00 22/01/2009 18:20
Dopo aver consolidato il suo dominio sulla penisola italiana da Roma in giù la repubblica romana punta sulla costruzione di un periodo di pace in cui possa donare ai propri cittadini prosperità e progresso. Le città crescono, la rete stradale si infittisce, i commerci marittimi e non si moltiplicano e le finanze statali crescono a dismisura. Ma Roma è ben consapevole di essere in costante pericolo e il reclutamento prosegue a tappe ancora più spinte anche se la sua crescente potenza è sempre più riconosciuta dagli altri popoli come dimostrano la proposta del Ponto di stabilire rapporti commerciali, accettati, la proposta degli illirici di un cessate il fuoco, immediatamente respinto, e la proposta di un'alleanza avanzata dai Macedoni. Intanto all'estremo sud, nei pressi di Reggio, un reparto dell'esercito cartaginese accampato in territorio italico da anni viene sconfitto e ricacciato in Sicilia dal generale governatore di Reggio Marco Levinio. Siamo nel 260 a.c. e le cose sembrano andare bene quando il popolo barbaro dei Galli avanza verso sud assediando la città etrusca di Arezzo e quella umbra di Rimini. Roma non può stare a guardare e a far finta di nulla e prepara un esercito di invasione ai comandi dell'austero Emilio Cornucario. Il generale lascia che i Galli combattano la loro battaglia contro le due popolazioni italiche in modo tale che si sfianchino il più possibile, reclutando nel frattempo un reparto di Hastati e uno di Triari da aggiungere al suo contigente. Quando nel 259 a.c. i Galli entrano ad Arezzo Emilio Cornucario entra in azione e assedia la città. Dopo pochi mesi il reparto gallico che stava assediando Rimini corre in aiuto di Arezzo e attacca ma i Romani sono forti, preparati e in superiorità numerica. Nella battaglia i Romani disposti nel classico schema(velites, Hastati,principi e triari uno dietro l'altro)con al fianco altri due reparti di Hastati, respingono i ripetuti attacchi dei Galli che, combattendo a petto nudo e lanciando terribili grida di battaglia, si riversano con inaudita frocia contri i soldati della Repubblica. La vittoria è netta e Arezzo è conquistata, ora Roma ha confini più sicuri ma la guerra appena intrapresa sarà lunga e molto dura.