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Regnum Balticae

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2009 18:14
26/05/2009 21:57
 
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LA CADUTA DI AUGUSTO II

"Pain inside me is rising/I am the fallen one/A figure in an old game/no jockers on my side" Blind Guardian - Mordred's song

Visto il grande successo che avevano le sue armate, Augusto II decide che era ora di riconquistare la madrepatria Polonia e di scacciare gli svedesi invasori. Così il 15 Luglio 1716 dichiara guerra al nostro reame e spedisce un'armata costituita dalla metà circa delle sue forze all'assalto di Varsavia, ma questa viene tuttavia respinta dall'eroica difesa di un capitano locale di cui non mi è pervenuto il nome. Essa permette a Carlo XII di inviare l'armata di stanza a Konisberg, guidata dal generale Jagheron alla conquista dei territori galiziani, cosicchè Augusto II viene accerchiato nella sua capitale di Lwow il 19 Ottobre 1716. Egli, pur di salvare la pelle, offre in cambio il territorio per permettere la sua fuga e Jagheron acconsente, ma fa si che egli venga seguito da alcuni tra i suoi migliori uomini, e viene nuovamente preso in trappola il 12 Novembre nella sua roccaforte di Iasi. Decide ancora una volta di ricorrere allo strategemma utilizzato a Lwow, ma stavolta Jagheron ha il coltello dalla parte del manico: infatti Bakishrai, capitale del da poco conquistato territorio crimeano, era insorta contro Augusto II e aveva rimesso a capo della nazione il suo vecchio re, con il quale Carlo XII ha gia stretto rapporti commerciali e di vassallaggio con il Kahn. Augusto II viene rispedito nella città privo della sua corona e della sua dignità regale. Il giorno dopo questi fatti, il 15 Novembre, Jagheron assalta la città, la conquista e fa impiccare Augusto II come nemico della patria. Questa è la fine dell'ultimo regnante della casata polacca: impiccato da un grande generale della Svezia nemica.

LA GUERRA INDIO-PERSIANA (parte seconda)

"Ubi maior, minor cessat" Virgilio

Dopo la definitiva conquista della provincia del Balucistan, Tarabai I era ancora alla ricerca di territori nelle terre di Hackim, così manda il 18 Novembre 1716 un'armata alla conquista della città afghana di Kabul, che cade nelle mani indiane il 30 Febbraio 1717. Si sussegue un periodo di rivolte locali, tutte pesantemente represse dai generali che si erano impadroniti dei territori.

LA CADUTA DEL RE IN PRUSSIA E DEL PRINCIPATO DI SLESIA E DANZICA

" Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». " (Matteo 4,8-9)

