00 22/09/2008 18:05
Il regno di Gerusalemme e la presa di Milano
Fu così che le armate sacre del Pontefice, misero sotto assedio Algeri e Milano. La prima, indomabile e orgogliosa decise di affrontare in campo aperto le forze pontificie per schiacciarle e dimostrare la sua potenza. Ma fecero male i conti, poichè ancora una volta la strategia messa a punto a Napoli funzionò: in centro che retrocedeva e i lati con la cavalleria che circondavano l'esercito nemico; ciò permise di battere un'armata superiore ma le perdite furono più pesanti che a Napoli. In quest'utlima città intanto venne respinto un nuovo esercito siculo, con perdite ridicole, contro un'armata siciliana totalmente distrutta: anche qui vennero utilizzate le stesse mosse di un secolo prima, la strategia del coperchio, perchè doveva "tappare tutti i buchi e non far entrare o uscire nessuno". Ad Algeri, l'esercito pontificio si mise in attesa che i Mori cedettero per logoramento, perchè non erano equipaggiati per il deserto. In Terrasanta Lamberto occupava Gerusalemme e si faceva incoronare Re e protettore del Santo Sepolcro: la gioia e le lacrime furono enormi tra tutti i cristiani, il Papa stesso pianse di gioia alla notizia che Gerusalemme era tornata cristiana. Lamberto I divenne un eroe, un santo a volte pure un Dio tra i cattolici, e venne soprannominato il Cavalleresco, il Crociato, il Magnifico. A Gerusalemme egli tentò di fondere la cultura greco-musulmana orientale e quella occidentale cattolica. La sua corte era visitata da artisti, mercanti e architetti da ogni parte del mondo. Per consolidare il suo potere egli volle riconquistare Acri, per poter in seguito espandersi a nord e riprendere anche Antiochia, poichè Lamberto era ora un "principe senza principato" ma intendeva recuperare ciò che aveva perso.



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »