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La perdita di Halab sconvolse i piani dei Siriani, che allentarono la morsa su Homs con l'apparente proposito di riconquistarla; il loro esercito, però, non osò tentarne l'assedio e, dopo aver girovagato per qualche tempo nella regione, avrebbe finito per ripiegare verso oriente.
Nell'inverno del 1243 la principessa Fiorenza convinse l'inglese Sibel Fowler a sposare suo fratello Luigi, che in tal modo divenne legittimo pretendente ad una seconda corona. Quella dogale, purtroppo, era non poco sbilenca; il volgo esigeva una monarchia costituzionale, e il Doge stesso sarebbe stato esiliato di lì a qualche mese; questo proditorio bando lui lo avrebbe apertamente sfidato, stimando preferibile restar formalmente prigioniero a Bari al vagar esule nelle campagne.
Le ragioni della congiura dei consiglieri vanno ricercate nella profonda insoddisfazione suscitata dalla sua politica verso Bisanzio; egli avea sdegnosamente respinto il suggerimento di porre sotto blocco navale il vecchio nemico, e financo ordinato la totale smobilitazione di Monamvassia.
Queste decisioni così impopolari erano, peraltro, ben motivate: si era prossimi al confronto finale col regno di Sicilia, e saria stato follia disperdere energie per bisogne marginali.
La preparazione dell'attacco a Napoli era andata per le lunghe perché, con la flotta normanna padrona del Tirreno, le artiglierie impiegate a Palermo dovettero rientrare per via di terra.
Alla fine di ottobre 1245 tutto fu pronto, e Luigi varcò i confini napoletani alla testa di un esercito forte di ventisei compagnie, fra le quali tre di cavalieri feudali appiedati e due di montati, per un totale di oltre duemilacento armati. Ancor non si sapeva che Re Boemondo ne aveva poco meno della metà, e per di più malamente equipaggiati. Un assalto rapido e quasi incruento cancellò la dinastia normanna dalla storia, e procurò il primo blasone effettivo all'erede di due regni.
I festeggiamenti si protrassero per un mese, e terminarono con la cerimonia della posa della prima pietra nel cantiere del parlamento veneziano.
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Con la perdita di Monamvassia e la presa di Napoli l'estensione dei domini veneziani resta invariata (25 territori); il gettito economico è in crescita, le spese militari in calo.
Venezia è un faro della cristianità, ma Impero e Magiari sono i veri beniamini del Papa
Alleati: Inglesi, Francesi, Russi, Magiari, Crociati, Pontefice, Turchi.
Nemici: Bizantini e Siriani