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La Rinascita Di Roma E Il Nuovo Potere Pontificio

Ultimo Aggiornamento: 02/10/2008 13:26
30/09/2008 17:24
 
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dalle memorie di Talento.....

frammento datato 16 giugno 1442:

".....tempo ormai è trascorso da quando venni eletto burocrate di corte e venni richiamato a Roma per adempiere al mio obbligo, sembrava che col mio rientro anche la furia del Vicario di nostro Signore si fosse placata; gli stati e le terre vicine erano bel amministrati da buoni re cattolici e non vi era più motivo per il Sommo Pontefice di conquistare nuove terre per la sua gloria e così è trascorso un decennio dall'ultimo scontro; ma oggi il PrimoVescovo di corte, di stanza a Candia, è venuto però con una richiesta di belligeranza, la gente e i mercanti di Rodi (ribelli) sembrano dei cattivi cristiani, appogginao teorie eretiche, questo non è buono e così è partita una nuova spedizione, dall'isola stessa del sacerdote diretta a Rodi...come temevo l'isola era da tempo obiettivo dei potenti Veneziani, i quali ora ce la vogliono contendere con la forza, possa il Signore proteggerci dalla loro minaccia e far si che rivolgano le loro armi insieme alle nostre contro nemici comuni....."

frammento datato 27 agosto 1445:

".....non ho mai approvato le lotte e mi sono sempre battuto per la pace, ma sembra che questi discepoli del Signore amino la lotta più dei generali, i nostri fratelli e vicini fiorentini, con i quali da tempo avevamo ottimi rapporti, sono stati, nella giornata di oggi, cacciati dalle loro stesse terre ad opera delle nostre forze; gran parte della popolazione ha però preferito restare fedele al loro vero re e non accettando la nostra autorità hanno preferito formare un orda e lasciare l'Ialia verso nord est, magari in cerca di migliori terre, ora minacciano l'Austria, con la quale si sono già scontrati e ne assediano una cittadina, sono rientrati nelle nostre terre; non è più tempo di starmene qui senza far nulla; devo fermare questa guerra, questa sera mi recherò direttamente da Sua Santità per chiedere il permesso di andare a parlare con Lorenzo il Magnifico, so che lui mi ascolterà....."

frammento di una lettera inviata al Papa il 13 novembre 1445:

".....oggi come mi è stato consentito dalle armi del Giglio sono stato ricevuto dal loro Signore, Lorenzo, e mai miglior appellativo o titolo è stato dato ad un uomo come in questo caso, egli è veramente un gran signore, ancora giovine, ma di grande cultura sicuramente; sono stato ben accolto, molto meglio di quanto pensassi da un popolo nemico e ho scongiurato l'attacco tanto temuto alle nostre terre nordiche, abbiamo parlato per quasi 6 ore, ma alla fine è stato concorde con me e ha firmato un trattato di pace, come da lei permessomi, mi sono accordato per aiutarli nella ricerca di una nuova terra dove poter far attecchire la loro cultura; sembrano intenzionati a stanziarsi dov'ora è sita l'Austria, ho appogiato la loro richiesta: li supporteremo nello scontro se dovesse rendersi necessario; è ancora certa vostra Santità di proseguire il suo piano d'espansione come era stato organizzato anche ora che ha appreso queste notizie?....."



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