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La crisi

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    Ciliegio-Sama
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    00 23/07/2009 10:24
    Insomma dici che è quasi ora di chiudere il conto e tenere i soldi sotto il materasso? [SM=g27817]



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    Paolai
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    00 23/07/2009 10:35
    Re:
    XXI Rapax Britannicus, 23/07/2009 9.41:


    Altre soluzioni che consentano di risolvere velocemente quanto sollevato non ne vedo





    Se finalmente qualcuno fa la premessa come in questo articolo è stato fatto che lo stato non è altro che una azienda come un'altra, ma gestita malissimo al contrario di tantissime aziende private che collassano non per la loro produzione ridicola, ma perchè strozzata dallo stato che deve mantenere i suoi parassiti, la parola privatizzazione non dovrebbe scanzalizzare.

    Soluzione quindi? Privatizzazione. Non è utopia, bensì l'unica soluzione. Ma se lo dice Tremonti è merda. Speriamo lo dica Grillo.



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    XXI Rapax Britannicus
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    00 23/07/2009 11:00
    @ Cily

    LOL!
    Bravo, così se ti si brucia il materasso o se una banda di mariuoli te lo frega, la prendi in quel posto ancor più velocemente...

    Scherzi a parte, E' ORA CHE LA GENTE SI INFORMI, CHE STUDI (seriamente).

    E' ora che la gente legga, si istruisca, rifletta, analizzi e mediti, che la gente impari a pensare e ragionare con la propria testa.

    Io sono francamente allibito quando sento le FANTOMATICHE RICETTE per uscire dalla crisi.

    Quando vedo che per "uscire dalla crisi" si stanno usando i metodi che nella crisi ci hanno portato, mi viene il mal di testa.

    Io ho una mia opinione riguardo questa crisi. La vedo come il frutto di ECCESSO DI CAPACITA' PRODUTTIVA, non più fisiologicamente assorbibile.

    Io sposo la tesi di coloro i quali ritengono che le basi di questo sfacelo economico e finanziario siano state gettate 62 anni or sono.

    Negli ultimi 60 anni si è stravolto un concetto basilare. Un tempo si produceva e si consumava per vivere, oggi, ahimè si vive per produrre e per consumare, arrivando ad accumulare un eccesso di capacità produttiva cui purtroppo riescono ad accedere solo una piccola parte degli esseri umani.

    Leggetevi questo articolo e meditateci su un pò:

    "Il Falò delle Banalità"

    di Eugenio Benetazzo Pubblicato il 20/11/2008

    Le emittenti nazionali fanno ormai a gara ad organizzare nei loro palinsesti la tal puntata di turno incentrata sulla crisi finanziaria del 2008, invitando uno stuolo di politici e pseudo giornalisti finanziari improvvisati economisti che fino a qualche mese fa se ne uscivano con sparate del tipo "tanto l'economia europea è sana e la crisi dei mutui più di tanto non cagionerà danno al nostro sistema bancario". Opinionsiti degni di un titolo di laurea honoris causa rilasciato dall'Università per Barbieri di Paperopoli. Adesso sono diventati tutti catastrofisti e terroristi finanziari, alla faccia del falso ottimismo e garantismo che si sciorinava nei dibattiti pubblici sino a qualche semestre fa. Una fenomenale opera di banalizzazione e volgare semplificazione di quanto sta accadendo che non consente di spiegare in modo esaustivo a livello socioeconomico e macroeconomico l'attuale scenario di mercato.

    Mi piace in particolar modo come vengono dipinti e rappresentati i mutui subprime (che tra l'altro esistono da decenni) ovvero come mutui erogati agli homeless che girano con le buste ed i carrelli della spesa rubati a qualche jet market. Niente di più fuorviante: quando in realtà rappresentano mutui erogati a soggetti che hanno un credit score (punteggio di merito creditizio) inferiore a 670 punti (su una scala valori che va da 500 a 850), in seguito a tardivi o mancati pagamenti su prestiti precedentemente concessi o impegni di pagamento verso utenze di servizi primari (bollette della luce, gas e telefono). Dai subprime si devono distinguere i mutui "nodocs" ovvero "no documents" quelli concessi a soggetti privi di un lavoro a tempo indeterminato e senza mezzi patrimoniali propri, mutui che erano sin dall'inizio destinati ad essere titolarizzati (faccio notare che questa tipologia di mutui ipotecari li hanno erogati anche in Italia ai cosi detti precari, i nuovi morti di fame in giacca e cravatta).

