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Il Re radunò un consiglio, composto dai nobili signori di Navarra, Aragò e Barça. Si decise subito di radunare tutte le truppe possibili per contrastare i Castigliani. Emissari vennero inviati per tutto il Regno e tosto a Sarragozza (scelta come luogo di raduno) arrivarono i primi contingenti di Navarra e Barça. Il principato di Navarra offriva tutta la cavalleria che potè radunare, formata da un centinaio di Jinetes e da quattro squadroni di Alforrats. Da Barça giunsero tre contingenti di miliziani armati con lancia e un grande scudo. Dal Rossiglione sarebbero dovuti arrivare due contingenti di miliziani, che però disertarono fuggendo nella Pirenaica... Saraggozza offriva il corpo principale di fanteria, formata da cinque divisioni di fanteria leggera ma valida, armata di giavellotti, lunghe spade e piccoli scudi legati al braccio, i famigerati Almughavars! Con questo esercito, a cui poi si aggiunsero alcuni contadini armati di arco e alcuni validissimi balestrieri mercenari. I due eserciti si avvistarono ad una trentina di Km di distanza da Burgos, fortezza nemica. Non si passò subito alle armi, i Castigliani cercarono infatti di imporre dei trattati, che prevedevano di rendere la Corona d'Aragò un vassallo di quella Castigliana. Gli Aragonesi, da fieri guerrieri qual'erano, si opposero a quest'ingiustizia, stabilendo però il luogo per la battaglia, che avvene al mattino di una tanto piovosa quanto rara giornata, ai confini tra il Potentato di Burgos soggetto ai Castigliani e quello di Navarra, appena inglobato nella Corona d'Aragò...