00 20/03/2009 21:06
Harald per quello che ho compreso leggendo sul periodo napoleonico, ma vale ovviamente anche per la seconda metà del settecento, la questione cavalleria vs fanteria è eminentemente affare di morale.

Se la linea resiste solida la cavalleria non può fare nulla.
Nel gioco purtroppo il morale non è così bene inglobato e la carica travolge fisicamente la linea di fanti. Questo ovviamente non succedeva mai perchè i cavalli per quanto speronati non si immolano sulle baionette per far piacere al cavaliere. Questo è un grosso limite del motore del gioco che sia nel caso di linea che di quadrato
porta i cavalli a travolgere molti uomini nell'ompatto.

Per questo il quadrato resiste. La cavalleria non può prendere sui lati e retro la fanteria causandone la rotta. La prescrizione per le cariche prevedevano una prima ondata di leggera a scaricare le pistole sui vertici prossimi del quadrato e poi le ondate seguenti di cavalleria pesante a cercare di forzare gli stessi vertici indeboliti.

Solo i lanceri andavano a molestare direttamente i fanti, ma solo in caso di fuoco non efficace (truppe inesperte o pioggia battente).

Le tattiche francesi prevedevano una forza d'urto combinata, cavalleria che forzasse al quadrato e fanteria a devastarlo con fucileria insieme a artiglieria e negli anni della gloria erano abilissimi a metterlo in pratica.

[Modificato da Leporello68 20/03/2009 21:12]