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Regnum Balticae

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2009 18:14
14/05/2009 20:42
 
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o Il Regno del Baltico (ETW)
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CAMPAGNA

Anno del Signore 1700, Re di Svezia, Finlandia ed Estonia è Carlo XII, Stoccolma.

Qui comincia il racconto dell'ascesa della ignorata e sottovalutata Svezia, al trono di Grande Potenza Europea, e alla conquista del mar Baltico e del Mar del Nord.

LE GUERRE BALTICHE (parte prima)

"Si vis pacem, parat bellum" Vegezio (se si vuole la pace, si prepari la guerra)

"Facciamo la guerra per poter vivere in pace" Aristotele, filosofo greco

Re Carlo, grazie al suo rinnovato staff ministeriale, decide di puntare al rafforzamento militare del suo paese, ormai sull'orlo di diverse guerre. Per questo comincia a condurre ricerche in campo militare, in particolar modo nell'artiglieria e nelle tattiche di fanteria. Inoltre invia in dono a Pietro I, Zar di Russia, un set di porcellana finissima, durante una sua visita nell'anno a Mosca, stabilendo così anche un trattato commerciale ed un'alleanza militare con il Paese dalle Grandi Pianure, come dice nel suo discorso, fuori dal Cremlino.

Il Regno di Danimarca, cui re è Federico IV, impaurito dalle ricerche militari e dall'aumento delle truppe presenti nella Svezia, dichiara guerra alla nostra nazione, pretendendo che il nostro Re non abbia diritto di avere sotto il suo comando un esercito tanto vasto. Chiamata alla difesa dello stato amico, interviene a fianco del Regno di Svezia, la Russia. Sua Maestà decide per la linea dura, e spedisce un grande esercito a conquistare Cristiana, in Norvegia, per assicurarsi completamente il controllo della Scandinavia. Le poche truppe danesi presenti nel posto non riescono ad opporre un'efficace resistenza, e cadono come mosche sotto i nuovi colpi inventati dagli scienziati ad Uppasala, il Canninster. Inoltre spedisce la propria flotta nella laguna Danese per rintuzzare la potenza navale dell'avversario, così sconfigge al largo di Arhus l'accozzaglia di navi messe in campo dai nemici, e devasta il porto della città, impedendo l'arrivo di risorse dagli alleati della Danimarca.

Vedendo ciò, dall'altro lato del Baltico, il Regno di Polonia-Lituania, con a capo Augusto II, è a sua volta preoccupato e, sperando di non avere ripercussioni da parte dei russi, il 7 ottobre 1701 dichiara a sua volta guerra alla nostra nazione, ed ancora una volta il nostro fidato amico Pietro I soccorre Carlo XII. Subito si muovono da San Pietroburgo le truppe della Svezia, pronte a difendere Riga, capitale della provincia dell'Estonia, la città piu minacciata dall'influenza Polacca. Re Carlo, vedendo che il Regno di Curlandia,con l'allora re Federico I, protettorato dei Polacchi, si espande a sud, nei territori della Prussia, decide di polverizzare questo antico rivale, così il 4 Novembre 1701 le truppe svedesi marciano sulla capitale della Curonia, Jelgava, la assediano per 18 giorni, e il 19 giorno, il 25 Novembre, lanciano un assalto alla sua guarnigione, sterminando i soldati nemici, senza risparmiare i civili che avevano imbracciato i moschetti per difendere le loro case. Il generale Carl Gustav Rehnskiold festeggia nel municipio della città, ma tutto intorno i civili assoggettati mormorano alle spalle dei soldati, covando un seme di rivolta. Infatti il 3 Ottobre 1702 si rivoltano al gioco Svedese, ma la loro armata viene sterminata dalle truppe del generale Rehnskiold, mettendo a silenzio i civili e ponendo la legge marziale sulla provincia, con l'autorizzazione di Sua Maestà.

Augusto II intanto però non rimase a guardare, e a Varsavia fa addestrare truppe, da inviare nell'Estonia e in Ingria, ma, grazie all'azione di una nostro esperto agente siamo stati in grado di prevedere le loro mosse e, a sorpresa, un esercito proveniente dalla Svezia, guidato dal generale Torgny Hermann, sbarca nei pressi di Konisberg, città prussa conquistata dalla Curlandia, il 3 Luglio 1702, e conquista la città il giorno seguente, con grande appoggio degli abitanti che, pur di scacciare gli odiati Curoniensi, preferivano servire il Re di Svezia. Così ambasciatori furono inviati al regno di Curlandia e, il 27 Luglio, essi raggiunsero Danzica, nuova capitale del regno, e costrinsero il Federico I a firmare un trattato di pace, cedendo al nostro reame un pesante prezzo in oro, firmando un trattato commerciale con la nostra nazione, e sottoscrivendo una carta, con la quale venivano obbligati a smilitarizzare una zona di 45 Chilometri dal confine con il nostro Reame. Intanto i Polacchi-Lituani, rimasti a guardare i loro protetti cadere sotto la nostra fanteria, decidono di puntare il tutto per tutto, e fanno avanzare una possente armata nella Lituania, diretta verso la Curlandia, decisa a fare di tutto pur di liberare i cittadini degli alleati dalla nostra nazione. Ma vengono fermati. Il generale Rehnskiold, vedendo che i Polacchi, per raggiungere la città erano costretti ad attraversare un guado nel loro territorio, decide di fermarli li, così il 3 Agosto guida le sue truppe fuori da Jelgava, e raggiungono il guado, a circa 100 chilometri da Vilnius, capitale della Lituania. I Polacchi-Lituani caricano le nostre truppe, fatte attestare da Rehnskiold sull'altro lato del guado, e, sebbene in netta maggioranza numerica, le truppe nemiche cadono sotto il fuoco dei nostri cannoni e vengono calpestate dalla cavalleria di Rehnskiold, che guida egli stesso la carica, rimanendo ferito alla gamba destra da una picca di un Polacco. Quel di, il 15 Agosto 1702, egli si guadagno, insieme al 3 battaglione di Fucilieri di Linea, la Croce d'oro al valore militare, che gli venne attriubuita alla fine della sua campagna dal Re in persona: infatti non finì lì, perchè, vedendo la disastrosa ritirata dei Polacchi, egli decise di puntare alla conquista dell'intera regione, così diresse le sue truppe ferite ed essauste alla conquista di Vilnius, che cadde il 30 Agosto. Il Regno di Polonia, perchè da quel giorno mai più fu chiamato Regno di Polonia-Lituania, era ferito gravemente, improbabile che si riprendesse, ma Re Carlo offre la pace alla nazione nemica, che però scaccia i nostri ambasciatori a pedate, dicendo che non ci sarà pace finche gli Svedesi non se ne ritorneranno in Svezia.
Re Carlo, offeso da tal gesto, decide allora che avrebbe preparato una grande forza armata, per far cadere la Polonia stessa, e far imparare al sovrano suo nemico, che non si può scherzare con gli eredi diretti dei Vichinghi.
[Modificato da Purfa92 14/05/2009 20:42]



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