Torno alla cronaca di questa impresa, dopo salutare pausa di meditazione in un eremo ortodosso, pubblicando per estratto un interessante documento tuttora conservato negli archivi veneziani.
Dispaccio segreto di Pancrazio Zanetti, diplomatico, al Doge della Serenissima
Il Principe Artyom mi ha convocato nella sua fortezza di Sofia per reclamare contro l’iniziativa di quella nostra armata crociata che avea posto le tende, e poi si era dissolta, in vista di Costantinopoli; ho ritenuto prudente illustrare la questione in termini di esonero del nostro generale dal comando, per incapacità di trovare rapida via per Antiochia, evitando di svelare le reali mire della Serenissima e l’increscioso episodio di diserzione in massa.
Il nostro potente alleato ha mostrato di apprezzare la saggia decisione di Sua Eccellenza che, a differenza dei Signori di Germania, Inghilterra e Danimarca, ha mirabilmente evitato il ripetersi di spiacevoli equivoci che stanno minando in partenza la riuscita della Santa Impresa…
Il Principe ha voluto rievocare l’amicizia che lega i nostri popoli da oltre un secolo, cementata col sangue veneziano versato per collaborare alla cattura di Vienna; per tale ausilio, prestato quando ancora era potenza trascurabile che fuggiva la povertà delle sue terre irrompendo in aree più ricche, la Russia ci serba imperitura gratitudine e, credo, lo abbia ampiamente dimostrato cedendoci Milano per un piatto di lenticchie…
Mi è stato fatto intendere che il Granduca non ha il minimo interesse per il bacino del mediterraneo; vorrebbe liquidare Berna, per assicurarsi tranquillità sui confini occidentali, ma lascerebbe a noi la cura di chiudere i conti coi Germanici prendendo Bologna, se così piace a Vs. Eccellenza…
Ho potuto osservare movimenti di truppe in direzione di Tessalonica, e l’allestimento di una piccola flotta nei porti del Mar Nero…
La città di Costantinopoli e, credo, altre metropoli di questo impero che si estende da Bulgar a Digione risuonano sempre più spesso di sinistri crepitii, dovuti ai tiri di addestramento dei cosacchi; costoro maneggiano un nuovo arnese a polvere nera detto moschetto, ancor non sperimentato sul campo di battaglia…
Raccomando ancora di evitare avventure commerciali e finanziarie nei pressi di Kiev e di Cracovia; i nostri mercanti sono ovunque ben accetti, ma in quelle zone è stato istituito un rigido monopolio…
Sofia, addì 15 febbraio 1298