    Sappiate comunque che oltre il 25 % della popolazione americana rientra nella categoria di affidamento subprime, mentre il restante 75 % si divide nelle altre due fasce: i soggetti prime e midprime. Tuttavia l'apoteosi di questo falò di banalità propinatoci dai media nazionali l'abbiamo con le spiegazioni sull'origine della crisi (secondo loro passeggera) riconducibili ad una semplice argomentazione: le banche americane che hanno prima concesso mutui a tutti e successivamente hanno cartolarizzato all'inverosimile. Niente di più fuorviante ! L'attuale scenario che stiamo vivendo non rappresenta infatti una crisi generale del sistema finanziario quanto piuttosto una fase terminale che scaturisce dalla convergenza delle conseguenze economiche e sociali causate dal WTO. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization), nata dalle ceneri del GATT (un sistema multilaterale di accordi internazionali per favorire il commercio mondiale voluti dagli USA nel 1947 per controllare e dominare l'economia di tutto il pianeta) ha uno scopo principe ovvero promuovere la globalizzazione di tutti i mercati, tanto finanziari quanto alimentari. Un mercato globalizzato presuppone l'abbattimento di tutte le barriere commerciali (dazi e restrizioni doganali) unito all'abolizione dei sussidi all'agricoltura assieme alla libera circolazione dei capitali.

    Proprio il WTO ha reso conveniente e possibile le tanto famigerate delocalizzazioni produttive che hanno rappresentato sia per gli USA quanto per l'Unione Europea un autentica emorragia di posti di lavoro e capitali a favore di paesi come la Cina e l'India che adesso vengono considerate le due fabbriche del pianeta. Le grandi corporations industriali, sfruttando le economie di scala attraverso i ridicoli costi di manodopera di questi paesi, hanno potuto in questo modo aumentare a dismisura i loro profitti a parità di output produttivo, il quale poteva venire assorbito solo dai mercati occidentali statunitensi ed europei. A fronte di questo diabolico arricchimento di pochi si è contrapposto un drammatico depauperamento in Occidente a causa della polverizzazione dei posti di lavoro ed a causa della concorrenza spietata di prodotti e beni di consumo importati che spazzano via per convenienza economica sul prezzo quelli autoctoni.

    La trasformazione del tessuto sociale ed imprenditoriale tanto negli USA quanto in Europa, che adesso devono convivere con il mostro che hanno creato ovvero un esercito di impiegati ed operai senza alcuna prospettiva lavorativa ed una occupazione a singhiozzo, ha lentamente impoverito il paese creando nuove sacche di povertà e disagio sociale a ritmo costante. Solo con il ricorso al debito questi zombie globalizzati hanno potuto continuare a consumare come prima, fino a quando non si è raggiunta la saturazione finanziaria. Nessuno ha fatto ancora notare come in questi ultimi anni tutto è stato venduto a rate, dalle abitazioni alle vacanze alle isole tropicali, causa estinzione della capacità di risparmio, soprattutto nelle giovani generazioni. Il peggioramento dello scenario planetario porterà ad un consistente ridimensionamento dei fatturati delle imprese a cui faranno seguito un crollo del gettito fiscale ed un aumento vertiginoso della disoccupazione.

    Le borse in questi termini ci possono aiutare a leggere il futuro: si comportano letteralmente come un termometro che misura la temperatura dello stato febbrile, i loro continui crolli rappresentano un sensibile ridimensionamento delle proiezioni degli utili attesi in futuro e quindi della capacità di fare profitto per le aziende nei prossimi anni. Dalla contrazione del credito bancario concesso alle imprese passando per il crollo del mercato dei consumi, le aspettative future sono tutt'altro che confortanti. Per comprendere la gravità di quanto stiamo vivendo vi voglio ricordare che durante la Grande Depressione degli anni Trenta oltre il 60 % della popolazione mondiale era impiegata nel settore primario (agricoltura) e le donne non avevano una presenza consistente nel mondo del lavoro visto che la società era organizzata attorno al modello della famiglia patriarcale. Oggi l'1 % del pianeta mantiene il restante 99 % sul piano alimentare, mentre la società è caratterizzata da una spiccata presenza della donna nel mondo lavorativo a cui si deve affiancare il modello di famiglia mononucleare che ha sostituito quella patriarcale. Se in futuro dovessimo descrivere all'interno di un libro quest'epoca infelice e la sua futura evoluzione, adesso ci troveremmo a leggere la prefazione.


