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el vasto universo dei MMO R PG (Massive Multiplayer Online Role Playing Game) ci sono caratteristiche fisse che accomunano tutti i titoli.
Si paga un canone mensile per poter giocare, oltre al prezzo della classica scatola contente il client ed i manuali. Si sviluppa un personaggio attraverso centinaia di ore di gioco, cacciando ed uccidendo legioni di mostri sempre uguali per poter arrivare al livello massimo.
Il gioco competitivo, dove ci si affronta gli uni con gli altri, risulta possibile con profitto solo dopo aver raggiunto l’apice della potenza. I viaggi da una regione all’altra richiedono decine di minuti, quando va bene. Spesso ci si trova impossibilitati a giocare per giorni interi per via dell’aggiornamento dei server o per scaricare l’ennesima patch. Insomma, un purgatorio ben conosciuto da tutti gli appassionati.
Ma c’è un titolo che promette di abbattere tutti questi ostacoli in un colpo solo: Guild Wars, direttamente dai creatori di Battle.net e Diablo.
Niente canone mensile, si paga solo la scatola del gioco, e si potrà giocare all’infinito. Il livello massimo è il ventesimo, e lo si può raggiungere in poche decine di ore di gioco intenso.
Guild wars è incentrato, come il nome stesso suggerisce, negli scontri tra gilde, si può installare il gioco e creare
un personaggio già pronto per le battaglie tra giocatori in cinque minuti per poi gettarsi nella mischia. Per viaggiare da una regione all’altra basta cliccare sulla mappa, e se si è già stati una volta in una certa zona vi si potrà tornare istantaneamente in qualunque omento. Questo gioco utilizza una tecnologia di streaming che ha del fenomenale, e lo fa scaricando aggiornamenti e bug fix in tempo reale mentre si gioca; per non
appesantire troppo la connessione del giocatore, ogni zona viene caricata solo quando la si visita per la prima volta. Niente più “giorno di patch”, si potrà giocare ininterrottamente dal giorno del rilascio in poi, inoltre lo streaming permetterà la soluzione degli eventuali problemi in un tempo molto più breve di quanto mai osservato in tutti gli altri titoli del genere.
Ma si va oltre. Guild Wars utilizza un sistema di abilità che trae ispirazione da Magic, il più famoso gioco di carte collezionabili. Ogni abilità ha un preciso effetto e può essere interrotta o resa nulla da altre abilità. Il giocatore quindi incoraggiato a combinare tra loro le proprie abilità per creare una strategia ben definita. Quando si va in battaglia, contro avversari umani o contro la fauna che popola il mondo attorno di Ascalon, si
possono portare con se solo otto fra le varie abilità che sono a nostra disposizione. Questo implica una profondità strategica eccezionale, e dà la possibilità ai gruppi più affiatati di organizzarsi per bilanciare la forza del gruppo secondo l’effetto che si vuole ottenere. L’aspetto grafico è sontuoso, con una profusione di effetti mai visti prima in questo genere di videogiochi, pur mantenendo una scalabilità tale da poter permettere di
giocare anche con una ormai datata Geforce 2. E’ già divenuta un’abitudine la classica esclamazione i chi non ha mai visto il titolo girare, e guarda uno screenshot come quelli sparsi in queste pagine: “Ma è in-game?” Tale è la differenza con i modelli poligonali che si sono visti finora che in effetti si rimane allibiti di fronte al lavoro dei talentuosi grafici in organico ad Arenanet, la casa sviluppatrice di Guild Wars. Architetture fantastiche, un
design delle locazioni quasi onirico e sfondi da fiaba fanno da contorno a personaggi talmente dettagliati dall’avere persino delle emoticon personalizzate come il ballo, che differisce a seconda della classe principale. Appunto, la classe principale. Ci sono sei classi base, alla quale si può aggiungere una classe secondaria, creando così moltissime combinazioni, che si vanno ad aggiungere alla profondità tattica già di per sé inarrivabile dai titoli concorrenti. Ogni classe porta con sé un distinto set di abilità, suddivise in almeno quattro linee principali per classe. Con i punti che si guadagnano ad ogni livello risulta impossibile sviluppare ogni linea, di modo che ogni guerriero, per esempio, si possa specializzare in maniera del tutto differente da un altro. Tutto concorre per creare una varietà enorme nello viluppo dei personaggi. Dulcis in fundo, il pvp. Intere arene dedicate al combattimento 8vs8 o al combattimento fra gilde,
con una classifica generale basata sulle vittorie e sconfitte della propria organizzazione. Si possono avere scontri organizzati alla perfezione tra gilde che pianificano ogni gruppo al millimetro, o ci si può buttare nell’arena, dove si viene messi insieme compagni scelti a caso e ci si lancia contro la squadra avversaria. Un approccio FPS per un gioco che affonda la propria tematica nel fantasy. Insomma, un gioco da provare assolutamente, e lo si potrà fare presto: l’uscita è prevista per il 28 aprile 2005.
Masada Shall Not Fall Again