00 09/09/2008 01:17
Or pare opportuno che, conformememente al suggerimento dei nobili del regno, e di validi consiglieri d'altre terre, le armi d'Egitto si volgan contro i ribelli di Adana; sicchè grande armata vien formata con truppe provenienti da Nicosia ed Antiochia.
Ma il grande Imam di Roma indice una falsa Jihad contro Tunisi, e tosto si presentano al ponte di Antiochia due eserciti Magiari in marcia per quel remoto sito.
Nel dubbio che costoro possan deviar da retta via, le truppe già imbarcate li seguon passo passo sino ad Alessandria, sincerandosi infine dell'onestà dei loro intenti.
Ma breve è il sollievo, giacchè potente flotta turca assale a tradimento i pochi legni dei suoi fratelli di fede.
L'apparente disastro svela, alfine, gli imperscrutabili disegni di Allah; la sola nave superstite si ritrova in vista di Rodi, e qui l'armata può trovar, ad un tempo, gloria e salvezza.
I veneziani han lasciato pochi sergenti fuori le mura; assaliti, non si ritiran dal campo e la guarnigione della fortezza deve uscire in loro soccorso; forte di cavalieri appiedati e poco altro, col suo general va incontro a disastro senza scampati.
Facile conquista, ma non senza scorno; la fortezza di quei laidi è sì sozza che l'intera armata presto si ammala.
Metà dei prodi, benchè febbricitanti, presto si imbarca su rinnovata flotta onde tentar quel colpo su Adana di cui si disse; e su tal rotta si distrugge flotta veneziana col suo carico di armati.
Degli eventi occorsi in terraferma, nella medesima estate 1114, si preferirebbe non dire; accecati da spirito maligno, i confratelli Turchi tentano l'assedio di Antiochia, sicchè si deve massacrarli.
Allah abbia misericordia di quegli stolti.