Il re passò una notte insonne... Il regno era saldo, ben protetto da attacchi, ma il Re era in costante apprensione perchè temeva una massicia e repentina invasione da parte dei Castigliani, ma ciò non avvenne... La mattina dopo, sua maestà, dopo aver assistito alla messa, radunò i suoi più intimi consulenti e avviò una riunione in cui si decise il destino della corona! Il Re, propone come obbiettivo per l'espansione il Rossiglione, ormai indifeso, ma i suoi seguaci asseriscono che è meglio prendere la Navarra, consolidando così la situazione in Spagna e guadagnandosi un porto sull'Altantico... allora, un poverissimo esercito reclutato tra Barcellona e Saragozza assedia l'immenso (al confronto) esercito di Navarra. La battaglia si preannuncia sanguinosa, e il Re stesso, nella sua estremamente carismatica figura, guida l'esercito ad una storica vittoria, scritta nei secoli sugli annali... L'esercito di Navarra era composto perlopiù da cavalieri, i cosiddetti Alforrats o coperti, temuti e abili, potenti e veloci. A completare l'armata c'erano un paio di squadroni di miliziani, due unità di balestrieri mercenari e un ragruppamento di Jinetes, rapidi cavalleggieri... Gli Aragonesi, a parte coraggio e valore, non possedevano molto... C'erano solo tre unità di miliziani di Barça, un paio di unità di arcieri contadini tanto codardi quanto incapaci, due contingenti di cavalleria leggera e la Guardia Reale, costituità dall'elitè dei "Caballeros". Il Re, abile stratega, decise di posizionare la sua armata a nord-est, sotto i Pirenei, su delle colline che sovrastavano la città, in modo così da poter sfruttare il pendio per allungare il tiro dei propri arcieri e per smorzare una supposta carica di cavalleria nemica... L'esercito si accampò, ma la notte prima della battaglia arrivò un messaggero da parte del Pontefice (Dio lo benedica
), che affermava l'amore provato dal Papa per il Pio Re e che portava gli omaggi vaticani, consistenti e sonanti! Il Papa aveva infatti mandato dei Fiorini per aiutare la conquista della quasi eretica Navarra (32% della popolazione eretica) con cui il capofazione mise al soldo uno stuolo di balestrieri mercenari, abili ma costosi... Il giorno dopo, il Re fu svegliato dal clangore delle armi e dalle urla, la cavalleria nemica infatti aveva preparato una sortita per spazzare via l'esercito Aragonese. Ma la contromossa fu rapida ed efficace, i due contingenti di Jinetes, infatti, svegliatisi anch'essi montarono subito a cavallo e finsero di caricare gli Alforrats, che si mostrarono ben disponibili a rispondere alla carica con un altra carica. Ma i cavalleggieri, in sincronia, fecero retrofront, continuando a cavalcare e contemporaneamente a decimare gli inseguitori. Tutto ciò dette il tempo ai lancieri miliziani di formare una compatta selva di lance che accolse gli Alforrats decimandoli e mandandoli in rotta. I Jinetes, arretrati dietro la prima linea, ripartirono all'attacco catturando tutti i fuggiaschi... La navarra aveva perso tutta la cavalleria pesante e i figli d'Aragò solo una ventina di uomini tra Jinetes e miliziani... Il nemico allora, decise di inviare i propri Jinetes, che però furono decimati dal tiro dei balestrieri e contadini... Il Re decise che la battaglia terminava lì e che la mattina seguente sarebbe stata presa la città...