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Cronache di Guerra: Il Sacro Europeo Impero

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2008 14:46
07/09/2008 14:31
 
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1358 d.C.: La campagna di Spagna è finita. Così l'operazione anti-Polonia e la spedizione contro la Danimarca.

I mongoli si erano rivelati barbari e ben poco fedeli alle alleanze, motivo per cui avevano firmato un armistizio coi Turchi dopo dieci anni di battaglie senza sostanziali modifiche, passando ad attaccare i domini tedeschi in Terrasanta, non più ben difesi militarmente dalla fine della campagna contro l'Egitto, risalente a più di 100 anni prima. Edessa, Antiochia, Acri, Damasco, Aleppo cadono tutte sotto i barbari asiatici nel giro di soli 12 anni.

Ma alle perdite in Terrasanta sono seguite le espansioni ad est, ovest e nord, con la sconfitta di Francia, Polonia e Danimarca. Ora l'Impero comprende ogni angolo dell'Europa propriamente detta, eccetto Corsica, Sardegna, Irlanda e Scozia. Dopo il tradimento della Spagna, con la quale ho efficacemente risposto inviando i miei migliori cavalieri nella penisola e annettendo tutto il centro-nord spagnolo, l'antico alleato Ungaro ha denunciato l'alleanza e ha invaso Vienna, insinuandosi nel cuore dell'Impero, a pochi chilometri dalla capitale Francoforte. Il panico per gli abitanti è stato così forte che Norimberga, unica città tra Francoforte e gli Ungari, è stata trasformata in castello. Ma i cavalieri gotici della Sassonia sono scesi a sud e hanno saputo domare, sebbene con un'iniziale disfatta, l'espansione magiara verso ovest. Nel contempo, muovendo da Durazzo, le forze dell'Impero attaccano Tessalonica, mentre da Kiev le armate imperiali attaccano Iasi, mettendo sotto assedio le due basi magiare.

Vienna viene ripresa, viene proposta una crociata contro Lisbona, in mano spagnola (il portogallo è stato eliminato da essa) e il Papa accetta.
Dopo la presa di Cordova viene però indetta una Jihad contro di essa. E mentre l'esercito si assenta per porre il Portogallo sotto il dominio tedesco, l'esercito moro dichiara guerra al Reich e prende la città spagnola.
Nonostante le varie guerre combattute a quasi ogni angolo dell'Impero, in Francia, Germania, Italia e Scandinavia l'economia fiorisce, grazie ai secoli di pace dovuti all'allontanamento dei conflitti da questi territori. Già nel 1350 la Germania può contare su 130.000 fiorini.

L'Inghilterra è stata abbattuta, con Londra e Nottingham sotto il pugno di ferro dei Nibelunghi e il resto della Gran Bretagna in mano agli Scozzesi.
Ma già nel 1340 gli Scozzesi attaccano Nottingham, fortezza all'avanguardia, ma momentaneamente dotata di pochi soldati a causa di una precedente, inefficace crociata contro i mori via mare.
Da Antwerp e Rouen giungono rinforzi per evitare che Londra cada dopo l'inutile resistenza di Nottingham contro un esercito molto più numeroso e organizzato.
Sul fronte Balcanico, dopo Iasi e Tessalonica, l'offensiva si spinge su Bucarest e Sofia, mentre Heinrich di Sassonia spinge il contrattacco da Vienna verso Budapest, onde occupare la capitale nemica ed infliggere un duro colpo alle finanze dell'ex-alleato.
Bucarest cade subito, mentre Sofia si rivela più difesa, motivo per cui l'alto comando decide di togliere l'assedio e di unificare le truppe con quelle che dalla Romania si sono diretta a Bran. Da Kiev intanto la flotta tedesca blocca i moli magiari della fortezza bulgara.

Cordova viene ripresa e tolta ai mori, facendo diventare così i Tedeschi padroni dell'intera Iberia. I Siciliani, da un secolo scacciati dall'Europa e rifugiatisi tra le coste di Tripoli e Tunisi, strappano Cagliari al dominio giallo-rosso. La Spagna cessa di esistere, il loro cardinale muore e verrà rimpiazzato da un sacerdote di Milano.

Londra viene brillantemente difesa dal Duca Friedrich di Normandia, le catapulte fabbricate poco prima dell'arrivo dei rinforzi vengono ora incorporate nell'esercito incaricato di riprendere Nottingham, mentre alcune truppe rimangono a difesa della città sul Tamigi per evitare brutte sorprese.

L'economia tedesca subisce poi un momento di flessione a causa delle onerose spese per potenziare economicamente le varie città dell'Impero, e a farne spesa è la flotta, che non viene potenziata e subisce sconfitte ad opera di Mori e Magiari.

Dal Caucaso emergono i seguaci di Tamerlano, che dichiarano guerra alla Russia, che sposta il suo esercito da Novgorod alle regioni più interne per combattere l'aggressione. E' un'occasione d'oro per prendere la città un tempo troppo ben difesa per le truppe imperiali di stanza ad Helsinki e Riga, che ora devono vedersela con solo due centinaia di uomini, contro gli 800 dell'Impero.
Più a sud-ovest, Budapest cade dopo furiose battaglie intorno al Danubio e un assedio di due anni, così Bran, che fornisce cavalieri imperiali e gotici contro Sofia, ultimo avamposto Magiaro. Nel frattempo, una flotta turca affonda al largo di Creta 3 navi tedesche, procurando al Reich un nuovo nemico.

Al nord-ovest, mentre Londra torna a svilupparsi senza più paura delle truppe scozzesi, il Galles, causa trasferimento di truppe a York, si ritrova indifeso e cade facilmente sotto preda del Duca di Normandia.
Il Papa invoca un appello per frenare la guerra che dilania l'Inghilterra, ma nessuna delle due fazioni gli presta credito

Nella battaglia di Sofia, dopo un anno d'assedio, l'antico alleato dell'Impero conclude il suo regno. Ora il Reich ha una testa di ponte per un'attacco contro Costantinopoli, non più gloriosa capitale dei Bizantini, ridotti a ridosso di Corinto e Smirne, ma avamposto occidentale turco.

Mentre tutta l'Europa, dalla Spagna a Vilnius, da Stoccolma alla Sicilia, da Parigi a Norimberga (ritrasformata in città), da Londra a Roma si gode la Pax Germanica per potenziare ulteriormente la sua economia e giungere così all'incredibile capitale di 380.000 fiorini, con le città che si arricchiscono e abbeliscono in continuazione, e in seguito alla vittoria tedesca su York, che conferisce superiorità strategica all'Impero nella Gran Bretagna rispetto alla Scozia, ora limitata a Dublino, Inverness ed Edimburgo, da Sofia parte una spedizione contro Costantinopoli.
L'esercito non è particolarmente ben addestrato o numeroso, ma la città è stata messa in ginocchio da continue contese tra Bizantini, Mongoli e Turchi, e cade in un blitz sotto le truppe imperiali, divenendo l'avamposto orientale del Reich.

Ma mentre un diplomatico tedesco parte da Kiev per incontrare i Timuridi e proporre un'alleanza contro i russi, da Trebisonda sbarca in Ucraina l'esercito turco, che cinge d'assedio Kiev, e la occupa passando a fil di spada ogni abitante cristiano.
[Modificato da Shivos 07/09/2008 14:35]
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