Ricorre l'anno 1715 ed è il giorno di Ferragosto, come lo chiamano a Roma, quando Re Carlo XII di Svezia prende in moglie la giovane Ulrika Eleonora, donna di nobile stirpe, si dica discenda da Eric il Rosso. In seguito ai festeggiamenti nunziali, re Carlo decide di fare un dono di portata inestimabile alla sua nuova regina: queste furono le sue parole "Mia carissima moglie, oggi, in questo lietissimo e chiarissimo giorno, ti incorono regina di Prussia e Margravia di Brandeburgo"
Quando i re delle due nazioni, Federico I di Brandeburgo detto anche dai germani "il Grande" e Federico I di Curlandia, principe di Slesia e Danzica, vennero a sapere queste parole, giustamente corsero alle armi. Non sbagliarono affatto, come adesso vedremo.
Il giorno dell'Immacolata, l'8 Dicembre 1715, i generali Hermann, recentemente tornato dalle Americhe, e Jaegheron praticano una cosiddetta "manovra a tenaglia", effettivamente chiudendo le regioni di Slesia, Danzica, Brandeburgo e Sassonia in una morsa di oltre 18000 uomini per parte. Il giorno di Natale il generale Hermann raggiunge, dopo aver saccheggiato Weimar, Berlino, sede di Federico I, che aveva ancora diritti dinastici nel territorio di Konisberg, sotto controllo militare Svedese ma amministrazione germanica, che decide di non abbandonare i suoi uomini e di guidarli egli stesso in battaglia. Quello è stato il Natale più rosso dell'epoca: nei campi vicini Berlino si contano circa 20000 caduti. Con un'abile utilizzo delle sue batterie di artiglieria, che falciano letteralmente i cavalieri di Federico, che, come suo solito e come previsto da Hermann, carica a testa bassa il nemico in due colonne, per poi allargare all'ultimo secondo la propria linea. Sapendo però il modo di agire del suo avversario, Hermann infligge un colpo decisivo alle forze di aggiramento Brandeburghesi e circonda i fanti di Federico che, nel campanile di una chiesa vicina, vede cadere i suoi uomini, fuggire, ed essere passati a fil di sciabola dalla cavalleria svedese. Temendo per la sua stessa vita, egli fugge, tentando di raggiungere Dresda, capitale della regione di Sassonia, a tutti i costi. Dopo la conta dei morti, Hermann si dirige su Berlino ed occupa la città, facendo finalmente riposare i suoi uomini.
Nel frattanto Jagheron con la sua armata aveva raggiunto Danzica a tempo di record, in soli 6 giorni da Varsavia, con un'esercito di 18000 soldati e 40 cannoni pesanti. Il 15 dicembre fa assaltare la città, sperando di catturare Federico di Curlandia, ma riuscendo solamente nel catturare suo figlio, Federico anch'egli, a capo delle truppe di difesa. Tuttavia non si scoraggia e manda 3/4 della sua armata, guidata dal conte di Helsinki, Gustav Rekk, alla conquista dell'ultima vera roccaforte di Federico I: Breslau, centro del pricipato di Slesia. Il giorno della vigilia di Natale Rekk raggiunge la città, e il giorno seguente la assalta, radendo al suolo le fragili difese erette dal nemico. Tuttavia Federico I non venne mai trovato; si pensa sia fuggito in Austria e passato sotto la protezione dell'Imperatore Leopoldo, ma questo fatto non è mai stato portato alla luce.
Nel frattanto nel Brandeburgo Hermann era impegnato a sedare gravissime rivolte dei tedeschi: il 13 Giugno 1716 questi si radunano in un'armata, comandata da un generale prussiano al comando di Federico, Carl Shdmitt, che però viene sedata nel sangue da Hermann. Nel frattanto sono giunti da Stoccolma 4 battaglioni di fanteria di linea, ognuno costituito da 3 reggimenti di 560 uomini, 1 di cavalleria pesante, costituito da 3 reggimenti di 300 Corazzieri circa, e diversi cannoni pesanti. Queste truppe vengono fatte stanziare nella città di Berlino il 26 Giugno 1716, mentre l'ormai rimpinguata armata di Hermann parte alla conquista dell'ultimo territorio del Re in Prussia: Dresda. Questa città artigianale nel cuore della Germania viene messa sotto assedio il 13 Luglio ed assaltata il 15, stesso giorno del ritorno di Jagheron a Varsavia e della dichiarazione di guerra di Augusto II, in uno scontro impari nei confronti dei Sassoni: 18000 truppe miste di Danesi e Finlandesi, nazioni un tempo amiche, prima di passare sotto l'egida svedese, contro circa 5000 sassoni, comandati dal rassegnato Federico il Grande. Costui si impegna in una strenua resistenza per le viuzze della città, ma non è in grado di contrastare Hermann, che ha una batteria di artiglieria troppo superiore, che rende inutile il combattimento nelle case, che vengono prontamente abbattute dalle cannonate del Colonnello Kaiseter, responsabile dell'artiglieria di tutto il regno e grandissimo esperto nel campo (ha inventato il canninster per primo) (non è assolutamente vero però fa piu figa la storia [SM=g27828] ). Federico cade combattendo, in una carica di cavalleria nella piazza principale della città, come un re barbaro di altri tempi. In rispetto della sua persona e del suo coraggio, il corpo viene donato alla sua famiglia, che è ora agli arresti nel palazzo del Konig a Berlino. La morte di Federico causa un'altra tentata insurrezione nel Brandeburgo, ma viene ancora una volta sedata da Hermann, il 30 Settembre 1716.
Queste le fini di due grandi re, e la firma del completo controllo sul Baltico di Carlo XII. Ulrika Eleonora è ora Regina di Prussia e Brandeburgo (non IN Prussia, da notare, dato che l'amicizia con Leopoldo I d'Austria ha portato alla cessione dei territori di Prussia e Brandeburgo alla Svezia), principessa di Slesia, ed Elettrice di Sassonia.