    Che dite?

    @Paolo
    quoto... L'Azienda Italia va messa in liquidazione coatta amministrata. Smontata pezzo per pezzo e riassemblata.


















    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 23/07/2009 11:05]




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    00 23/07/2009 13:56
    Re: Re:
    Paolai, 23/07/2009 10.35:






    Soluzione quindi? Privatizzazione. Non è utopia, bensì l'unica soluzione. Ma se lo dice Tremonti è merda. Speriamo lo dica Grillo.






    seeeee
    fosse cosi facile
    qui a reggio calabria hanno privatizzato monnezza,acqua,società autobus ecc
    risultato:
    noi paghiamo di pi piu ed il servizio è lo stesso
    in piu nel periodo di elezioni vengono quelli di FORZA TAGLIA e ti dicono: votami che ti faccio entrare nella società di raccolta monnezza"
    ormai siamo perduti, come l impero romano dopo il 379....


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    XXI Rapax Britannicus
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    00 23/07/2009 20:12
    E poi dicono che la passera non fà dimenticare la crisi.

    E' bastata quella tempesta di poppe e di culi tre post più sù, che la crisi ce la siamo dimenticata tutti... [SM=g27816]










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    Paolai
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    00 23/07/2009 20:26
    Risolvere la crisi economica mondiale!?!?

    CHIU' PILU PITUTTI!
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    Sean Cappone
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    00 23/07/2009 20:26
    cosa intendiamo col concetto di crisi? se ci ragionate su capite che la risposta è gia nel mio altro intervento.
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    Conte dei Conti
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    00 24/07/2009 13:40
    Le crisi,
    caratterizzano il passaggio da un determinato tipo di società, in questo caso quella basata su capitali, consumi, investimenti e globalizzazione, a un'altra di stampo prevalentemente "tradizionale"
    ed "antico". Si sa che l'economia mondiale dipende almeno
    il 98% dall'economia americana. Di conseguenza, se la cisi comincia
    negli USA, si farà sentire anche in Europa e in Asia.
    Secondo il mio personale parere, l'unico modo per contrastare la crisi
    è combattere la globalizzazione e le banche "mondiali", fornendo più campi da coltivare al federalismo fiscale e all'autoconsumo.



    Bartolomeo
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    XXI Rapax Britannicus
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    00 24/07/2009 13:43
    Re: Le crisi,
    Conte dei Conti, 24/07/2009 13.40:

    caratterizzano il passaggio da un determinato tipo di società, in questo caso quella basata su capitali, consumi, investimenti e globalizzazione, a un'altra di stampo prevalentemente "tradizionale"
    ed "antico". Si sa che l'economia mondiale dipende almeno
    il 98% dall'economia americana. Di conseguenza, se la cisi comincia
    negli USA, si farà sentire anche in Europa e in Asia.
    Secondo il mio personale parere, l'unico modo per contrastare la crisi
    è combattere la globalizzazione e le banche "mondiali", fornendo più campi da coltivare al federalismo fiscale e all'autoconsumo.



    [SM=x535693]
    Condivido al 100%.





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    Leporello68
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    00 25/07/2009 17:25
    Non penso che quel 98% sia ancora reale col peso delle nuove economie asiatiche, comunque di reale c'è che quelle stesse economie si sono sviluppate col pazzesco debito contratto dai cittadini americani ed europei, questo è l'unico effetto "economicamente" positivo causato dall'orgia monetarista, perchè a livello invece di pianeta, di risorse, di ecosistema sono evidenti i disastri di uno sviluppo così scriteriato (anzi saranno sempre più evidenti perchè forse ora è uscita solo la punta dell'iceberg).

