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L'impero dell'est

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2009 21:04
11/02/2009 23:53
 
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La conquista del nord - Africa
Dal diario del principe ereditario Gunduz, successore al trono.

"Finalmente! E' ormai il 1133 e dopo ben tre anni di navigazione siamo arrivati a Tripoli. Senza pensarci due volte schiero l'esercito, e le catapulte, dopo qualche minuto di cannoneggiamento, riescono ad aprire un paio di varchi nel muro di legno.
OrdIno al capitano Kalesh di entrare nella fortezza con i lanceri Sipahi, mentre gli arcieri ottomani si schierano appena fuori dalle mura e attaccano le truppe cammellate. In poco tempo i Sipahi eliminano la cavalleria leggera del nemico e i giavellottisi moreschi, occupando la città. Finalmente, con la beneizione di Allah, abbiamo ottenuto la nostra prima vittoria!
Dopo aver eliminato un piccolo drappello di briganti, ci reimbarchiamo verso il nostro prossimo obiettivo: Tunisi. In ogni caso nessuna traccia di Aral - Nin...
Nel 1136, durante l'assedio di Tunisi, ricevo una grandiosa notizia: le ostilità tra il nostro impero e la repubblica italiana di Venezia cessano. Finalmente, dopo aver subito sconfitte su terra (presa di Creta) e su mare (quasi totale distruzione della flotta veneziana) Venezia vuole pace. Finalmente le nostre rotte commerciali marittime saranno al sicuro.
E' ora di attaccare Tunisi. Ma la città è praticamente priva di alcuna difesa e la piccola guarnigione di giavellottisti è massacrata dai nostri arcieri. Per la prima volta la città conquistata non viene saccheggiata, ma solo occupata.
Mentre nell'impero non accadono fatti degni di nota, ricevo l'ordine di conquistare anche Algeri. Anche qui la guarnigione è costituita da poche decine di uomini che vengono massacrati, ancora una volta, dai nostri arcieri.
Non c'è alcuna soddisfazione nel combattere contro questi deboli vermi!
Stamane ho ricevuto una lettera dal consigliere militare di mio padre che mi diceva che egli è molto malato e che mi ordina di conquistare anche l'ultima città moresca: Marrakesh.
Quindi tra poco diventerò sultano dell'impero ottomano e il più grande sovrano del mondo conosciuto. Era ora che mio padre mi lasciasse il posto, ormai non ha più fegato di comandare questa grande nazione forgiata col sangue e con l'acciaio!
Agli inizi del 1140 la nostra flotta passa lo stretto di Gibilterra e a novembre, con la benedizione del nostro signore Allah, assediamo Marrakesh. Un'altra delusione! La difesa della città è guidata dal principe ereditario Qassim "Il Cavalleresco" e un suo parente, Jalloun di Melicca. Due morti che cammiano. Le nostre catapulte abbattono le deboli mura e i nostri lancieri fanno il resto. Come avevo previsto entrambi i comandanti moreschi sono morti e uno dei miei ricognitori mi dà la tanto aspettata notizia: i mori sono stati eliminati dalla faccia della terra. La campagna contro i mori ci ha fatto perdere all'incirca tra i 150 e 200 valorosi soldati in totale. Il loro sacrificio però non è stato invano.
In ogni caso devono essere conquistate ancora le città indipendenti di Arguin e Timbuctu e dopodichè le popolazioni islamiche saranno tutte sotto la stessa bandiera: la nostra, la mezzaluna verde!"

Fatti accaduti dopo la conquista di Marrakesh.

Nel 1142 il capitano polacco Bezprym tentò di conquistare la cittadella di Tbilisi, ma i suoi uomini riportarono significative sconfitte dopo essere stati decimati dalle freccie dei famosi fanti Ottomani.
L'anno successivo, nel 1143, il Sultano turco perì e suo figlio Gunduz diventò imperatore dell'Impero Ottomano, ovvero sovrano di nord - Africa, d'Arabia, del Medio Oriente, di Mesopotamia e di Turchia. Intanto nel Bosforo la flotta turca che bloccava i cristiani crociati affondò numerose navi polacche.
Nel 1144 i polacchi cercarono la pace con l'Impero e, col trattato di Nicea, le ostilità tra i due popoli cessarono e il commercio riprese. I polacchi offrirono anche le mappe dei loro possedimenti, che si estendevano dalla Polonia d'origine a quasi tutta la Russia, tranne la regione di Novgorod e di Mosca.
Arguin e Timbuktu saranno conquistate molto facilmente qualche anno dopo.


Aral - Nin, il cosiddetto traditore, non fù mai più trovato. Forse egli raggiunse la tanto agognata felicità che cercava da molto tempo...

SI CONCLUDE COSI' IL PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA DELL'IMPERO OTTOMANO
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