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Il mattino seguente il Re si accinse a prendere il castello, ormai presidiato solo da qualche contingente di fanteria mercenaria arruolata all'ultimo minuto e da contadini muniti unicamente di un arco e un coltello, o di un forcone. Il Re disponeva, grazie ai fiorini ottenuti con il saccheggio in Rossiglione, di rudimentali macchine d'assedio, chiamate "baliste" simili a enormi balestre, che con fatica abbatterono una sezione di mura del castello, creando una falla nelle difese nemiche, che furono costretti a ripararla con la fanteria mercenaria, ben equipaggiata con lance, cotte scudi lunghi e elmi. Il Re, da grande stratega, subito che pensò essendo il numero di assediati esiquo, e la qualità stessa dei guerrieri di Navarra scarsa, una carica in massa avrebbe fatto la differenza...

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