    Leggevo oggi le stime sulle entrate in pesante contrazione, e avendo un'attività so perfettamente che questo è solo l'inizio perchè il vero anno anno orribilis è quello in corso, non certo quello passato.
    L'articolo però finiva con la stessa dubbia ricetta di sempre additando nell'evasione di presunti 200.000.000.000 da parte di alberghi, ristoranti e negozi il mancato pareggio.

    Non voglio entrare nell'analisi del dato, ma purtroppo sulla cecità di vedere sempre il lato delle entrate come carente e non quello delle uscite come fuori da ogni senso umano. Con questo atteggiamento siamo arrivati al punto che anche fossero incamerati quei 200 miliardi sarebbero istantaneamente spesi per attività improduttive, aumentando stipendi, assumendo indiscriminatamente e foraggiando quel subsrato di parassiti che mangiano a tutti i livelli dell'apparato statale. Le stesse amministrazioni pubbliche hanno lavorato sempre con questo sistema del più spendi più ti danno l'anno prossimo.


    [Modificato da Leporello68 25/07/2009 17:26]



    Legio_Desaix

    Legio CLAN


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    SIR HEINZ
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    00 26/07/2009 09:27
    Siamo sempre lì, ci sono 200+100mld di fisco da recuperare, 100 non li toccheranno neanche se li ammazzi perché verrebbero tolti dai loro orticelli, se recuperano qualcosa degli altri 200 saranno certamente mal indirizzati.

    Ma questi per azzerarli e metterli in amministrazione controllata (gli Ambrosoli non si trovano tanto facilmente, chi poi avrebbe la statura morale e le capacità per farlo?) devi COSTRINGERLI CON LA FORZA.



    Vittoria e Felicità




    UNO STREPITOSO ATTACCO NON VALE UNA DIFESA APPENA SUFFICIENTE
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    Sean Cappone
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    Conte
    00 26/07/2009 16:08
    una pò di anni ancora e vedrai che saranno costretti con la forza.
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    Leporello68
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    00 27/07/2009 00:41
    Bè di quei 200 stimati poi il gettito sarebbe sì e no di 8.
    Loro fanno sempre i conti sugli imponibili così suona meglio e il messaggio è roboante.



    Legio_Desaix

    Legio CLAN


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    Friedrich der Erste
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    00 27/07/2009 10:17
    Ragazzi non vorrei essere pessimista, ma mi sa che lo scenario Argentina '99 è sempre più vicino...poi vorrei esprimere solidarietà a tutti quelli che con questa crisi rischiano grosso...non ci resta che pregare e sperare,come sempre, che si riesca in qualche modo a porre rimedio, ma quando alla stragrande maggioranza della gente manca da mangiare, allora le parole non convincono più, e quando non convincono più e lo stato non ha piu risorse per convincere la gente so cazzi...e si comincia a evocare il comunismo e a maledire il capitalismo di quei giovani e vecchi finanzieri e top manager che si sono arricchiti a spese di molte persone...per non parlare dei politici italiani...chi piu serio o meno serio, di destra o di sinistra, la cassa ce l'hanno "leggermente" piu gonfia di tutti noi qui del forum ne sono sicuro...la storia farà il suo corso...
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    XXI Rapax Britannicus
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    00 27/07/2009 11:23
    Come detto in precedenza, posto uno degli ultimi articoli di Benetazzo.

    Offre a mio parere alcuni INTERESSANTISSIMI spunti di riflessione, condivisibili o meno, ma pur sempre su cui riflettere.
    Indubbiamente "fuori dal coro".

    www.eugeniobenetazzo.com/manifesto_economico.htm

    MANIFESTO ECONOMICO di Eugenio Benetazzo
    Pubblicato il 10/07/2009

    RIDEFINIZIONE DELLA SPESA DI RAPPRESENTANZA POPOLARE

    Abbattimento coatto del 75 % degli emolumenti e compensi ad europarlamentari, senatori, deputati, consiglieri regionali e comunali (abolizione delle province in qualità di enti amministrativi). Eliminazione di ogni sorta di privilegio pubblico. Congelamento ed abolizione delle pensioni di anzianità legislativa con effetto retroattivo sino alle ultime cinque legislature.


