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La morte di Alessio I e il primo regno di Giovanni Comnemo
All'età di 63 anni, si spense nel palazzo di Costantinopoli l'imperatore Alessio I il costruttore. L'associato al trono e erede designato Giovanni, salì al potere, incoronato dal patriarca di Costantinopoli in estate. La situazione in cui l'impero era stato lasciato dal padre era solida e ciò lasciava presagire un periodo di pace e di continuo assestamento e rafforzamento interno. Salito al trono, sull'onda riformatrice intrapresa dal padre, Giovanni intraprese opere di rafforzamento edilizio e logistico dell'impero, riformando anche l'organizzazione tamatica, cambiandone alcuni nomi e/o il rango:
* il Tema di Paristrion divenne il Catepanato di Bulgaria
* il Tema di Morea fu elevato a Catepanato, comandato da un Duce con ampi poteri militari.
* il Tema degli Ottimati divenne il Tema degli Opsiciani
* il Tema di Tessalonica divenne il Tema di Macedonia, facendo riferimento agli antichi confini del regno macedone di Filippo II e Alessandro III

La politica riformatrice portò alla formazione di una flotta da guerra che controllasse e pattugliasse l'egeo. La costruzione del porto però comportò l'attacco via mare dei Veneziani, che bloccarono il porto. Era Guerra! L'imperatore Giovanni, confidando nel sistema tematico potè continuare a riformare e sviluppare la partis orientis dell'impero. Isacco Comnemo, fratello minore dell'imperatore, ebbe il comando generale del Catepanato di Bulgaria e l'esercito campale posto nella fortezza di Sofia. Dei tre scontri coll'armata della Senerissima, comandata dal doge in persona, l'ultimo scontro fruttò una disfatta dell'armata veneta: il Doge e uno dei figli, compresi anche duecento soldati, furono catturati e Isacco chiese il riscatto del capo della repubblica; 14.000 fiorini furono versati nelle casse statali e fu concesso ai prigionieri liberati di poter abbandonare le terre bulgare. Mentre sul continente l'impero stava sulla difensiva, per evitare di disperdere le forze e allungare le linee di rifornimento, nell'egeo, tre armate sbarcarono sull'isola di Creta: Costantino Argyros, nominato erede e co-imperatore ne assunse il comando e dopo aver respinto l'imboscata di uno dei Selvo, attaccò e superò di slancio le fortificazione di Irakion, conquistandola. Fu cosi istituto, dopo l'occupazione, il secondo Tema dei Cibirreoti, cche poi fu unito al Tema preesistente, riunendo Rodi e Creta in un unico apparato e dando loro funzioni esclusivamente marittime ed economiche.

La situazione in oriente invece, con Antiochia investita dalla Crociata che iniziava ad attraversare i balcani e il regno turco che iniziava a farsi minaccioso era per il momento tenuta sotto controllo: Andronico, fratello dell'imperatore, fu nominato Domestikos d'orientis, con il comando supremo su tutte le unità militari della parte orientale, utilizzando un armata composta cavallerie leggere e pesanti, Alani e Armeni. Nella magnifica Costantinopoli la guardia varangiana, voluta proprio dal grande Basilio II il Bulgarotocno, sul quale valore e forza non si avevano discussioni, fu sottratta in gran parte agli ozi della capitale e spostata sulle coste epirote. La poderosa macchina militare di Bisanzio si metteva in moto.Dal suo palazzo, l'imperatore Giovanni guardava verso occidente, ma non nei Balcani, ma la dove i Greci avevano lasciato dopo Manziterk: l'Italia!


Come promesso, ecco i vari familiari: quelli in rosso sono gli appartenenti alla "prima generazione"
Alessio I Comnemo il costruttore, Capofazione (deceduto)
Principe Giovanni Comnemo, Principe ereditario (neo-imperatore)
Costantino Argyros - Erede di fazione, Strategos del Tema degli Cibirreoti (Creta e Rodi)
Evangelos Exotrochos - Strategos del Tema degli Opsiciani, Nicea
Myristikos Stratioco - Strategos del Tema di Tracia, Smirne
Alessio di Puoggion - Duce di Morea, Corinto
Theotokios Olaskos - Strategos del Tema di Macedonia, Tessalonica
Vasileios di Kastrion - Esarca di Cipro, Nicosia
Isacco Comnemo - Catepano di Bulgaria, Sofia
Xenos il Bello -
Nicholao di Pouggion - Strategos dell'Epiro, Durazzo
Andronico Comnemo - Domestikos d'orientis (equivalente del prefetto d'oriente romano)

rispondo a Easy Player: un intento preciso non ce l'ho. Per il momento mi accontento di rimettere in auge il vero impero di Bisanzio, quello rafforzato dalla dinastia macedone verso il X secolo. Il progetto è bello, ambizioso e si può anche fare... ma solo in parte: in occidente le linee di rifornimento (cosi io chiamo il movimento di ogni singola armata) si allugano tantissimo ed è difficile quindi avere un controllo sufficiente e una tempistica tale da poter espandersi con velocità disarmate da mettere il nemico in ginocchio. Se ci badi, aree come la Francia nord-occidentale, il nord Italia e gli insediamenti alpini, come anche la fascia costiera della Terra Santa, da Antiochia a Gaza, sono più "semplici" da controllare e conquistare: sono zone economicamente floride e ben popolate dove l'intensità del traffico viario e commerciale nel Medioevo è sempre stato alto e le linee di rifornimento sono più brevi e veloci. L'impero che io ho, come dimensioni va già bene per due motivi:
1. Linee di rifornimento distanti massimo due turni tra un insediamento e l'altro.
2. Le dimensioni mi agevolano: una dimensione contenuta mi permette un controllo più efficace. Zone come Nicosia e, spero in futuro, il Meridione, che sono isolate, devono autogestirsi e difendersi, ergo: soldi, soldi e ancora soldi.
Io sono un "guerra fondaio" in Medieval, se potessi, farei guerre sempre e mi espanderei sempre. Ma con Rome e soprattuto Barbarian, ho incontrato difficoltà nel cotruire un regno duraturo in senso di pace e soprattutto grande. Quindi diciamo che cerco di costruirlo su basi solide, come la facilità di rifornire il fronte di guerra di forze fresce e di poter riuscire, in breve tempo, a raccogliere forze sufficienti per poter difendere le mie terre.
[Modificato da Kaiser-Guelf 09/10/2009 14:57]