Secondo i dati diffusi dall'Eurostat l'Italia è al terz'ultimo posto in Europa e le connessioni diminuiscono. La domanda viene spontanea: perché non ridurre l'Iva sugli abbonamenti all'Adsl?
[ZEUS News -
www.zeusnews.it - 03-12-2008]
L'Italia è l'unico Paese europeo in cui l'accesso a Internet sta calando, anzichè aumentare. Ce lo dicono le statistiche Eurostat: nel 2008 le famiglie che accedono alla rete sono 42 su 100, rispetto al 43% del 2007. E' un caso unico in Europa: gli altri Paesi dell'Unione mostrano tutti un aumento delle famiglie che accedono alla Rete.
Secondo l'Eurostat, che ha diffuso oggi i suoi dati (in contrapposizione ai risultati del sondaggio pubblicato ieri da Audiweb, ben più ottimista), l'Italia è al terz'ultimo posto in Europa; dopo di noi solo la Bulgaria e la Romania. In testa c'è l'Olanda (86 famiglie su 100 collegate a Internet), poi Svezia e Norvegia (84%), Danimarca (82%), Lussembeurgo (80%), Germania (75%) e Regno Unito (71%); la media europea è del 60%.
I dati sopra riguardano l'accesso a Internet con qualsiasi mezzo, dal semplice doppino telefonico alla banda larga. Ma l'Italia è indietro anche per quanto riguarda la diffusione dell'Adsl, presente solo nel 31% delle famiglie (contro il 48% della media europea).
A questo punto la polemica che divide da una parte Sky, dall'altra Mediaset e Berlusconi, sull'opportunità di aumentare o meno dal 10% al 20% l'aliquota IVA sugli abbonamenti alla Pay Tv, risulta ridicola e anacronistica.
Per elevare i consumi del settore ICT così già deboli e colmare questo digital divide che significa anche bassa produttività e sottosviluppo sociale, bisognerebbe ridurre l'Iva sugli abbonamenti Adsl dal 20% al 4%, magari recuperando le risorse da un aumento del canone di concessione delle reti Tv. Ma questo nessuno lo propone.