LA GUERRA FRANCO-SVEDESE (introduzione)

"La sua fuga è stata una follia: le nostre paure ci rendono dei traditori, quando non lo fanno le nostre azioni" William Shakespeare


In seguito al pattuito Concordato dell'Aia, la regione olandese e delle Fiandre ha vissuto un breve periodo di pace, ma conseguenzialmente alla morte del padre, il Re Sole, sale al trono Luigi XV Borbone il 15 Gennaio 1715. Il cambiamento nella politica dello stato francese è quanto mai evidente: contrariamente al padre, il quale non puntava sull'espansione territoriale per l'arricchimento, Re Luigi fortifica il suo esercito in Europa, tramando, ad insaputa di Carlo XII, contro la Svezia, suo principale partner commerciale ed alleato. In conseguenza alla sottomissione della Regina Sofia Dorotea di Hannover il potere di Carlo XII era pressochè incontrastabile nel centro Europa, unici altri poli militari erano infatti l'Austria, e nel mar del Nord l'Inghilterra, ma nel Nord Europa re Carlo era fortificato e forte, forte anche della rinnovata vicinanza alla sua nazione dei restanti stati del Sacro Romano Impero: infatti ora gli altri due elettorati rimanenti erano sotto il diretto controllo svedese (la Baviera e il Wuttemburg).
Infatti con abili manovre diplomatiche Carlo XII mette sotto la sua protezione i regni di Massimiliano II (Baviera) ed Eberardo Ludovico II (Wuttemburg), donando fior di corone d'oro ai regnanti e creando un'alleanza militare con entrambi.
Questo stato di completo controllo sulla Germania era quasi alimentato da Leopoldo I, che ora sognava di unire i 2 regni, anche se Carlo non era dello stesso parere. Tuttavia proprio questi fatti erano quelli che causavano piu terrore e corsa alle armi da parte di Luigi XV.

LA GUERRA FRANCO SVEDESE

"La guerra non è che la continuazione della politica con altri mezzi. La guerra non è dunque, solamente un atto politico, ma un vero strumento della politica, un seguito del procedimento politico, una sua continuazione con altri mezzi" Carl von Clausewitz

"Nessuno che ragioni inizia una guerra senza avere chiaro in mente quale fine intende perseguire e come intende condurla" Carl von Clausewitz

