00 06/12/2008 16:44
Yusuf l'Arabo
La Persia, terra di leggende, ricchezze e soldati, terra di nobili animi e di uomini spietati. Nel 1418 lo Shah Yusuf teneva sotto assedio Kadesia, città dell'est della Penisola Araba. Il sogno di Yusuf era di riunificare il mondo islamico sotto un unico stemma - quello della Persia Sciita - e ricreare un nuovo impero persiano come fu quello achemenide o quello sassanide. In quello stesso anno lo Shah, stanco della resistenza nemica dette ordine di dare l'attacco, nell'inverno del 1418. I soldati persiani attaccarono di notte, i nemici resistettero ma poco poterono contro un popolo che aveva per secoli passato la propria vita in guerra e che solo ora si era "pacificato"(per modo di dire). Kadesia cadde dopo una furibonda battaglia e l'ordine dell'imperatore fu netto: "Ferro e Fuoco". I soldati saccheggiarono con una violenza incredibile la città, distrussero le moschee e i luoghi culturali e ricavò un immenso bottino. A nord invece un distaccamento persiano si mosse contro Tbilisi, capitale del Regno cristiano di Georgia; tutto l'occidente cristiano appoggiò il piccolo stato contro il "mostro islamico" invitandolo a resistere. Il vicino Impero di Trebisonda si tenne sulla neutralità temendo che un'irritazione del potente vicino potesse causare anche il crollo di quest'ultimo; nel 1419 i persiani assediarono Tbilisi, il re di Georgia Aleksander incitò i suoi uomini: sarebbe stata la più grande battaglia mai combattuta da due popoli in quella regione...



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »