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Cronache d'Italia-Empire Total War: Avanti Savoia!

Ultimo Aggiornamento: 02/11/2009 21:10
30/03/2009 14:28
 
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Nei 5 anni successivi alla proclamazione del Regno di Savoia, l'Italia vive un periodo di pace e prosperità, che rinfiorisce l'economia sabauda danneggiata dal conflitto precedente.
Nondimeno, il Re non è soddisfatto. Sua maestà tiene l'occhio fisso oltre il Ticino. Egli vuole Milano e le industrie della Pianura Padana, vuole Venezia e un punto di contatto con l'alleato Austriaco.
Nel 1709 la Polonia Lituania, fiancheggiata dalla Curonia e dalla Russia, dichiara guerra all'Austria, fiancheggiata da Baviera, Wurtemberg e Savoia. Lo scoppio del conflitto nondimeno significa un alleggerimento dei rapporti tra Prussia e Austria, uniti da un disprezzo per i polacchi, e ciò rassicura i piemontesi.
Anche la Francia, nondimeno, attacca l'Austria e la Germania meridionale fiancheggiata dalla Spagna, e questo significa una seconda dichiarazione di guerra da parte dello Stato piemontese.
Sebbene il conflitto contro i Francesi assunma dimensioni molto modeste (l'unico atto ostile è la creazione di un gruppo di saccheggiatori a cavallo per invadere silenziosamente la Francia e sabotarne le industrie e i campi) contro la Spagna il Re ha intenzione di proclamare una nuova campagna militare, dal nome in codice 'Operazione Roncisvalle'.

Nel 1711, i piemontesi dichiarano così guerra allo Stato Maggiore Spagnolo, e le truppe dei Savoia varcano il Ticino, comandante nuovamente dal Generale Saccheri. A Milano, il governatore locale cerca di rinfoltire le fila della ridotta guarnigione spagnola assoldando i contadini della provincia.
Ma invece di rispondere alla chiamata alle armi, il popolo delle campagne vede nei piemontesi i liberatori dall'oppressivo dominio spagnolo, che da sempre vedono la Lombardia come colonia da sfruttare. Così, al passaggio di Saccheri per i campi, si odono le grida 'Avanti Savoia!'
La battaglia di Milano, combattuta in un freddo giorno di fine febbraio, vede le 1080 truppe di Saccheri opporsi a solo 240 uomini del Re di Spagna, che nondimeno combattono con buon equipaggiamento e tattica prudente, asseragliandosi dietro gli edifici. Ma la morte, durante una sparatoria nella via principale, del governatore di Milano Felipe Nazàrio, disperde i picchieri e fucilieri rimasti vivi, provocandone la fuga e l'abbandono della città. A tarda sera, la plebe urbana esulta bruciando la bandiera rossa e gialla sventolante sul municipio e vota per l'annessione al Regno di Savoia.
L'anno dopo, riorganizzato l'esercito e costituita una piccola flotta, viene messa in atto la seconda parte dell'Operazione Roncisvalle: i piemontesi sbarcano a Cagliari nella primavera del 1712, e grazie ad una spia che facilita l'ingresso in città, oltre alla scarsa sorveglianza per un'isola ritenuta secondaria dal governo spagnolo, la regione diventa dominio di Re Vittorio Amedeo II.

Ma soli pochi giorni dopo questa seconda vittoria, il Doge di Venezia invia una lettera al Primo Ministro Sabbatini a Torino, invitando il governo piemontese a lasciare Milano. In caso di risposta negativa, le truppe sono già schierate sul confine, nei pressi di Verona.
Nonostante il rifiuto di Sabbatini, una piena del fiume Oglio impedisce alle truppe venete di varcare il confine per invadere Milano, dando tempo a Saccheri di sbarcare in Liguria e fermare i Veneziani prima che raggiungano Milano.
La battaglia di Mantova, del 1713, vede un quasi totale annientamento dell'esercito veneto, privo di picchieri e quindi inerte contro la cavalleria sabauda. Saccheri rincorre le truppe venete in rotta fino a Venezia, che mette sotto assedio per 4 mesi. Dopo aver ricevuto rinforzi da Milano, guida l'attacco finale ed espugna la città, difesa da truppe decimate e/o prive di esperienza militare.
L'annessione del Veneto alla Savoia, sebbene inizialmente mal accolta dai ceti bassi di Venezia, orgogliosi della loro indipendenza, determina un incredibile aumento di prestigio e risorse finanziarie per Vittorio Amadeo, che ora può proclamarsi Re di tutta l'Alta Italia

Non solo, l'acquisizione di Venezia porta alla conoscenza di nuove tecnologie per lo Stato sabaudo, non ultima l'acquisizione di artigliera, fino ad allora inesistente nell'esercito.

