L'Eredità dei Romani

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00mercoledì 30 settembre 2009 15:44
Gran Campagna con M2:TW/Mod BC 4.1
La campagna dovrebbe essere a difficoltà alta/media, visto che ho recuperato un salvataggio di un tempo, anche se non ne sono sicuro.

1100 d.C.: La repubblica oligarchica di Venezia, conosciuta col nome di Serenissima, espande il suo dominio anche sulla terraferma, concedendo terre ai piccoli proprietari, ma salvaguardando la sua classe primaria: i ricchi mercanti, che si suddividono il potere, diviso tra il Consiglio e tra il Doge (e il suo Consigliere). Tuttavia è tempo di espandere i mercati, creando nuove rotte commerciali con molti paesi, per questo ai veneziani serve un’ulteriore base commerciale: Ragusa. Mentre vengono stipulati accordi commerciali con più nazioni possibili, i veneziani scelgono attentamente le loro alleanze, puntando su siciliani, francesi, imperiali e bizantini. Inizia così lo sviluppo commerciale di Venezia e Zara, e quello militare di Pola, potenziale difesa per il Nord – Est italiano.

Le forti e fiere milizie italiane vengono così radunate, e pronte a partire per Ragusa, città indipendente fondata dai cittadini che fuggivano dai popoli slavi…

Intanto in Italia la Lega Lombarda incrementa il suo potere militare sfruttando le enormi ricchezze dei propri comuni, tra cui spiccano Milano, il più ricco e importante, e Lugano, base militare sulle Alpi. Al centro lo Stato Pontificio domina su Bologna, Ancona e, ovviamente, Roma, mentre al sud i Normanni stanno mettendo fine agli ultimi ducati e potentati bizantini e longobardi. Firenze e Pisa se ne stanno tranquille sulle colline Toscane, come abbracciate dal Papato, ancora troppo debole per acquisizioni territoriali, ma mai sazio di potere…

L'Adriatico
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:15
Dal diario di Enrico Furlan:

“1105 d.C.: ... ...Ho visto marciare trionfalmente per le strade della nostra cara città il Consigliere, tornato in patria con l’esercito, mentre si mormora di nuove conquiste. Il Doge è rimasto nella nuova città conquistata, Ragusa, sulle coste della penisola balcanica… Si dice che era controllata da alcuni locali e che, all’arrivo della nostra armata, si sia chiusa per circa tre anni… Tuttavia, mentre alcuni dicono che poi ci sia stata un’epica battaglia in cui nessun nostro uomo è caduto, io credo che la città sia caduta per fame… Si, ovvio… La maggior parte degli uomini partiti sono anche tornati… Non può esserci stata alcuna battaglia...”

“1115 d.C.: ... ...Ormai è passato molto tempo da quando ho iniziato a raccontare la mia vita di mercante tra quest’isola benedetta da Dio e le terre dell’est, così aride ma ricche di ogni cosa…
Ho viaggiato tra Venezia, Atene, Nicosia e Gerusalemme, e quando sono tornato ho sentito che il Doge è morto a Ragusa, e che il suo posto è stato preso dal suo consigliere, che ha attraversato con altri generali la Romagna del Papa ed è entrato a Firenze e Pisa senza alcuna battaglia… ANCORA UNA VOLTA! Ancora una volta altre due città sono cadute ai piedi della Serenissima senza alcuna battaglia… Comunque ho sentito di disordini a Ragusa per via di alcuni fanatici religiosi. Credo sia colpa dei numerosi ortodossi che popolano quell’area… La religione… Molte guerre avrebbero potuto essere evitate senza di essa… Sembra strano un mondo senza guerra. Spero solo che mio fratello stia bene: essere sergente della guardia del nuovo Doge non sembra facile...”

Dal diario di Bruno Furlan

“1120 d.C.: ... ...Posso proprio dire che essere la guardia del Doge è abbastanza bello. Soprattutto se tutti gli assedi che verranno saranno così: Pisa e Firenze sono cadute per fame in dieci anni, e non un uomo è caduto in battaglia. In ogni caso i territori della Serenissima sono ora divisi in due e occorre riunirli, spezzando le difese degli avidi comuni lombardi della Lega, che hanno occupato Liguria e Piemonte, per non parlare di altre diverse contee della Provenza. Intanto Sua Santità Papa Gregorio ha indetto una crociata, e molti si sono messi in marcia verso Mosul, città siriana. Anche il nostro connazionale Gerardo Polani si è messo in pellegrinaggio, ma la sua “armata” di contadini si è sciolta a Pola: almeno ha fatto vedere al Papa che ci ha provato...”

