Re Llywelin era perfettamente consapevole che gli inglesi avrebbero fatto di tutto per stroncare nel sangue la recentissima indipendenza della sua gente; si era fatto un nemico potente, forse anche troppo, e occorreva batterlo in astuzia.
La sua prima accortezza fu di instaurare buone relazioni con gli altri casati dell’arcipelago; missione ottimamente svolta dal fido Madoc che riuscì a negoziare un trattato commerciale con gli Scozzesi e persino un’alleanza coi Norvegesi; purtroppo egli non potè completare il disegno raggiungendo anche l’Irlanda, perché la sua nave fu intercettata e affondata dalla flotta nemica.
Ad evitare di logorare preziose armate che, viste le ristrettezze economiche del regno, difficilmente avrebbero potuto rimpiazzare le perdite, le truppe di Caernafon e Montgomery si disposero a difesa, e le torri della città furono dotate di baliste. In effetti il Principe Dafydd dovette difendere Caernafon a più riprese, infliggendo gravissime perdite agli inglesi lasciandogli varcare il primo cancello e trattenendo il tiro degli arcieri fino a quando non si avvicinavano alla seconda cerchia di mura; quelle epiche giornate sempre si conclusero con l’inseguimento ed il massacro dei nemici in fuga da parte del principe stesso ed altri cavalieri.
Le mura di Montgomery, invece, mai furono assalite dal nemico; vedendo piccoli contingenti nemici avvicinarsi alla spicciolata, il re preferì uscire dalla città e sbaragliarli in campo aperto.
In questa prima fase, l’unica spinta offensiva fu affidata al nobile Rhodri che, dopo aver radunato sotto le sue insegne un adeguato esercito supportato da catapulta, liberò rapidamente Cardiff dalla dominazione straniera.
La cittadina fu immediatamente dotata di un porto e, dopo aver armato una singola nave, Rhodri iniziò una serie di incursioni ispirate alle consuetudini dell’alleato vichingo.
Il suo primo obiettivo fu il castello di Gloucester, che investi e diede alle fiamme; si reimbarcò immediatamente per evitare di restarvi assediato da un esercito in avvicinamento da nord; l’impresa venne poi ripetuta in Cornovaglia, con le stesse esatte modalità.
Queste razzie non comportarono grandi sacrifici ed arricchirono notevolmente il tesoro, non fu fatto alcun tentativo di conservare le due contee, e gli inglesi se le ripresero senza problemi; ma erano scossi e indecisi, e la loro principale armata meridionale si rintanò nel fortino a nord di Gloucester senza null’altro osare.
La stagione delle vere e proprie conquiste territoriali ebbe inizio sul finire degli anni settanta.
Per cominciare fu preso il borgo di Shawsbury, dove fu lasciata una modesta guarnigione; quando gli inglesi tentarono di riprenderselo, Hywell Fuellt uscì in forze da Montgomery e li sconfisse sonoramente per due volte. Allo stesso tempo, Rhodri beffava nuovamente il nemico sorprendendo la modesta guarnigione del castello di Shaftsbury.
I due nobili si concessero il tempo strettamente necessario al riposo delle truppe e marciarono simultaneamente l’uno verso Oxford, l’altro verso Winchester; entrambe avevano catapulte al seguito, il che gli consentì di travolgere senza indugio le modeste difese inglesi.
L’inverno del 1283 portò una sorprendente novità: Londra era caduta in mano all’Alleanza dei Baroni. Gli insorti non seppero difenderla dal contrattacco delle truppe lealiste, e si affrettarono ad inviare un’ambasceria presso re Llywelin; il Galles ebbe, così, un nuovo alleato.
I nuovi problemi nel cuore del reame indussero la corona inglese a richiamare indietro una poderosa armata che si accingeva ad assediare nuovamente Caernafon; ma commise l’errore di non richiamare anche il contingente guidato da Tostig Underwood, che venne assalito e catturato fruttando un buon riscatto.
Il momento andava sfruttato. Per ordine del re, Hywell non poteva far altro che badare alla difesa della ricca città di Oxford, ma Rhodri aveva carta bianca per l’invasione del Sussex.
La cosa gli riuscì ottimamente; un piccolissimo contingente inviato a prender possesso del forte a sudest di Winchester funse da esca per attirare gran parte della guarnigione del castello di Arudel; circa cinquecento sergenti corazzati tentarono l’assedio dell’avamposoto, e furono falciati quando il nobile lasciò la cittadina per piombargli addosso. Arudel stessa cadde poche settimane dopo.
Fu anche possibile un nuovo sbarco in Cornovaglia, contea risollevatasi dal precedente saccheggio ma ancora malamente difesa; Edwin se ne impossessò, per rimanervi.
Rhodri dovette tornare a Winchester, sia per disperdere un contingente inglese che la aveva messa sotto assedio, sia per prepararsi a soccorrere Oxford; il nobile Hywell non era ancora sotto assedio, ma dagli spalti della città vedeva campi brulicanti di nemici.
In quel medesimo periodo il re stesso uscì da Montgomery per soccorrere Shrewsbury, ottenendo una brillante vittoria. Prima ancora di rientrare in città impartì un ordine sorprendente: “demolite gli opifici dove si producono catapulte e trabucchi, non ci serviranno più”.
Era l’estate 1288, e la polvere nera stava per mutare il volto della guerra.