00 07/10/2009 10:11
(volutamente in minuscolo)
www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/10/lodo-alfano-ghedini-applicazione-legge-non-uguale.shtml?uuid=241bcc64-b25c-11de-8d23-df24a6addf7c&DocRulesVie...


La legge è uguale per tutti, ma non necessariamente la sua applicazione, come del resto giá ribadito dalla Corte Costituzionale». Partendo da questa motivazione, l'avvocato Niccolò Ghedini, che rappresenta il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella seduta in corso al Palazzo della Consulta, chiede la conferma della costituzionalitá del cosiddetto
lodo Alfano.

Ghedini cita come esempio «le norme sui reati ministeriali, dove la legge ordinaria distingue il comune cittadino dal ministro e dal suo eventuale concorrente privato», nonchè la fattispecie di legittimo impedimento e della separazione dei processi. «Se il legittimo impedimento si applicasse solo ad alcuni processi e ad altri no, si creerebbe una situazione incostituzionale e irragionevolmente al di fuori del sistema». Per Ghedini, dunque, la legge sul lodo Alfano «è assolutamente coerente con i dettati costituzionali e con i principi emanati dalla Corte Costituzionale».

Chi riveste un'alta carica dello Stato non può fare al tempo stesso l'imputato. Così l'avvocato Piero Longo, difensore di Silvio Berlusconi, nel difendere la costituzionalitá del Lodo Alfano davanti ai giudici della Consulta, sottolinea che «un'alta carica dello Stato deve rendere
disponibile il suo tempo per i doveri e gli obblighi» che comporta la sua carica. Per cui, afferma l'avvocato Longo nel chiedere ai giudici della Consulta che venga dichiarata la costituzionalitá della legge che garantisce l'immunitá alle prime quattro cariche dello Stato, sottolinea che «non è possibile rivestire la duplice veste di alta carica dello Stato e di imputato per esercitare appieno il proprio diritto di difesa e senza il sacrificio di una delle due». Diversamente ragionando, per Longo «si adempirebbero male gli impegni con un conseguente vulnus alla Costituzione».




A questo punto come diceva Sordi in "tutti dentro":