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Cronache di Guerra - Portoghesi in crociata

Ultimo Aggiornamento: 31/05/2008 12:58
21/05/2008 22:03
 
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Crociate Portoghesi
La notizia della prima crociata contro Antiochia fu grandemente festeggiata alla corte portoghese.

Nella prima metà del secolo XIV era stata completata la riunificazione della penisola iberica; quando si fossero espugnati l'ultimo baluardo spagnolo in terra di Francia (Bordeaux), e l'ultimo moresco in terra d'africa (Algeri) i destini storici del casato sarebbero giunti a compimento.

Fu, dunque, con grande entusiasmo che il Principe Antonio (la cui personale partecipazione stata espressamente richiesta dal Pontefice), appena esaurito altro minore confronto, assunse il vessillo della croce e varcò Gibilterra con il più vasto esercito mai messo in campo dal suo regno.

Si sarebbero presi i proverbiali due volatili con un solo grano, perchè il lungo cammino, in giusta direzione, attraverso terre maomettane non avrebbe tradito lo spirito dell'impresa, e poteva consentire plurime conquiste.

Il prode principe aveva appena posto sotto assedio Algeri, che due inattese novelle sconvolsero ogni piano.
La prima fu che, per volontà di Dio, egli diventava anzitempo re.
La seconda fu che, senza sua colpa alcuna, veniva scomunicato; certo fu laida trama dei vescovi spagnoli, che convinsero il Papa che nessun erede al trono era partito crociato.

Con l'intero esercito ora pronto ad ammutinarsi, Antonio fu costretto a lanciare anzitempo il suo assalto alle mura; che fu vittorioso, ma non bastò a placare la pia intransigenza degli armati, i quali la notte stessa fecero fagotto.

Circa trentacinque anni dopo, nella sua nuova residenza di Metz, il buon Re Antonio - ora detto lo sfregiato per i molti segni lasciati da una vita dura e perigliosa - si vede nuovamente costretto a far cucir la croce sul mantello, per ritentar la presa di Antiochia.

L'impresa si annuncia durissima, perchè ora la regione è dominata dall'orda dei mongoli; e già il solo viaggio scoraggerebbe un uomo con la metà dei suoi anni.

Se questa cosa si deve far, la si faccia per bene; mandando armate di prima scelta dotate di modernissime artiglierie. Non si lesina su nulla, perchè il regno trabocca di armati e di fiorni.

Il Re lascia Metz con gran copia di cavalieri montati ed appiedati, tiratori ed artiglierie; il nobile Lorenzo Sanchiz è suo secondo al comando; analoga armata, al comando di Ruy De Castro, viene formata a Tolosa.

Le due immense colonne si incamminano per la via dei balcani o, per meglio dire, tentano di incamminarvisi; sono, infatti, costrette ad infinite soste dall'ostruzionismo di altri cristiani che, sapendo di nulla rischiar, sbarrano vie e ponti con pugni di uomini irridenti.

Nella tormentosa marcia si esauriscono le ultime forze del monarca, che spira nei dintorni di Zagabria; cresce il malcontento degli armati, al punto che nemmeno un terzo di quelli baldanzosamente partiti raggiunge il Bosforo.

Bene o male, ricorrendo anche ad una gelera mercenaria che sveltisce l'operazione, si passano gli stretti: e la musica subito cambia.

Nell'anno del Signore 1384, Ruy De Castro investe Nicea, fa breccia nelle mura e la toglie ai Turchi; Sanchiz si apre la via combattendo fino alla cittadella di Smirne, che passa ai crociati due anni dopo.

I due generali tentano poi di ricongiungersi per assaltare Iconio, ma qui ci si avvede subito che la resistenza turca sarebbe fortissima; in ogni caso, una nuova ondata di diserzioni costringe entrambe a tornare indietro.

La ricostituzione delle armate non è affatto un problema, dato che Nicea e Smirne sono provviste di ogni ben di Dio, ma il balzo finale sulla meta sarà tutt'altra faccenda.

La galera mercenaria è andata a bloccare il porto di Adana, e manda dispacci assai inquietanti; se si arrivasse lì, si troverebbe la citadella guarnitissima, ed almeno altri due grandi eserciti dei nomadi negli immediati paraggi; intorno ad Antiochia infuriano combattimenti fra Mongoli e Veneziani; si direbbe che questi abbiano riportato qualche piccolo successo, ma pare proprio che ora siano ridotti allo stremo.

Corre l'anno 1400, ed è giunta curiosa notizia secondo cui la Terra sarebbe rotonda
[Modificato da Bertavianus 21/05/2008 23:28]




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