    RIPRISTINO DELLA SOVRANITA MONETARIA DEL POPOLO ITALIANO

    Istituzione della Banca Nazionale del Popolo Italiano, ente pubblico interamente detenuto dal Ministero del Tesoro, autorizzato dal Parlamento ad emettere moneta e banconote in nome e per conto del Popolo Italiano a fronte di esigenze e finalità di natura socioeconomica. Coniazione di una moneta succedanea all’euro e conseguente definizione di un sistema monetario a doppia circolazione valutaria. Tasso di sconto, tasso di cambio ed offerta monetaria variabili macroeconomiche stabilite esclusivamente dal Ministero del Tesoro e dal Ministero delle Finanze in accordo con le linee guida della Politica Sociale per il Paese.


    RIDEFINIZIONE E TASSAZIONE DELLA PROSTITUZIONE

    Tassazione della prostituzione con una aliquota unica del 25 per cento: istituzione e regolamentazione della figura professionale e dei relativi obblighi ed adempimenti sia fiscali che sanitari.


    EMBARGO COMMERCIALE CONTRO CINA, INDIA E TURCHIA

    Istituzione di dazi doganali di sbarramento all’ingresso per i prodotti confezionati, assemblati e realizzati al di fuori della Comunità Europea (esattamente come fanno gli stessi USA). Divieto assoluto di importazione per i prodotti (alimentari e non alimentari) provenienti dalla Cina, dall'India e dalla Turchia, in special modo se questi ultimi, in seguito a processi di delocalizzazione produttiva, possono essere riconducibili ad aziende italiane che hanno delocalizzato le loro attività industriali, quando prima realizzavano tali prodotti all’interno del territorio italiano dando impiego alla manodopera italiana e creando posti di lavoro per la collettività nazionale.


    ISTITUZIONE DELLE GIURIE POPOLARI E DELLE TAGLIE DI CATTURA

    Istituzione delle giurie popolari e del concordato stragiudiziale obbligatorio per cause civili pendenti con ricorso per importi inferiori a 10.000 euro. Aumento del 25 % del numero dei giudici con nomine gestite dal Ministero di Grazie e Giustizia. Rimborso di oneri e spese per la difesa a totale carico della parte perdente. Inasprimento coatto delle pene per i reati di mafia, associazione a delinquere e peculato. Individuazione ed espulsione permanente di tutti gli extracomunitari clandestini. Istituzione delle taglie di cattura per i reati di mafia ed associazione a delinquere contro la persona e contro il patrimonio.


    ISTITUZIONE DEL MUTUO SOCIALE

    Istituzione del mutuo sociale (per i soli cittadini italiani) per l’acquisto integrale della prima casa. Erogazione fino a 250.000 Euro in assenza di garanzie patrimoniali e reddituali per qualsiasi tipologia di unità abitativa. L’immobile che si è deciso di acquistare viene acquisito e diviene proprietà dell’Istituto del Mutuo Sociale S.p.A. (holding immobiliare integralmente a capitale pubblico). Le rate mensili vengono calcolate applicando un tasso fisso del 2 % in relazione alla durata ed alla capacità di rimborso di ogni contribuente. Al termine del periodo di ammortamento l’immobile viene trasferito d’ufficio in proprietà al contribuente senza l’applicazione di alcun onere o tassa. Gli interessi passivi sono interamente deducibili dal reddito imponibile.


    ISTITUZIONE DELLE NO TAX AREA

    Individuazione e definizione di no tax area (distretti industriali) nelle seguenti regioni: Sicilia, Sardegna, Calabria, Campania, Puglia, Basilicata, Molise con totale esenzione del pagamento di imposte dirette per un arco di tempo di 25 anni ad aziende con insediamenti industriali con più di 250 dipendenti assunti a tempo indeterminato. Affiancamento permanente dell'esercito nelle aree no tax oggetto di insediamento industriale.