L'Italia dopo la presa della Toscana
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:20
L'Italia dopo la presa per fame di Pisa e Firenze nel 1114 d.C.
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:25
Il Doge prepara tre grandi armate, composte per lo più da lancieri e balestrieri, pronte a colpire la Lega. Un’armata lombarda sconfina in Toscana e il Doge utilizza tale pretesto per attaccare i comuni. Circa duemila soldati sbarcano a Genova e la cingono d’assedio, mentre alle porte di Milano avviene uno scontro durissimo, in cui le armate veneziane, forti di 3500 soldati circa, perdono più di 1000 uomini, ma almeno riescono a spazzare via i lombardi e ad assediare la città.
Genova, dopo aver atteso invano i rinforzi, viene espugnata dopo sei mesi dai veneziani, che perdono circa 500 uomini, contro i 300 lombardi di guarnigione. Milano subisce lo stesso destino, e le perdite per i veneziani cominciano a farsi consistenti. Lugano, quasi sguarnita, viene presa, mentre un diplomatico veneto si reca a proporre un accordo ai comuni, ormai sradicati dall’Italia e spostatisi in Provenza. La pace viene firmata nel più tardi 1128, anno che segna anche l’assedio di Ajaccio, che cadrà nel 1132.
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:28
Nel 1130 un gran evento segna la storia della Repubblica: il Doge Naimero muore a Milano e il suo Consigliere annuncia la trasformazione dello stato: non si parlerà più di Repubblica di Venezia, ma di Repubblica Italiana, mentre le figure del Doge e del Consigliere si trasformano nelle figure di Console Maggiore e Console Minore, aventi quasi lo stesso potere, aventi durata a vita, eletti dal Consiglio. Così facendo lo stato comincia a somigliare alla Repubblica Romana, esempio da imitare, secondo i nobili veneziani. Tuttavia, finché non veniva trovato un nuovo stemma per la repubblica, esse rimaneva quello del leone alato di Venezia, artefice dell’unificazione, anche se la capitale viene giustamente spostata a Milano.

Gli ultimi avvenimenti allarmano lo Stato Pontificio, che organizza un esercito enorme, tra cui spicca la guardia papale, unità d’elite ed estremamente forte.

Milano, capitale della Repubblica Italiana
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:34
L'ex Consigliere Benastuto, ora Console Maggiore, artefice della trasformazione dello stato (non molto autorevole ne cavalleresco per la verità [SM=g27827] ).
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00mercoledì 30 settembre 2009 16:42
Ormai è il 1136 d.C. e la ricchezza delle città del nord – Italia si accumula nei forzieri ella Repubblica. Ad un certo punto però il Regno Normanno di Sicilia si trova in difficoltà, in quanto attaccato dai mori e dai bizantini. Ormai sull’orlo del collasso gli Italiani trovano un accordo con normanni, i quali cedono tutto il sud – Italia per quasi 50'000 monete d’oro. Nel 1140 gli italiani firmano una tregua con i siriani, ricevendo 30'000 monete in totale (a rate ogni sei mesi) e si alleano con i comuni della Provenza, ricevendo la città di Clermont, che cedono poi ai francesi. Tuttavia gli italiani sono costretti a cedere Ragusa all’Impero Bizantino, in quanto l’”ortodossizzazione” della regione era ormai completa e ingestibile.

L'annessione del meridione alla Repubblica
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00mercoledì 30 settembre 2009 17:38
Allora ragazzi, che cosa mi consigliate? Di prendermi lo Stato Pontificio o di conquistare prima Sicilia e Sardegna?
Giorgio.94
00mercoledì 30 settembre 2009 18:31
Bellissima cronaca, complimenti! [SM=x535693] [SM=g27811]

Comunque aspetta ancora ad attaccare lo Stato Pontificio ... Conquista prima Sicilia e Sardegna ... Poi se ce la fai ad espanderti ancora un pochino e, soprattutto, a creare una fitta rete commerciale marittima (marittima perché controllando tutti i porti d'Italia guadagni moolti soldi [SM=g27828] )

Appena hai un bel po' di denari attacca lo Stato Pontificio ... Successivamente preparati a subire gli attacchi di tutti gli altri stati crociati e a ricevere crociate sulle tue città! [SM=x535691] [SM=x535694]
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00giovedì 1 ottobre 2009 14:12
Accidenti raga che sfortuna [SM=x535730] !! I milanesi mi hanno tradito e hanno cercato di assediare Genova, così ho distrutto tutte le loro città in Francia, ma il Papa mi ha scomunicato, quindi credo sia il momento di farlo fuori, visto che ha appena indetto una crociata su Antiochia, quindi non può indirne una contro di me...
Giorgio.94
00giovedì 1 ottobre 2009 14:16
Re:
EasyPlayer, 01/10/2009 14.12:

Accidenti raga che sfortuna [SM=x535730] !! I milanesi mi hanno tradito e hanno cercato di assediare Genova, così ho distrutto tutte le loro città in Francia, ma il Papa mi ha scomunicato, quindi credo sia il momento di farlo fuori, visto che ha appena indetto una crociata su Antiochia, quindi non può indirne una contro di me...



Colpisci il ferro finché è caldo! [SM=g27811]


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00giovedì 1 ottobre 2009 22:03
E’ il 1143 e un piccolo incidente incrina le relazioni tra Impero Bizantino e Italia: infatti i siciliani attaccano un dromone bizantino e gli ignari navigatori italiani danno loro una mano. Ma ciò non è il peggio: verso il mese di maggio un’armata comunale (ex-lombarda) di media forza attacca Genova, che però viene istantaneamente salvata da un’armata di milizie provenienti da Milano, Firenze, Pisa e da alcuni soldati provenienti da Asti. Il Console Maggiore prende le redini dell’azione e contrattacca, assediando Marsiglia, mentre il Console Minore cinge d’assedio Lione, spendendo molto denaro per reclutare diverse centinaia di mercenari. Entrambe le città cadono e, dopo l’occupazione vengono distrutte. Dopodiché i due Consoli attaccano Tolosa insieme, ultimo insediamento della Lega, , che cade nel 1145. Tutte le regioni vengono distrutte e vendute ai francesi, mentre i cari italiani tornano a casa, quando improvvisamente, nel Palazzo della Repubblica a Milano, arriva una lettera papale, che informa i due Consoli del fatto che sono stati scomunicati dal Papa… Il Console Maggiore commentò l’accaduto con una bestemmia…

Tuttavia la fortuna arride ai due Consoli, che ricevono una gran bella notizia: il Papa ha già indetto una crociata su Antiochia nel 1144 e, visto che già migliaia di uomini sono partiti, non può ritirarla per indirla sugli italiani. Approfittando della situazione, gli italiani espugnano facilmente Bologna e Chieti in meno di un mese grazie al pesante uso di macchine d’assedio, mentre però devono aspettare per conquistare Roma. Ma ad un certo punto Daniele Claremo, grande intellettuale e negoziatore, si offre per mediare con le truppe papali. Esse però rifiutano la resa e, soprattutto, la cessione di Roma, quindi l’abile emissario le corrompe, dando loro una fortuna immensa (provenienti dalle casse dello stato). Le truppe papali e i loro comandanti accettano l’accordo, così si girano e attaccano la Città Eterna. Il centinaio di Guardie Svizzere di guardia viene massacrato e anche il Papa prende le armi… Il suo corpo viene ritrovato trafitto da una spada in mezzo ad una strada di Roma… I traditori vengono congedati , mentre Roma viene annessa alla Repubblica Italiana e resa capitale nel 1150. Il nuovo Papa eletto è italiano (grazie all’elargizione di denaro ai corrotti cardinali polacchi e danesi) e la Repubblica rientra nelle grazie del Sommo Pontefice, che si trasferisce in una parrocchia in Veneto e stringe un’alleanza con la Repubblica. L’Italia peninsulare è nuovamente unita dopo centinaia d’anni…
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00giovedì 1 ottobre 2009 22:57
Qualcosa colpisce ancor più duramente il Papato però, proprio durante il suo peggior periodo. Il Papa si trasferisce a Palma di Maiorca, dove sposta il suo potere temporale. Tuttavia la fortezza viene subito attaccata dai siculo – normanni, che vengono scomunicati. Ovviamente la Repubblica rompe l’alleanza con i normanni e li attacca in Sicilia, occupando la fortezza di Siracusa e uccidendo il Principe Lorenzo d’Altavilla. In poco tempo anche Palermo è cinta d’assedio, ma viene presa solo nel 1152, dopo una sanguinosa battaglia in cui ambo le parti perdono più di 1000 uomini. L’ultima a cadere è Cagliari, quasi priva di guarnigione, dove muore il Re Tancredi d’Altavilla, ucciso da una freccia degli abili tiratori italici. Sono i mori però ad infliggere il colpo di grazia agli “infedeli” normanni, che vengono sconfitti a Tunisi. Il loro ultimo reggente è costretto a dichiarare la fine del regno, per poi venire esiliato in Francia.

