Basato sul romanzo autobiografico di Anthony Swofford, un reduce della prima Guerra del Golfo, diretto da Sam Mendes(American Beauty, Era mio padre). Film dalle buonissime premesse mi ha deluso profondamente. Le citazioni ai grandi film sul Vietnam (Full Metal Jackets, Il Cacciatore, Apocalypse now) mettono in evidenza la pochezza di questo film a confronto con i "mostri sacri". Ben recitato in alcuni ruoli, primo fra tutti quello del protagonista e con una grandissima colonna sonora, il film si perde nei dialoghi, nelle descrizioni degli avvenimenti e dei personaggi. Il messaggio che io ho tratto è che i marines sono una massa di paranoici pazzi, che la guerra ti resta dentro qualsiasi cosa farai in futuro e che "il tuo fucile è come gli altri ma è il più bello perchè è il tuo" (come ho rimpianto il sergente istruttore di Full Metal Jackets). Troppo poco veramente per farmi piacere sto film. Degne di nota due scene: il cavallo inzuppato di petrolio con sullo sfondo i pozzi che bruciano e il cielo nero di fumo; i circa tre minuti di preparazione del cecchino, veramente ben girati.(Tutta la fotografia merita una citazione di merito in effetti)
In definitiva se non lo avete visto non vi siete persi granchè.
Prima brina, oggi, per il guerriero che tante volte si è indurito al suono della spada sfoderata.
Non importa cadere.
Prima di tutto. Prima di tutti.
È proprio del fior di ciliegio cadere nobilmente
RICORDATEVI DI SHOGUN