Finalmente una vera battaglia medievale

Ieri sera ci siamo fatti un paio di parite su XIII, io, Beowulf, Wulgard, Mitra.

Che dire: paragonarlo a Medieval è come paragonare il tris agli scacchi.

La grafica non è al livello, ma d' altronde si tratta praticamente di una beta + per testarne la giocabilità che altro, comunque chi ha visto Blood of Europe garantisce che la grafica è come quella di Med, ma + leggera.

Il gameplay è il vero punto di forza del gioco.
Il gioco è + lento, finalmente il sasso carta forbice c'è e cambia tutto .

A prima vista può sembrare tendente al Rusch, ma questo perchè tendiamo a giocare sul modello di medieval, in realtà mandare tutte le unità in contatto assaltando il nemico è il modo migliore per perdere.

La manovra di avvicinamento è fondamentale, il fatto che si debba stare attenti a non mandare le cav sulle lance e le lance sulle fanterie, + morale ed affaticamento, che sono gestiti in maniera assolutamente relistica, fa si che si debba fare una tremenda attenzione ai movimenti, ci si rende subito conto che è fondamentale dare una " forma all' esercito ", cambiando lo schieramento in continuazione.

Cosa resa ancora + difficile dalla densità delle formazioni, praticamente per andare in corpo a corpo la formazione dovrà essere chiusa, altrimenti farà molti meno danni, ma le formazioni chiuse NON POSSONO SOVVRAPPORSI !! Con tutte le conseguenze che potete capire.
In pratica la tattica vincente è proprio l' esatto contrario del rusch, si deve cercare di ingaggiare con il minor numero di unità possibili, senza lasciarle isolate, mettendo in scacco l' avversario, la partita diventa una serie di mosse e contromosse, davvero eccitante.

Niente cariche alla c...o tipo medieval, dove 4/5 del game consiste in una schermaglia praticamente da fermi con qualche assalto di cavalleria tipo jojo, ed il 1/5 rimante consiste di un' ammucchiata di 3 minuti.

La cavalleria in queste condizioni assume il suo vero ruolo, oltre ad essere il " martello " ( a tutti gli effetti ) dell' esecito, attraverso la propria manovrabilità diviene un elemento destabilizzate per l' avversario, il quale dovrà sempre essere in grado di coprire con le lance i propri arcieri e fanterie.
Ed in effetti per vincere si deve cercare di mandarla in mischia per ultima, proprio come era nella relatà.
Mandarla in mischia se non perderla prima non significa avere matematicamente perso, ma si perde quasi tutta la monovrabilità e un' avversario, che sappia muovere, vi si papperà un boccone alla volta.

Gli archi non c' entrano nulla con medieval, se tirerete contro truppe armate di ascia, ( quindi senza scudo ), o fanterie leggere farete morti, per altro pochi, ma sulle fanterie pesanti non farete molti danni.
D' altro canto la vera arma degli archi è l' abbattimento del morale, un' unità di fanteria, per quanto forte, subirà un calo del morale impressionante, se sotto tiro e sarà sufficente un minimo contatto, anche degli arcieri stessi, per mandarla in rotta.

A questo aggiungete delle vere proprie chicche:

Il generale ha un ' abilità di comando upgradabile, ciò significa che se aumentata, potrete richiamare truppe in rotta + facilmete ed aumenterà il morale delle truppe vicine.

Le unità sono tutte upgradabili sia per NUMERO, armamameto, morale, autogestione.

Le fazioni non si differenziano, come a medieval, per un + due all' arma o alla corazza, insomma non per le unità, ma proprio per la strategia dell' esercito. Le fazioni dell' est contano su truppe d' elite, mentre le occidentali sul numero, gli arabi sugli schermagliatori, i mongoli hanno solo CAVALLERIE, lancieri e tiratori.

Tutte le unità hanno la modalità skirmish, ciò significa che se vorrete far ritirare una fanteria pesante in automatico vi basterà settare la modalità adatta.

Le unità possono disporsi tutte a quadrato o in cerchio, quelle migliori hanno anche il cuneo, non solo le cavallerie.

Per concludere se da un lato questo gioco pecca per grafica, dall' altro ha uno spessore ed una profondità che i giocatori di medieval sognano, anzi non arrivano neanche a concepire, ci si deve giocare e prenderci la mano.