aspettava la Spagna in quei dì assolati... Il Re, si ritrovò, come di consueto, a rimugginare sull'accaduto e sul futuro... La presa di Navarra e di Perpignano aveva dato stabilità al Regno, che ora cresceva, anche se lentamente... Il Regno di Castiglia, però, era in continua espansione e presto sarebbe arrivata la rivalità, il Re lo sapeva, il momento della verità si avvicinava... Il Re era lì, seduto sul suo piccolo trono di pietra, decorato con pietre preziose acquistate dai mercanti mori del sud, a pensare ed ad assaporare il cibo del banchetto nuziale. Poche ore prima infatti, Elisabetta d'Inghilterra, figlia del Re normanno, aveva sposato il figlio del Re Aragonese, Riccardo... Durante il banchetto, il Re, satollo, decise che era tempo di chiudere le festività... Liberò parole poetiche, auguri per gli sposi e le migliori speranze di formare un'alleanza ferrea... Una volta chiusa la festa il Re si ritirò nelle sue stanze e come suo solito, prima di coricarsi, uscì sul balcone per ammirare la meravigliosa vista del suo regno offerta da quel posto, ma un rumore soffocato alle sue spalle lo fece rabbrividire. Lo conosceva bene quel rumore, era quello di una lama che sfregava un panno... Il Re si girò di scatto, cogliendo in flagrante un losco figuro incappucciato che era nel mentre di pugnalarlo alle spalle... Il sicario si voltò in cerca di una via di fuga, ma venne subito atterrato da uno stiletto lanciato da sua Maestà... In seguito si venne a sapere che l'assassino portava lettere con sigilli Castigliani... Pochi giorni dopo giunse a corte un messaggero dalla Navarra, che, trafelato avvisò il Re che un grande esercito Castigliano era in marcia sulla strada per la Navarra... Ormai le ostilità erano aperte...