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Cronache d'Italia-Empire Total War: Avanti Savoia!

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2009 21:10
01/04/2009 20:33
 
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Nel 1730 decede Amedeo II, se non tra i re più capaci del suo secolo perlomeno circondato da ottimi collaboratori. Sale al trono, in mancanza di eredi maschi, suo nipote Emanuele, incoronato come Vittorio Emanuele III. La Francia però contesta l'incoronazione, sostenendo che il re non sia figlio legittimo del sovrano bensì nato bastardo, e che l'unico erede sia un lontano parente del defunto monarca, di nazionalità francese. In seguito al rifiuto di abbandonare il trono da parte di Emanuele III, la Francia dichiara nuovamente guerra all'Italia. La Decima Legione, già pronta a sbarcare in Croazia e attaccare la Polonia-Lituania per ricacciarla via dai territori austriaci, deve ora tornare indietro per difendere Torino.
Nondimeno, è un'occasione decisa per applicare finalmente la rimandata Operazione Astolfo. Lo stesso anno muore il primo ministro Sabbatini.
Risalendo da Marsiglia fino a Digione, la Decima non incontra grossi ostacoli, i pochi soldati vengono massacrati con facilità. Nel 1732 Saccheri è ormai in Alsazia, che trova sgombra di grossi eserciti grazie al Wurttenmberg, che da da diversi anni bombardava la regione francese. Ad est giunge però la notizia che Vienna sta per essere assediata dalle armate polacche. Non potendo intervenire con la Decima, Emanuele III crea un reggimento di truppe lombarde e venete, istituito appositamente per difendere i territori austriaci e battezzato, parafrasando il moto dei Savoia, Reggimento 'Avanti Asburgo'.
L'anno dopo Saccheri prende Strasburgo, sulla riva occidentale del Reno, grazie all'impreparazione francese. Il comandante della guarnigione del Reno, un certo Robespierre, viene massacrato insieme ai suoi 472 uomini. Messa in ginocchio anche dalle truppe della Westfalia (entrata di recente nella Coalizione) e privata di una regione chiave, la Francia è costretta a sottostare all'armistizio imposto da Re Emanuele. Nondimeno, gli accordi di pace sono meno umilianti del previsto. Prevedono solo l'occupazione dell'Alsazia sotto la guida di Saccheri e un'alleanza bilaterale tra Francia e Savoia per impedire ulteriori conflitti.
La Prussia, che invece voleva la conclusione dell'Operazione Astolfo nell'annichilimento totale della Francia, vede l'atteggiamento dei Savoia come un tradimento alla loro causa, ed esce dalla Coalizione. Senza più il compianto Sabbatini a voler e poter riscaldare i rapporti con i Brandeburghesi, la diplomazia con la Prussia sembra destinata ad un punto di non ritorno.
Nondimeno, l'anno dopo il Reggimento Avanti Asburgo resiste agli attacchi dei polacchi e li ricaccia oltre il Danubio. Per il momento, Vienna è salva.
Nel 1735, un giovane francese libertino di Strasburgo, contrario alla cessione di Alsazia ai germanico-sabaudi, spara al Generale Saccheri durante una parata militare. L'onorevole stratega muore sul colpo.
Inorriditi da questo atto di viltà da parte dei Francesi, i Savoia rescindono l'alleanza con la Francia, ritirano la Decima Legione dall'Alsazia, che viene affidata alla Westfalia, e riportano la salma del generale a Torino, per un maestoso funerale a cui partecipa gente da tutto lo Stivale.
Dopo più di trent'anni al servizio della sua Patria, Vittorio Saccheri esce così dalla storia per entrare nella leggenda.
Negli anni si diffonde un clima di insicurezza per la morte dei tre personaggi legati all'espansione e glorificazione del Regno di Savoia (Amedeo II, Sabbatini, Saccheri), i cui successori non sembrano ancora dimostrarsene all'altezza.
La Decima Legione viene così affidata al vice di Saccheri, Demetrio Piccio, che la trasferisce in Liguria per vendicare l'affronto subito a Strasburgo. L'obbiettivo è Napoli, città rimasta troppo a lungo sotto il dominio dei Franco-spagnoli. Nel 1737 la città viene così messa sotto assedio, ma Piccio è uomo impaziente e preferisce andare direttamente all'assalto, cogliendo di sorpresa i Napoletani, abbandonati a sè stessi dagli Spagnoli e disponenti di tecnologia obsoleta. Combattono comunque con vigore, nota il generale, perchè credono di difendere la patria dagli invasori.
