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Cronache di Guerra-Empire Total War: Col Ferro e col Sangue

Ultimo Aggiornamento: 25/10/2009 23:02
03/04/2009 23:31
 
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Di come lo stendardo prussiano sventolò sul Baltico e sull'Atlantico
Molti stati hanno un esercito al proprio servizio. L'esercito della Prussia ha uno stato al suo servizio (Voltaire)
Vinceremo. Non con discorsi, né con deliberazioni della maggioranza, ma col sangue e col ferro (Bismarck)


Il volo dell'aquila nera
Nel mondo settecentesco, c'è chi va alla guerra per sete di sangue, chi la provoca per avidità di denaro, chi la condanna in nome della fratellanza e chi la vede come un male necessario.
E poi, c'è la Prussia.
Questo piccolo stato affacciato sul Baltico Meridionale, nato dall'unione dei Ducati di Brandeburgo e di Prussia, e quindi diretto erede del glorioso Ordine Teutonico, non ha infatti perso lo smalto della tradizione militare.
Lo Stato non è cresciuto accanto al militarismo lasciato dai Teutonici, ma intorno ad esso. Paladino del Luteranesimo, il Re di Prussia Friedrich I è l'unico a proclamarsi monarca tra i tedeschi, che solitamente non amano sfidare l'autorità dell'Imperatore d'Austria.
Ma nel biennio 1700-1701 la Prussia non sembra in cerca di inutili conflitti da dedicare al dio dell'odio e dei massacri, ma di precise strategie per espandere il suo regno a danno dei vicini meno amichevoli.
Nondimeno, questi due anni si manifestano con un notevole sviluppo urbanistico/industriale. Le strade vengono pavimentate, le fabbriche incentivate, i campi protetti e all'università di Magdeburgo, a sud-ovest di Berlino, Gottfried Leibniz sollecita le ricerche scientifiche, in particolar modo di carattere industriale e militare.
La Prussia non ha amici nè nemici: la Polonia occupa un corridoio tra Konigsberg e Berlino, in quanto possiede la città di Danzica, ma è piena di potenti alleati. A sud vi sono gli Austriaci, con i quali non si escludono futuri conflitti, da rimandare però a tempi di maggior preparazione. Due partiti si dibattono nello stato: coloro che vogliono allearsi con l'Inghilterra per ammorbidire i rapporti con l'Austria ed attaccare la Polonia, e chi invece vuole l'alleanza non solo con Varsavia, ma anche coi Russi loro alleati e i Sassoni loro vassalli, per potenziarsi a danno di vicini meno protetti.

L'Europa Settentrionale nel 1701
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Nel 1702, la Curonia, stato a nord-est della Prussia Orientale, invade il territorio. L'esercito, momentaneamente ritiratosi a Berlino per addestramenti, viene rapidamente tradotto a Konigsberg per difendere il sacro suolo.
La prima battaglia che coinvolge le due fazioni è Tannemberg, nel 1703. Il comandante è Von Schlobitten, uomo fresco di accademia militare, distintosi per coraggio ma non per sangue freddo.
In cielo si distende l'aquila nera incoronata, in aria risuona il corale luterano 'Ein Feste Burg ist unser Gott'.
L'esercito avanza, con un bombardamento d'artiglieria preliminare, un avanzamento sui fianchi della cavalleria e infine la sparatoria frontale dei fucilieri. Un reparto di dragoni respingono il tentativo nemico di attaccare le retrovie dell'artiglieria, le baionette dei fucilieri hanno ragione dei picchieri curonici e la cavalleria nemica si rivela meno addestrata e perde il confronto diretto con i soldati a cavallo di Re Federico I.
La battaglia è un sucesso e ricaccia i Curonici nella loro immonda patria. L'anno dopo, tamponate le poche perdite, l'esercito avanza fino a Jedelga, città principale del piccolo stato di Curonia. A presidiarla vi è il generale Zuckermann con 1524 uomini. Schlobitten ne ha 200 in meno, ma si lancia comunque all'assalto
Stavolta, qualcosa va storto. Nei combattimenti intorno alla città, la cavalleria avanza meno agilmente, l'artiglieria non riesce a bombardare con frequenza i bersagli nemici, troppo mobili, e la fanteria si ritrova più di una volta circondata per l'inferiorità numerica. Schlobitten muore in una carica per abbattere i fanti nemici. Poi, la riorganizzazione, un piccolo miracolo. I fucilieri che già avevano voltato le spalle per ritirarsi guardano indietro e vedono che la cavalleria è riuscita a mandare in rotta le unità nemiche centrali all'entrata della città, l'artiglieria è riuscita ad avanzare e a porre sotto bombardamento la fanteria stabilizzatasi dietro i primi edifici, i cavalieri nemici si disperdono per attaccare da dietro la fanteria prussiana avanzante ma vengono colpiti in pieno da una seconda scarica d'artiglieria. La città viene occupata dalle forze prussiane, i pochi nemici riorganizzatisi, perlopiù cavalieri, vengono poi facilmente abbattuti in un confronto fucile/sciabola
E' il 1705, e dopo una sanguinosa battaglia di 700 caduti prussiani contro 1524 curoniani, a Jedelga sventola l'aquila nera.
Il Re è compiaciuto, invia una lettera di complimenti al vice del compianto Schlobitten, Erich Stadelmann, ora promosso a guardia della guarnigione.
Il fatto che la Curonia avesse ottimi rapporti con Polonia (di cui era formalmente protettorato) e Russia non sembra compromettere i rapporti con queste due fazioni, che anzi riconoscono subito l'annessione del piccolo stato baltico al regno prussiano.
E' di questi anni appunto un'alleanza diplomatica tra Polonia e Prussia (che si era legata, l'anno prima, anche con Danimarca e Ducato di Hannover), che quindi dimostra, per decisione del Re, una politica filo-orientale, per battersi contro le bieche monarchie occidentali (Francia, Spagna) e difendersi dall'aggressiva Svezia.
[Modificato da Shivos91 03/04/2009 23:56]
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