La mattanza di infedeli non si è ancora fermata dopo la Prima Crociata, il Signore guida le nostre lame e ci regala ancora grandi vittorie. Folco, riunendosi a consiglio e pregando, ha deciso di salvare dalle sporche mani infedeli la città di Damasco, per nome indipendente, ma soggetta all'autorita degli Zenghidi di Siria... La città era piena di fanatici infedeli che armati alla meno peggio aspettavano sulle mura la fine del loro tempo. Assieme a loro c'era anche un nutrito gruppo di arcieri turchi, rinomati per la gittata dei loro archi. La nostra armata era formata solo da qualche sparuto gruppo di pellegrini, un centinaio di soldati in cotta e da una sessantina di cavalieri crociati erranti, che avevo perso i loro cavalli nelle battaglie precedenti. I pellegrini si sono offerti di portare le scale fin sotto le mura e di issarle, ma il capitano, saggiamente, gliel'ha impedito. Sono stati i lancieri in cotta i primi a raggiungere il nemico, bombardati però dalle frecce dei musulmani e dai proiettili delle fortificazioni, leggere e in legno. Una volta sulle mura i lanceri hanno formato un tappo con la fanteria avversaria, bloccandola e coinvolgendola. Nello scontro, parecchi musulmani conobbero la vera Fede, trovandosi al cospetto di Dio, che però li avrà sicuramente condannati alle pene più severe. La situazione sulle mura era in stallo, così sotto ordine del capitano i crociati appiedati scalarono le mura, scesero all'interno delle mura, in città, proseguirono lungo tutta la sezione di mura occupata dalla massa dei combattenti e risalirono sulle mura subito dietro i musulmani, circondandoli e sterminandoli. La porta principale fu cosi aperta e tutto l'esercito entrò in città... La piazza centrale era però ancora occupata dal 60% delle truppe nemiche, (circa 600 uomini) che scoraggiati dal massacro attuato sulle mura, si posizionarono in difesa, bloccando l'entrata Nord della piazza. Tutti i nostri fratelli appiedati si gettarono sul nemico mentre la guardia privata di Folco procedeva attraverso i vicoli della città sbucando subito dietro i nemici e caricandoli, ponendo fine alla battaglia.