capitale venne provvisoriamente trasferita a Bari; un compromesso relativamente funzionale, ma gradito solo al Doge Luigi, che ivi aveva trascorso gli anni spensierati dell'infanzia.
Il 1285 ed il 1286 furono anni concitatissimi.
La guarnigione di Damietta umiliò nuovamente gli sforzi di riconquista degli egiziani, ma prima ancora che si dissipasse la polvere alzata dai nemici in fuga si ritrovò nuovamente sotto assedio; nessuno di quei valorosi sarebbe sopravvissuto al terzo impari scontro.
I fatimidi assediarono pure Kerak con due eserciti e qui, ricorrendo all'astuzia di lanciare l'assalto nottetempo, riuscirono a beffare il distaccamento di cavalleria inviato in soccorso dei difensori. Federico da Creta ed i suoi fecero l'impossibile per tenere la cittadella: riuscirono ad annientare col tiro e con una carica di cavalleria le artiglierie penetrate oltre la prima cerchia; abbandonarono la seconda, con forze ancor quasi integre, quando venne raggiunta dalle prime scale nemiche; tennero a lungo il mastio, contrastando validamente quanti tentarono di dargli la scalata; quando già albeggiava, giunse un ariete tenuto in riserva; questo aprì la via ad una marea di guerrieri a cavallo, fin lì rimasti inoperosi, che travolsero gli esausti cristiani. Federico cadde da prode, duellando col sultano Moussa.
Un attacco non meno terribile fu lanciato dai Turchi contro Adana; questa fortezza poteva contare su un numeroso contingente di lancieri; il tentativo di varcare l'ultimo cancello fu fatale al sultano Muhammad, che vi perse la vita, e ad un nobile del suo seguito, che venne catturato. Fosse accaduto l'inverso, si sarebbe potuto pretendere un riscatto degno di un re; ad ogni modo, i 3000 fiorini incamerati furono ben graditi.
Presso Tripoli fu investito cavaliere Paolo di Damasco, un capitano distintosi nel rastrellamento degli ultimi armati portoghesi.
Pietro da Concordia, che aveva poc'anzi ricevuto pari promozione per meriti analoghi, ebbe il privilegio di diventare consigliere della Repubblica quando il quasi coetaneo Giorgio venne eletto Doge alla morte del padre. Questa sua fulminea carriera colse tutti di sorpresa, ma nessuno ebbe a lamentarsene; Giorgio avrebbe potuto governare anche quarant'anni, il suo consigliere sarebbe stato solo una figura di riferimento per l'oriente veneziano. Uniformandosi alla tradizione instaurata da Angelo Aglietti, Pietro assunse il titolo di Principe di Antiochia.
Suo primo provvedimento fu di sguinzagliare le proprie spie oltre confine: una avrebbe tenuto sotto osservazione Kerak, guatando l'occasione giusta per la sua riconquista, altre andarono ad investigare nelle terre più orientali.
Queste ultime riferirono che i Siriani conservavano due provincie a sudest di Urfa, i Turchi erano stanziati poco più a nord, e che gli Egiziani controllavano Baghdad. Una situazione foriera di sviluppi interessanti, visto che parevano tutti contendersi il dominio su quelle lontane terre.

Territori 28 (-2 a seguito della perdita di Kerak e Damietta)




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