Lo stesso anno, un comandante toscano, Riccardo Panicucci, propone di porre fine alla Repubblica Veneta del Mediterraneo, erede della Repubblica di Venezia situata nel sud della Grecia, sbarcando in quelle terre con un esercito di cira 650 uomini. Un impresa apparentemente folle, sapendo che le forze Veneziane arrivano a quasi il doppio.
Nel 1738, al prezzo di 120 perdite (circa un terzo più del suo predecessore) Piccio conquista Napoli e annette al Regno d'Italia l'intera regione da Ancona a Siracusa. Meno fortunata sembra la spedizione di Panicucci, che viene sorpreso sulla spiaggia di Lacedemonia da 1150 veneziani. Ritirarsi però, dopo tutte le fatiche fatte per sbarcare eludendo la flotta veneta, così Panicucci dà l'ordine di attaccare. La battaglia, prima in favore di Venezia, poi ribaltatasi in favore dei Savoia con l'uccisione del generale nemico e poi di nuovo in favore dei Veneti con la morte di Saccheri durante una carica di cavalleria, viene decisa da un furioso duello in campo aperto tra i reggimenti, che riescono a riorganizzarsi evitando la rotta. I veneziani si rifugiano in una casa colonica vicina, ma il rifugio viene bombardato e loro costretti alla fuga. Dei 650 uomini di Paniccucci, ne sopravvivono solo 150, lui escluso, ma 1085 Veneti perdono la vita quel giorno nei pressi dell'antica Sparta. I sabaudi entrano così nella capitale della Morea come indiscussi vincitori, nonostante le gravissime perdite.
Sebbene la riunione geopolitica dello Stivale sia del 1737, il Re fissa nel 1738 l'anno della 'Riunificazione del popolo d'italiano', considerando anche i territori occupati da Venezia in Grecia come appartenenti al Re d'Italia
Lo stesso anno, purtroppo, accade l'inimmaginabile. Durante un ritiro della Divisione Avanti Asburgo a Venezia per un riaddestramento, i Polacchi lanciando il fior fiore del loro esercito contro i Viennesi, e la occupano. Il bieco Re di Polonia & Lituania annuncia così la fine del Regno Austriaco e l'annessione dei suoi possedimenti per diritto di conquista.
Per impedire il crollo della Coalizione, è necessario riprendere Vienna. Piccio sbarca in Croazia nel 1740, e lo stesso anno assalta la città. Dopo un furioso combattimento prima fuori e poi dentro le mura, l'esercito sabaudo vince con l'appoggio del popolo sottomesso, promettendo un'Austria 'forte e indipendente' una volta vinta la guerra con la Polonia. L'anno dopo, la Decima si avventa però a sud per prendere Zagabria, e durante quest'assenza Vienna viene lasciata ad un pugno di uomini, come avevano fatto i Polacchi. Assediata da un esercito nemico proveniente da Varsavia, le guardie sabaude riescono nondimeno a fronteggiare un esercito doppio rispetto al loro. Anche quando il nemico penetra in città, i fucilieri non abbandonano le mura, ma si acquattano ad esse così da tendere un'imboscata ai cavalieri che si illudono di aver preso un centro città sguarnito. Massacrate le truppe catturate tramite fucilazione di massa, l'Austria viene ricreata come stato sotto l'ala del Wurttemberg nel 1742
Piccio negli stessi anni prende Zagabria, Bratislava e Praga, creando un 'Protettorato di Boemia, Pannonia e Illiria', ossia terre da gestire in attesa di una loro pacificazione (ergo, allontanamento delle truppe nemiche) per poi cederle agli alleati tedeschi.
La potenza militare dei Savoia è ancora vigorosa, ma il prestigio diplomatico? L'Olanda, l'Inghilterra, la Russia, la Polonia, la Francia e la Spagna sono tutti nemici, a parole o a fatti, dei Savoia, la Prussia non è più alleata e l'Austria è ormai più un vassallo che un valido alleato.
Verso dove deve inclinarsi la politica sabauda? Verso la pace con Francia e Spagna e la promulgazione di un blocco assolutista-cattolico contro i protestanti-repubblicani del nord? Oppure bisogna seguire il piano diplomatico originario dell'Austria, e cioè di allearsi con l'Inghilterra contro Francia e Polonia? Per fare ciò, nondimeno, bisognerebbe migliorare i rapporti, stipulare un accordo commerciale e abolire la monarchia assoluta...

L'Italia dopo l'unificazione, la conquista del Peloponneso e la proclamazione del Protettorato di Boemia, Pannonia e Illiria
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[Modificato da Shivos91 02/04/2009 13:33]
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