Paolai, 07/09/2009 20.22:
io sono un nostalgico e cerco di trovare le stesse meccaniche di Shogun e Medieval 1. Mi sembra di capire che le meccaniche di questo giocco siano diverse, non per questo lo sto giudicando negativamente, dico solo che a primo acchitto le meccaniche sono diverse alla luce poi di ciò che mi dite. Indubbiamente a livello storico è molto curato, ma io non cerco quello. Chissà, magari mi prende lo stesso. Lo spero.
Si le meccaniche sono molto diverse e dopo anni di TW anch'io a volte faccio fatica a non agire nel solito modo nonostante ce l'abbia da più di un anno. Realismo storico a parte (che per me è importante non tanto per se stesso ma perchè garantisce un certo equilibrio oggettivo, non dipendente da bilanciamenti inventati che possono essere tristemente sballati), ti posso dire cosa mi piace del gioco:
- una certa uniformità delle fazioni, questo si molto simile a Shogun e Med1, che garantisce un certo equilibrio, e nessuna unità speciale lanciatrice di teste o frutta marcia.
- allo stesso tempo nella loro uniformità si riesce con una stessa fazione a comporre diversi stili di esercito e di combattimento, anche giocando con le varie possibilità di upgrade. Quindi non potrai ami prevedere dalla fazione che stile di combattimento adotterà l'avversario (tranne forse per i mongoli, ma anche con questi lo stile può cambiare a seconda del rapporto tra lancieri e arcieri, tra elite e regolari).
- un'ottimo rapporto di equilibrio costo-efficacia delle truppe, che a differenza dei giochi da Rome in su, si vede essere stato pensato ad hoc per lo scontro tattico e non per la campagna.
- Il fatto che è impegnativo e ti tiene incollato dall'inizio alla fine (ieri 40 minuti di partita sono volati senza accorgersene). Nonostante la difficoltà a sganciarsi, ho fatto partite dove si alternavano corpo a corpo a fasi di schermaglia.
- Il fatto che ci abbiano lavorato anche delle gnocche:
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[Modificato da mitra76 08/09/2009 23:25]
"Per tutto il tempo che ho vissuto ho bevuto con piacere , bevete dunque voi che vivete" dal monumento funebre di un legionario