00 28/09/2009 20:36
Vorrei spiegare meglio un punto emerso ieri dopo una partita con Totola: la questione della superiorità numerica.

In TW le perdite subite o inflitte erano calcolate sulla base di un algoritmo che era totalmente slegato da quello che si vedeva a video. Le unità erano prese come un tutt'uno, venivano calcolate tutte le variabili dello scontro e trasformate in grafica (omini che morivano), quindi in se fattori come profondità e densità avevano senso solo entravano in questo calcolo; da questo nascevano orrori come il mucchione di cavalleria in RTW e la supercharge di MTW2: avevano sbagliato la somma dei fattori nell'algoritmo e il gioco creava graficamente un 'impossibilità.


In XIII la cosa è differente: qui ogni omino è un entità autonoma, vincolata ad un'unità, ma con propria libertà di azione. lo sfaldarsi delle unità che si muovono troppo velocemente non è un effetto grafico come in Med2 ma una vera propria conseguenza della natura delle unità. La cosa è anche più evidente quando vedete i soldati di un'unità combattere in due punti distinti.

Ne consegue che la superiorità numerica si esplica solo quando un'omino sta combattendo contro due o più soldati nemici, non quando un'unità combatte contro due unità specialmente se una dietro l'altra.
Nel caso di unità accerchiate chi combatte sono solo i soldati delle linee esterne. La superiorità numerica è comunque un vantaggio sicuramente, in un gioco dove l'affaticamento conta molto: l'attrito alla lunga fa sentire il suo peso. Truppe irregolari possono vincere truppe di elite se il loro morale regge alle pesanti perdite iniziali (in ciò il generale è essenziale).

Nel caso in oggetto le due unità di cavalieri irregolari da 70 ciascuno hanno perso contro un'unità di 30 sergenti a cavallo: il fatto si spiega con due fattori: uno la qualità individuale dei singoli sergenti (miglior morale, uso della lancia, migliore corazzatura), due il fatto che la cavalleria quando si scontra contro altra cavalleria non è ferma ma in movimento, per cui non era uno scontro tra due unità contro una, ma di singoli cavalieri a cui capitava di incrociarsi nel loro giostrare, una serie quindi di 1vs1 ripetuti in cui la differenza qualitativa individuale ha contato, specialmente negli attacchi sui fianchi. Se le unità fossero rimaste incastrate tra loro (succede frequentemente quando sono entrambe a cuneo) e quindi anche i sergenti fossero stati costretti ad impugnare la spada, allora il numero avrebbe pesato di più, sempre che il morale degli irregolari fosse stato mantenuto alto, nonostante le perdite.


Di norma i cavalieri irregolari vanno usati contro i tiratori o contro fanteria poco protetta, meglio se in combinazione con fanteria o cavalleria più pesante.
[Modificato da mitra76 28/09/2009 20:41]



"Per tutto il tempo che ho vissuto ho bevuto con piacere , bevete dunque voi che vivete" dal monumento funebre di un legionario