La tempo scorreva come un ingranaggio ben oliato e presto i Normanni si trovarono a dover provare il proprio coraggio su due fronti, a Nord, una volta accampatisi tra Glasgow e Edinburgo i normanni si trovarono davanti l'imponente armata scozzese proveniente dalla fortezza di Inverness, che in più poteva disporre di rinforzi dalle città vicine. La battaglia avenne un giorno memorabile, nel 1186 e segnò per sempre la scomparsa del Regno di Scozia. (scusa cava
). Lo scenario di guerra era una vallata con terreno piano, leggermente inclinato a sfavore degli inglesi, circondata da montagne, lo stesso William poi avrebbe scritto nelle sue memorie che quel posto gli rievocava una battaglia da lui studiata, avenuta in grecia... (indovinate quale?
). La valle era abbastanza larga da schierare l'intero esercito in fila, ma gli Scozzesi optarono per una formazione compatta a T con un muro di picchieri in prima linea, i nobili combattenti in seconda linea ed infine gli arcieri nobili in coda. Gli Inglesi invece si schierarono diversamente, optarono per una formazione mobile e allungata con, in primissima linea due unità di sergenti corazzati, in modo da difendere gli arceri gallesi schierati subito dietro, pronti a sfoltire i ranghi di picchieri, in seconda linea si schierò la fanteria feudale, pronta a ingaggiare combattimento appena il muro di picche fosse crollato, ed infine in coda la cavalleria, con al centro il tattico William, ai fianchi la fanteria feudale, ed in retroguardia un unità di Hobilar, formata dagli scudieri dei cavalieri. Una volta schierate le armate, la battaglià ebbe inizio... Gli arcieri scozzesi, stupidamente, attaccarono i sergenti in armatura, ben protetti dalle loro cotte e grandi scudi che si rivelarono duri a morire sotto il fuoco Scozzese. I gallesi invece, bersagliarono la prima linea scozzese formata dai piccchieri che non avevano nessuna protezione dalle frecce "a punteruolo" gallesi. Le schermaglie andarono avanti per granparte della mattinata e ormai, quasi tutti gli arcieri avevano esaurito le frecce, ne rimaneva in totale una decina di tiri. Dal punto di vista delle predite, la schermaglia aveva causato una ventina di vittime nei 160 sergenti in armatura, mentre la schiera di picchieri scozzese formata da quattro unità si era assottigliata di almeno la metà. Allora, il tattico normanno, decise di bersagliare "con una pioggia di fuoco e morte" testuali sue parole, l'unità centrale del muro di picche, che dopo un paio di tiri, cedette lasciando una voragine nella difesa Scozzese, che si vide costretta a tappare co la fanteria nobile... I normanni allora, decisero che era tempo di utilizzare la propria famigerata cavalleria, formata da tre unità di cavalleria feudale, la guardia del generale e un unità di hobilar. Agli hobilar, in retroguardia, vebbe ordinato di caricare frontalmente i picchieri al limite sinistro dello schieramento, mentre alla all'ala destra della cavalleria feudale normanna venne ordinato di caricare l'unità di picchieri al limite destro. I normanni dopo qualche esitazione cavalcarono verso morte certa ma a pochi metri dal bersaglio William suonò la ritirata, un'operazione alla mongola, come l'avrebbero chiamato gli strorici 900 anni dopo. Gli scozzesi, privi di qualsivoglia cavalleria, furono costretti ad inseguire i nemici normanni per evitare una retrocarica. Il piano aveva funzionato... il muro di picche si era aperto come un armadio a doppia anta ( scusate la goffa metafora
) lasciando via libera alla fanteria feudale che ingaggiò combattimento con i nobili delle Higlands che furono schiacciati facilmente, come anche gli arcieri. I picchieri restanti si resero conto troppo tardi di ciò che era successo ma si girarono e tornarono alla carica per stringere la fanteria normanna in una mortale tenaglia, ma la cavalleria fece retrofront, e li travolse... così il massacro era finito...