Gli anni successivi vedono un peggioramento della guerra ad oriente, con i Polacchi che riescono ad occupare l'Ungheria e a minacciare Vienna isolando la Transilvania, ma anche un indebolimento dei Franco-spagnoli grazie alle vittorie dell'esercito tedesco.

Nel 1717, in Vandea, muore in un duello con un nobiluomo locale Severiano Strozzi, capo delle brigate sabaude, assoldate da Vittorio Amedeo II per saccheggiare e attaccare le strutture economiche francesi, approffitando della lontanza dell'esercito di Luigi XIV. Nondimeno, il brigante riuscirà a portare nella tomba con sè il generale vandeano, e i suoi uomini continueranno le incursioni fino ad occupare Brest, porto della bretagna
A sorpresa di molti soldati e civili, nello stesso anno viene firmata una tregua con la Spagna, a titolo di 'tregua tra i due popoli per evitare dilaniamenti nella penisola italiana'.
Ciò delude le aspettative di coloro che a Napoli e a Palermo preparavano le croci bianche in campo amaranto, sicuri di sventolare il futuro stemma dell'Italia.
Nondimeno, il re ha le sue ragioni in quest'accordo: al di là dell'impossibilità di conquistare Roma e assicurare un ipotetico collegamento tra il Sud-Italia e il Regno di Savoia, Amedeo II sapeva dell'urgenza di inviare truppe contro la Polonia per sostenere l'armata austriaca, che era sul punto di rottura.
Mentre i Veneziani si sono ritirati sulle isole ioniche e da lì eseguono azioni di pirateria contro le navi commerciali sabaude dirette in Persia e India, la Baviera compie un voltafaccia e nel 1718 esce dalla coalizione germanico-sabauda per schierarsi con la Francia, arrivando persino a linciare Baldassare Grimaldi, gentiluomo e ambasciatore piemontese, per la sola colpa di aver pubblicamente invitato i Bavaresi a rimanere fedeli al patto con Vienna, Wurttemberg e Torino.

La risposta dei Savoia, il cui potere all'interno dell'alleanza sta sempre più crescendo a discapito dell'Austria, non si fa attendere.
Nel 1719 viene creata, sotto il comando del pluridecorato Vittorio Saccheri, la Decima Legione, così chiamata non in onore alla Decima Legio di Giulio Cesare, per paragonare Francesi e Bavaresi ai Galli e Teutoni spazzati via dall'antico condottiero.
A Luglio le forze sabaude (5 reparti di cavalleria più il generale, 10 unità di fucilieri e 4 reggimenti di colubrine, in totale 1270 uomini) sono a Innsbruck, con il beneplacito degli Austriaci che non hanno forze necessarie per unirsi alla spedizione punitiva dei Savoia.
Monaco viene presa di notte con un colpo a sorpresa, essendo il grosso dele forze bavaresi dislocato ad ovest per attaccare alle spalle l'ex-alleato Wurttenmberg, la guardia cittadina massacrata e i capi del governo giustiziati pubblicamente.
Per decreto reale, il territorio della Baviera viene offerto al principe del Wurttemberg, onde rafforzarlo e aumentare la sua forza nel conflitto contro i Francesi.
Nel 1721 la Decima Legione marcia contro Praga, di recente conquistata dai Polacchi, e la occupa senza grandi perdite grazie ad un furioso cannonnegiamento che mette in fuga i pochi soldati (circa 200) di presidio. L'amministrazione della regione viene riaffidata all'Austria. In cambio dell'impegno, lo Stato Sabaudo giunse a conoscenza di svariate tecnologie militari sviluppate dalla scuola militare austriaca, come le carabine e la formazione a quadrato.
Nel 1722 si realizza infine il sogno di Sabbatini: la Prussia entra in guerra a fianco della Coalizione ed occupa la Slesia, originariamente austriaca ma successivamente occupata dalla Polonia-Lituania
Ora, i cannoni e le sciabole della Decima vengono puntati contro Bratislava, per liberare l'Ungheria dagli invasori e restituire all'Imperatore Giuseppe I il titolo di re dei Magiari

L'Europa nel 1722, durante la guerra austro-polacca
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[Modificato da Shivos91 30/03/2009 19:48]
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