"Si può fare una cosa a prova di bomba ma non a prova di sfiga" Legge di Murphy

In conseguenza a questo aumento di truppe nel territorio natio, Luigi XV è costretto a cercare una nuova fonte di guadagno, cosi mette i suoi occhi sull'indifesa Olanda, che è stata lasciata completamente sguarnita di truppe, e fornisce un introito di ottime dimensioni e costanza. Inoltre ha le strutture adatte per essere un grande avamposto militare. Così il 20 Ottobre 1716 egli a sorpresa dichiara guerra all'amico svedese, interrompendo tutti i rapporti commerciali e assalendo Amsterdam, che si arrende, dato che era inutile combattere una battaglia gia persa.
Questo tradimento manda su tutte le furie Carlo XII, che rispedisce a Parigi l'ambasciatore francese, a cui era stato amputata la mano destra come avvertimento a Luigi XV. Ma ormai Amsterdam era persa, così re Carlo invia messaggeri a tutti gli stati alleati, richiedendo il loro intervento contro l'attacco del francese traditore e violatore di trattati. I principi e re di tutti gli stati tedeschi accorrono in aiuto, e con loro vengono anche la Russia di Pietro I, l'Austria di Leopoldo I e l'Inghilterra della nuova regina Vittoria I.
La Francia è così in una situazione di gravissimo stallo, e, per tentare di trovare altri sbocchi economici, conquista il Ducato di Savoia, protettorato Svedeese, e fa giustiziare il duca Amedeo di Savoia. Questo ulteriore affronto spinge Re Carlo a farla pagare cara ai francesi. Cosi egli, gia impegnato sul fronte Galiziano, invia contro il nemico il generale Hermann, con l'intento di recuperare Amsterdam. Tuttavia la città olandese non era rimasta inattiva, e aveva ordito due serie di rivolte contro l'occupazione francese, delle quali la seconda era andata a segno, e con la quale si era reinstaurato il vecchio governo repubblicano delle Sette Province Unite. Questi fatti di rivolta avvengono esattamente il 15 Agosto 1717 e il 4 Dicembre 1717.
Subito Re Carlo stringe relazioni ottimali con il nuovo governo ed, in cambio del possesso di alcune isole delle piccole Antille, si assicura che esso sia un protetorato Svedese, alle dipendenze e all'ordine di re Carlo. Inoltre, con quello che in seguito viene ricordato come "Il ritiro della rivoluzione", viene firmato un trattato a Uppasala con il quale venivano soppiantate le istituzioni delle Sette Province Unite con quelle che Carlo XII aveva antecedentemente dato alla regione, cioè la Camera d'Olanda, il 18 Giugno 1718. Inoltre viene anche stabilito che lo stato olandese si chiami Reale Repubblica d'Olanda, un nome un po' ambiguo, ma che fa intendere la supremazia Svedese sulla regione.
Nel frattanto il generale Hermann si era spinto fino nei pressi di Brussels che viene assaltata il 18 Gennaio 1718; grazie al costante fuoco di precisione dell'artiglieria del colonnello Rekk vengono sterminate gran parte delle truppe nemiche e viene anche abbattuto il generale francese, il duca di Fiandre François Lemont. Ennesima vittoria del generale Hermann, che viene per la prima volta premiato con la croce d'oro e con la medaglia di Cavaliere della Corona, a causa delle sue grandissime doti di cavaliere e di comandante di forze di cavalleria e gli viene inoltre intitolata la piazza principale della sua città natale, Helsinki.
Nel frattanto Eberardo Ludovico di Wuttemburgo ordina ai suoi generali la conquista dell'Alsazia e della Lorena, regioni a sud est delle Fiandre, che permettono allo statarello tedesco di ottenere una maggiore potenza militare. La regione viene conquistata ed ufficialmente annessa al principato di Wuttemburgo il 12 Agosto 1718. Inoltre in America vengono occupate le isole Windward, ex colonia francese, ora sottomessa alla Svezia ed interamente dedita alla coltivazione della canna da zucchero.
Con queste gravissime perdite su tutti i fronti, re Luigi si vede costretto alla richiesta di un armistizio l'8 settembre (O_O) 1718 (aaaaah), firmato da egli stesso ad Amsterdam. Nei mesi seguenti i due regnanti si incontrano a Copenhagen, e il francese si vede costretto dalla cerimonia a richiedere le scuse allo svedese e a chiedere la sua clemenza. Re Carlo, per grande opera di generosità, desidera ripristinare l'ordine dell'Europa centrale com'era in seguito al Concordato dell'Aia, ma per ciò pretende che il reame di Francia doni alla nostra nazione due delle sue più importanti colonie: la regione di Quebec, nell'alto Canada, e l'isola di Terranova, entrambi importantissimi centri di scambio nel nord America. Inoltre egli pretende dal Francese la firma di un altro trattato commericale con l'imposizione di quello che verrà conosciuto in seguito come "il dazio dello sconfitto", con il quale una piccola percentuale di tutti i dazi che la Francia incassa annualmente dai suoi commerci va consegnata al regno di Svezia. Infine Carlo XII, per umiliare completamente il suo avversario, ordina che la regione delle Fiandre venga smilitarizzata, essendo anche ben consapevole delle mire espansionistiche in quella direzione della regina Amalia di Hessen.
Tuttavia Re Luigi XV di Francia è costretto ad accettare queste pesantissime condizioni di pace, ed ordina la smilitarizzazione delle Fiancre, pur facendo rimanere un piccolo contingente nei pressi della città di Lille, pronto ad intervenire se l'Hessen attaccasse. Ora la Francia è in una situazione ancora peggiore di quella dell'inizio della guerra: ha si conquistato la Savoia ed il Piemonte, ma è in guerra con Inghilterra, Russia, Austria, Baviera, Wuttemburg, Hessen, Hannover e Reale Repubblica d'Olanda; ha perso 3 delle sue più importanti colonie (Quebec, Terranova e isole Windward) e in Europa ha perso l'Alsazia e la Lorena, si è vista costretta ad abbandonare l'Olanda e a smilitarizzare le Fiandre; e come se non bastasse deve pagare il "dazio dello sconfitto" a Carlo XII.
La situazione per il regno di Francia non si prospetta affatto rosea.



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