    [Modificato da XXI Rapax Britannicus 27/07/2009 11:24]




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    Friedrich der Erste
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    00 27/07/2009 12:08
    @ BRITANNICUS: sono davvero più o meno tutte idee funzionali (credo) e condivisibili ma il fatto è che rimangono pur sempre parole che dubito la nostra politica e governi mettano IN PRATICA per una semplice ragione:ormai sono una casta intoccabile, cioè ormai hanno raggiunto un livello di corruzione che neanche ci sogniamo e che sara difficile che una legge buona non tocchi gli interessi di qualcuno più o meno in alto e che si riflettera sugli interessi di quell'altro che a sua volta non ha interessi che ciò avvenga negli interessi di quello per i suoi interessi e cosi via...l'ho detta banalmente, molto banalmente ma purtroppo il succo del discorso è quello...quelli che governano il mondo sono umani e di conseguenza imperfetti, corruttibili e facili all'errore nonche agli interessi propri...ora, i nostri politici e governanti sono un po' tanto più imperfetti di quelli(occidentali ovviamente, perche vai gia in Croazia e trovi che il lodo Alfano è esteso a tutto il governo e parlamentari [SM=g27829] ) degli altri stati democratici, e quindi tutto cio che di buono possono fare è di sbandierare belle PAROLE E LEGGI SPETTACOLO
    per rimanere incollati dove sono e pigliare quel ben di dio che prendono, fregandosene di come va il paese e delle condizioni della gente che loro che il loro mestiere lo facciano bene o no si beccano sempre quintali di soldi cosi come ceerti top manager che [SM=x535713] è giusto che se hai groose responsabilita aziendali becchi un lauto compenso, ma se fallisci perche hai VOLUTO fregare e ingannare per arricchirti in maniera spropositata allora vai in galera bello , e rispetti la legge e questo vale anche per gli italiani piu umili che dovrtebbero pagare le tasse e non lo fanno perche devono tirare la cinghia perche le tasse crescono perche la dirigenza statale fa schifo perche segue quanto detto sopra ecc. ecc. è un cane che si morde la coda. [SM=x535710] Io ragazzi ripeto non faccio numeri perche ad un certo punto è inutile, si entra in un giro dal quale non se ne esce piu a meno che , come gia successo, non ci sia una rivolta (non rivoluzone, che significherebbe sostituire l'ordine esistente con un altro di diversi principi) positiva, e ciò può accadere quando la gente comune non ce la fa piu e soprattutto è unita per la stessa forte ragione:ha fame. la storia insegna, il resto è, come disse Henry Ford, fuffa,cioè:"La gente spreca tempo a parlare di problemi anziche risolverli".
    [Modificato da Friedrich der Erste 27/07/2009 12:14]
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    SirGodfrid.
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    Registrato il: 19/05/2009
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    Servo della gleba
    00 27/07/2009 13:37
    Interessantissimi tutti e tre gli articoli pubblicati da Brit.Spece l'ultimo che da delle soluzioni concrete.Sono infatti d'accordo con tutte le soluzione auspicate trenne che con questa


    RIPRISTINO DELLA SOVRANITA MONETARIA DEL POPOLO ITALIANO

    Istituzione della Banca Nazionale del Popolo Italiano, ente pubblico interamente detenuto dal Ministero del Tesoro, autorizzato dal Parlamento ad emettere moneta e banconote in nome e per conto del Popolo Italiano a fronte di esigenze e finalità di natura socioeconomica. Coniazione di una moneta succedanea all’euro e conseguente definizione di un sistema monetario a doppia circolazione valutaria. Tasso di sconto, tasso di cambio ed offerta monetaria variabili macroeconomiche stabilite esclusivamente dal Ministero del Tesoro e dal Ministero delle Finanze in accordo con le linee guida della Politica Sociale per il Paese.



    secondo me ormai e troppo tardi e soprattutto troppo comodo.Si è voluta la biciletta?Bene...ora si pedala.


    Sono nvece totalmente in disaccordo con chi propone le privatizzazioni come soluzione al problema.Sono la via più facile da percorrere e soprattutto la più pericolosa.

    Basti pensare all'ultima delle privatizzazioni all'italiana.Alitalia.Una delle più grandi porcate, anzi...la più grande porcata della storia delle privatizzazioni.E voi mi venite a dire che le privatizzazioni(spece se fatte da certe persone) sono la soluzione...mhà!

    I gravi pesi,come già detto sono: pesioni(erogate a manetta a chi non merita) e spesa pubblica.

