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L'impero dell'est

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2009 21:04
16/02/2009 20:24
 
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L'invasione mongola
E' il 1216 e, proprio nel bel mezzo di una crociata, i selvaggi popoli dell'est, i mongoli, giungono sui territori dell'impero. Cinque armate potentissime, comadate da altrattanti generali, crudeli, feroci e abilissimi nell'arte della guerra.
L'impero però, grazie alle voci che arrivavano dai mercanti sulla strada per l'oriente, si era già preparato, reclutando enormi eserciti regolari a Mosul e Tbilisi, mentre a Baghdad e Yerevan stazionavano enormi contingenti di arcieri e fanti pesanti giannizzeri, senza contare l'enorme contributo che i ricchi cittadini, reclutati nelle compagnie dei miliziani saraceni, potevano dare alla difesa della città. Così, mentre la devastante guerra navale contro Portoghesi, Magiari e Papisti continuava senza pietà, il Sultano inviò un assassino a dare il benvenuto ai nuovi arrivati, sapendo che il loro obiettivo era quello di conquistare l'Impero Ottomano. La missione di assassinio fù più difficile del previsto: l'assassino perì e il mandante dell'omicidio fù scoperto, scatenando una nuova guerra e aprendo il fronte orientale caucasico. Il nuovo fronte però, non poteva essere chiamato con quel nome: i mongoli non si decidevano ad attaccare e forse quei guerrieri, che avevano persino massacrato gli Hashishin prima di arrivare nei territori turchi, avevano perso il loro smalto. Decine e decine di nuovi assassini vennero reclutati e molti di loro fallirono, pagando anche con la loro vita, ma dal 1229 cominciarono ad arrivare risultati. Infatti Kujuk al Zahiri, giovane hashishin, riuscì ad eliminare Bayan l'Iracondo, forse il più potente generale mongolo. Nel 1231 un altro generale mongolo morì per mano degli assassini turchi e due diplomatici, mandati dal Sultano in persona, riuscirono a corrompere le due armate rimaste senza generale, facendo in modo che si sciogliessero. I turchi avevano capito che erano i generali la vera forza portante dei mongoli e non i loro eserciti numerosi ed agguerriti. I tentativi di assassinio continuarono e verso il 1236 - 1237 i generali più pericolosi erano morti. Cominciò così l'attacco ottomano. Le truppe stanziate al Tbilisi e Yerevan ingaggiarono i vari eserciti mongoli, che vennero sconfitti celeremente. Dopo qualche tempo lo stesso Khan, nel 1240, signore dei mongoli e artefice della spedizione, fu costretto a ritirarsi in Anatolia dove venne bloccato in una valle e circondato. Dalla cima di una collina i mongoli attesero il loro destino e combatterono fino all'ultimo sangue. Il Khan venne ucciso assieme ai suoi soldati. L'invasione mongola era finita e in tutto l'Impero Turco vennero tenute feste e banchetti in onore del Sultano, che aveva sconfitto (anche se in verità non prese mai parte allo scontro, rimandendo a Creta) la feroce orda dell'est, temuta persino dagli europei. Intanto in Europa i danesi avevano ricostituito l'Impero Franco (Carolingio) e si dichiararono successori dello stesso Carlo Magno. Infatti essi avevano il controllo intero della penisola italica, degli stati germanici, della francia e, ovviamente della Danimarca e della Scandinavia. A nord, in Caledonia, gli inglesi, che avevano eliminato la dinastia regnante scozzese, probabilmente avevano il controllo totale delle isole. A ovest i Portoghesi avevano unificato la penisola Iberica da molto tempo e i Pirenei erano diventati zona di sangunosissimi scontri, a causa della guerra con i danesi. A est si stava verificando il declino dell'Impero Polacco: da nord i russi avevano riconquistato gran parte delle loro steppe e solo Sarkel mancava all'appello, a est gli eserciti polacchi stavano indietreggiando a causa della superiorità militare dei danesi, mentre a sud la tregua con i Magiari era molto debole. I papisti, a causa della sconfitta che subirono da parte dei danesi nella guerra in Italia, erano rintanati in Sicilia e forse presto ci sarebbe stata una tregua.
Economicamente parlando l'Impero Turco era ricchissimo. Le entrate erano abbondanti e costanti, e già intorno al 1230 i tesorieri del Sultano potevano contare più di un milione e mezzo di fiorini d'oro nelle casse dello stato.
I festeggiamenti però, finirono subito, perchè nel 1241 un'altra enorme, devastante e temibile orda arrivava da est...
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