Ma per la Repubblica d’Italia il nemico ha solo cambiato volto, in quanto i mori attaccano Cagliari, ma vengono sconfitti grazie alla presenza dell’armata italiana che l’aveva tolta ai normanni. Fortunatamente però i negoziati per gli italici vanno per il verso giusto: l’ex Lega Lombarda (spostatasi in Mesopotamia) chiede una tregua, accettata (dietro pagamento) dalla Repubblica, e anche i Bizantini vengono a patti. Una volta ristabilite le rotte commerciali con l’oriente e col potentissimo Sultanato d’Egitto, un forte flusso di denaro fluisce nelle casse della Repubblica, prima potenza commerciale del Mediterraneo. Inoltre i mori sono i soli nemici dell’Italia, che può dedicarsi interamente alla conquista del nord – Africa. Il Consiglio decide di invadere il continente da Tunisi, castello già fortemente cristianizzato dai siciliani, per poi procedere lungo la costa, verso ovest. Così mentre il castello tunisino cade, inizia una violentissima guerra navale: decine e decine di galere da guerra italiane solcano il Mediterraneo centro – meridionale e distruggono la flotta moresca, grazie all’abilità e alla potenza ereditata dai grandi navigatori veneziani, genovesi, pisani e amalfitani. Durante tutto il 1155 - 1160 i mori vengono sconfitti ripetutamente in nord – Africa, infatti la maggior parte delle loro forze è occupata a nord, volta a occupare tutta la penisola iberica. Per tutti gli anni seguenti il Sultanato rifiuta di trattare, sino alla morte del Sultano, avvenuta durante la presa di Marrakech. Prima della tregua, firmata nel 1164 a Cordova, vengono prese anche le province più interne. Intanto arriva un messaggio dall’ex Re di Castiglia e Leòn (ora solo possessore della Navarra e di Bordeaux) al Papa: la presenza dei musulmani nella penisola è pericolosa per tutta la cristianità, perciò occorre che tutti i cristiani prendano le armi per liberarla dai pagani…
EasyPlayer
00giovedì 1 ottobre 2009 22:59
Il settore nord - ovest africano sotto dominio italiano (da notare la spagna conquistata dai mori)
EasyPlayer
00giovedì 1 ottobre 2009 23:11
Purtroppo sono stato costretto un po' dagli eventi ad eseguire un attaccone di massa contro papisti - siciliani - mori.
Cosa dite sia meglio fare ora? Io preferirei sistemare i (gravi) problemi in Africa (conversione religiosa, trasformazione di castelli in città, problemi di ordine pubblico) e poi magari cercare di attaccare i mori con l'appoggio di una crociata in Spagna, anche se devo ammettere che cercare di conquistare Egitto e Terra Santa non sarebbe male (se non fosse perchè gli egiziani sono alleati). O magari attaccare e occupare la Francia e poi prendere in una morsa mori, aragonesi, castigliani e portoghesi senza fare differenze? (eviterei quest'ultima [SM=g27828] )
Giorgio.94
00venerdì 2 ottobre 2009 14:39
Re:
EasyPlayer, 01/10/2009 23.11:

[...] con l'appoggio di una crociata in Spagna [...]



Ma sei sicuro che dopo aver attaccato i Papisti il papa ti conceda ancora di indire una crociata? [SM=g27814]

EasyPlayer
00venerdì 2 ottobre 2009 20:21
Certo, basta avere una tregua con esso, non essere scomunicati quindi, e e avere tante croci sulla schermata del papa. Adesso ho relazioni idilliache (non sembra avere molta memoria il pontefice, eh?)
Shivos91
00venerdì 2 ottobre 2009 20:27
Un momento, da quando Venezia si chiama 'Repubblica Italiana' e Milano 'Lega comunale'?
EasyPlayer
00venerdì 2 ottobre 2009 21:35
Dai un occhio alla cronaca... Comunque da quando ho modificato un file per renderla più bella
Ian Maayrkas
00venerdì 2 ottobre 2009 21:52
Re:
EasyPlayer, 02/10/2009 21.35:

Dai un occhio alla cronaca... Comunque da quando ho modificato un file per renderla più bella




Scusa, entro un attimo in OT...
Non è che si può fare anche nel liscio (intendo modificare il nome delle fazioni)? Se si, mi diresti quale/i file/s devo cambiare per modificare il nome delle fazioni? No perchè leggere "I Tedeschi" anzichè "Sacro Romano Impero" e similia non è proprio il massimo...

Comunque bella cronaca, complimenti!

Ciao
Ian
EasyPlayer
00venerdì 2 ottobre 2009 22:45
Grazie mille. Comunque per l'originale non saprei, ma credo che i file da modificare siano dentro i file PACK, nella cartella /packs. In Bellum Crucis tutti i file di testo sono scompattati e liberamente modificabili (sono dentro la cartella BellumCrucis4.0/data/text). Non ne sono sicuro e non vorrei sparare una cavolata, forse trovi qualche discussione quà in giro o su medieval total war italia.
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