    Il primo lo si potrebbe risolvere dando a chi merita e soprattutto togliendo a chi non merita(e non mi vengano a dire che non possono farlo)

    Per la seconda basta riorganizzare l'apparato statale.Cosa che può fare anche il pubblico con un po di buona volontà(e soprattutto con gente diversa al potere).



    Ps

    piccola storiella molto interessante che ho letto un paio di giorni fa:


    Una anziana signora americana, che giustamente non si fidava delle banche, decise di non aprire nessun conto o di investire mai suoi risparmi di una vita(ammontanti a 1 ml di dollari), si limitò a conservali nel propio materasso.
    Un bel giorno la figlia nel tentativo di far pulizie in casa della madre decise di buttre via il vecchio e puzzolente materasso [SM=x535693] .
    Non vi dico poi la caccia al materasso che si sctenò nelle discariche.


    [Modificato da SirGodfrid. 27/07/2009 13:46]



    LO STRANIERO



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    Paolai
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    Duca

    00 27/07/2009 14:39
    Re:
    SirGodfrid., 27/07/2009 13.37:



    Basti pensare all'ultima delle privatizzazioni all'italiana.Alitalia.Una delle più grandi porcate, anzi...la più grande porcata della storia delle privatizzazioni.E voi mi venite a dire che le privatizzazioni(spece se fatte da certe persone) sono la soluzione...mhà!





    e che è stata una privatizzazione quella? [SM=g27827] Siamo seri.


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    Conte dei Conti
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    00 27/07/2009 18:28
    Non bisogna tralasciare il costo degli armamenti dell'esercito americano in Iraq e l'innalzamento dei costi del petrolio, i mutui "gratuiti" offerti dalle banche americane,
    tre delle principali cause che diedero origine alla crisi.
    Detto questo, le privatizzazioni, a mio parere, non possono far altro che peggiorare la situazione.

    Se i fondi dello Stato sono quasi prosciugati,
    enti ed aziende statali sono un elemento considerevole per il
    risanamento del Tesoro. Basta pensare ai fondi della Rai
    e dell'Alitalia: almeno il 70% dei redditi sono destinati allo
    Stato.

    Ergo, più che le aziende statali, la crisi colpisce
    principalmente le società private. C'è da dire però che le
    eccezioni non mancano. Le compagnie petrolifere (statali)
    quali Eni, Agip et similia, soffrono, e come se soffrono,
    il perchè lo sappiamo tutti: le pozze petrolifere in medioriente
    (tranne in Iran) sono per la maggioranza gestite dalle
    compagnie americane, che rivendono il petrolio a prezzi elevati
    alle altre nazioni, inclusa l'Italia, mentre per loro
    è praticamente gratis.



    Bartolomeo
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    00 27/07/2009 18:59
    Una cosa che spesso mi fa arrabbiare quando leggo e sento commenti sulla crisi è questo generalizzare (ma non mi riferisco a nessuno qui, soprattutto fuori) il concetto crisi = capitalismo fallito.

    Questa crisi monetaria di capitalistica in senso etimologico ha proprio poco, è invece figlia della volontà di annullare quelle che nel capitalismo sono il propellente normale dell'evoluzione, cioè le disparità economiche. Per questo mi riferisco col termine di monetarismo socialista, quando si vogliono fissare i prezzi della moneta dall'alto, senza riferimento al mercato, non si può proprio parlare di liberismo.

    Gli stati occidentali hanno cercato oltre ogni misura dopo la guerra di annullare queste differenze con ovvio incremento del debito pubblico e privato. E' paradossale che una crisi porta a mio avviso effetti ben peggiori di quello che cercava di evitare, perchè col tempo si modificano le aspettative della gente e queste sono pericolose da cancellare con un colpo di spugna.

    Quando parliamo di banche cattivone che rilasciavano mutui gratuiti vediamo l'effetto non la causa della criminale politica monetaria messa in essere nell'ultimo decennio. Nel momento che metti controlli alla determinazioni dei prezzi (siano quelli d'interesse o del pane) ne devono seguire a catena molti altri per evitare la degenerazione del sistema. Questo non si è voluto fare (per connivenza o interessi a volte smaccatamente di parte) pensando e sperando che gli agenti fossero intelligenti, razionali e non invece come è normale mossi dall'avidità.



    Legio_Desaix

    Legio CLAN


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