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Cronache d'Italia-Empire Total War: Avanti Savoia!

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2009 21:10
31/03/2009 17:02
 
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Bratislava viene ripresa dalla Coalizione nell'inverno del 1723. Ora i Savoia possono minacciare il cuore della Polonia e colpire Danzica e Varsavia per ribaltare la guerra a favore dei sabaudo-austriaci
Ma l'anno dopo, la Francia, dopo aver sconfitto sul Reno le armate del Wurttemberg, varca i confini della Savoia e occupa Chambièrs.
Il Re supplica il Generale Saccheri di ritornare in Italia per lanciare un contrattacco contro i Francesi. Obbedendo, la Decima abbandona così Bratislava (riconsegnata agli Asburgo) e si dirige a sud per tornare in Veneto e attaccare i Francesi prima che giungano alle porte di Torino.
Sul fronte orientale sono rimaste soltanto circa 250 unità (un reggimento d'artigliera, uno di fanteria e uno di cavalleria) usate perlopiù per azioni di disturbo in Prussia Occidentale.
Nel 1725 le armate francesi occupano Chieri. Nondimeno, lo stesso anno la Decima è ormai sul Ticino, pronta a lanciare una controffensiva, denominata 'Operazione Astolfo' (in onore al Re Longobardo nemico dei Franchi) per mandare il nemico in rotta oltre le Alpi, così da inseguirlo fino a nord, occupare l'Alsazia-Lorena e aggreggarsi alle armate tedesche per puntare su Parigi, obbligare il Re di Francia ad un oneroso armistizio e spostare così tutto l'esercito in Polonia.
Chieri viene liberata però ancora prima dell'arrivo di Saccheri, dai soldati riservisti in addestramento a Torino, e così il Generale può lanciare un diretto attacco ai Francesi nei pressi di Nizza, annientando le avanguardie. L'offensiva riesce e i Savoia pochi mesi dopo sono già dall'altra parte delle Alpi, pronti a dirigersi verso Metz.
Ma nel medesimo anno, il Papa dichiara guerra ai Savoia, accusandoli di essere una fazione filo-protestante (per l'alleanza con la Prussia) e anti-francese (nazione da sempre amica del Papato) e di volere annettere Roma al proprio regno alla fine della guerra.
Essendo la maggior parte delle truppe piemontesi impegnate nell'Operazione Astolfo, le truppe pontificie hanno concrete possibilità di attaccare ed occupare Milano, Genova o Venezia.
Il Ministro della Guerra Conti, che 7 anni prima aveva pragmaticamente firmato una tregua con la Spagna, è ora consapevole della necessità di chiudere lo scenario di guerra francese, essendo quello italiano ben più urgente e quello polacco molto meno impegnativo.
In agosto accoglie così a Nizza il Ministro degli Esteri francese, per firmare la fine delle ostilità sul fronte occidentale, ma non su quello orientale.
In questo modo la Polonia viene privata di un prezioso cobelligerante, e la Decima Legione viene rapidamente riportata a Torino, e da Savona si imbarca per il Lazio, onde sbarcare ad Anzio e prendere i papisti alle spalle.
L'Operazione Astolfo viene così modificata in Operazione Teodorico.
Intanto, sul fronte orientale, la scoperta dei nuovi proiettili a mitraglia applicabili alle colubrine permette alla retroguardia sabauda di vincere prima una schermaglia contro dei panduri polacchi in netto vantaggio, e poi di prendere la semi-indifesa Danzica con un blitz, grazie a meno di una decina di uomini che mitragliano gli indifesi fanti nemici e ad un corpo di fucilieri a proteggerli.
La memorabile Battaglia di Danzica, del febbraio 1726, vede infatti le truppe del sergente Barbieri, solo 124, annientare la Guardia Civile del governatore Gabryjel Praski, 240 in tutto, al costo di 70 uomini.
Danzica verrà occupata dalle truppe sabaude per un anno, per poi venire donata al Re di Prussia in segno di amicizia. Essendo la Prussia, al contrario dell'Austria, non direttamente in guerra con la Lituania, Danzica era al sicuro da un tentativo di riconquista polacco. Purtroppo, quello stesso anno ciò che restava della retroguardia piemontese, 120 uomini, fu attaccato dopo aver preso un forte abbandonato nei pressi di Kanaus e completamente massacrato, sebbene dell'enorme esercito nemico morirono quasi il doppio di individui.
In Emilia, il generale Papista Enrico Caboto risponde con dure rappresaglie alle azioni di sabotaggio (in realtà diversivi per lo sbarco ad Anzio), ma riesce, grazie al suo servizio di spionaggio, a sapere dell'intenzione dei piemontesi di attaccare Roma con un blitz. Egli quindi si trincera dietro le mura aureliane, oltrepassate solo dai Visigoti nel 410 e dai Tedeschi nel 1529.
La Battaglia di Roma del 1728, apice del conflitto che ormai è diffuso in tutta Europa, vede i 1340 uomini della Decima Legione scontrarsi con 1120 truppe pontificie sotto il comando di Caboto. In parte si tratta nondimeno di truppe più fedeli al Papa che abili di spada. Le porte sbarrate impediscono l'ingresso alla cavalleria che deve esporsi al fuoco nemico e perdere diversi uomini, ma i fucilieri del Re tramite l'uso di rampini si arrampicano sulle mura, e grazie ad una recente invenzione dell'accademia militare sabauda, le baionette, riescono a schiacciare nel corpo a corpo le truppe civili appostate sulle mura. Mentre i cannoni tuoneggiano bombardando il centro città, le porte delle mura vengono aperte, la cavalleria entra in città e un carabiniere (soldato a cavallo munito di fucile) colpisce dritto al cuore Enrico Caboto, provocando lo sbandamento delle mal addestrate truppe nemiche. Gli ultimi ad arrendersi sono gli addetti all'artiglieria, infilzati a colpi di sciabola al grido 'Avanti Savoia! Viva l'Italia!'
Roma viene proclamata parte di quello che ora è definito 'Regno d'Italia', in onore al principato esistente nell'anno 1000 tra le Alpi e il Lazio, ma stavolta completamente indipendente. In accordo con le trattative di pace, il papa viene costretto a ritirarsi nei palazzi del Vaticano e abbandonare così ogni forma di potere politico.
L'annessione di tutto il Centro-Italia è l'evento che trasforma finalmente i Savoia in un regno di un certo rilievo. Nondimeno, l'estensione del Regno al sud-italia sembra essere al momento inattuabile, avendo la Spagna dichiarato guerra alla Polonia ed essendo necessario provvedere a ritrasferire truppe sul fronte orientale, per vendicare il massacro di Kanaus.

L'Europa nel 1728, dopo la presa di Roma
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[Modificato da Shivos91 31/03/2009 17:06]
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