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La guerra con Venezia e l'ascesa di Zbigniew I il Degno
Ma l'impresa contro Venezia fallì, in quanto le armate polacche vennero sconfitte in un'imboscata nei pressi di Cracovia. Budapest, frattanto caduta in mano Veneziana respinse l'assedio polacco e divenne una delle più solide roccaforti della serenissima in Oriente(li odio [SM=x535713] ). L'espansione polacca proseguì con dinamicità in Oriente con la presa di Riga, ultima roccaforte pagana in Europa; la costruzione di Chiese e la conversione di molti lituani al cattolicesimo permise alla Polonia di contare di un appoggio straordinario da parte del Papato che, dopo aver scomunicato Venezia, fu incitato ad indire una crociata su Budapest. I polacchi, mossi da sincero sentimento religioso e da un patriottismo e un odio verso Venezia unico per l'epoca, organizzarono un esercito gigantesco e puntarono sulla città, porta d'accesso al Mediterraneo e all'Italia. Ma il re Ladizlao I(ormai definito il Grande) non potè assistere alla sconfitta dell'odiata Repubblica di Venezia, perchè la morte sopraggiunse nel 1166; il figlio Zbigniew I il Degno, vincitore dei Pagani ad oriente, ereditò un regno irriconoscibile fino a meno di un secolo fa, da est a ovest da Magdeburgo e Stettino fino a Vilnius e Riga e da nord a sud da Thorn fino a Cracovia, la capitale. In questo immenso impero vi erano miniere, campi agricoli, mercati, strade trafficate e i ricchi porti di Thorn, Stettino e Riga garantivano un afflusso enorme di ricchezze. Il Baltico era propriamente da chiamarsi, Mare Nostrum Polacco. La morte del Papa Gregorio, e l'elezione di un nuovo papa annullò la crociata, a causa della riammissione alla chiesa di Venezia e di Milano, ma i Polacchi volevano proseguire l'assedio e la guerra...
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 29/08/2008 21:23]



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »