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L'impero dell'est

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2009 21:04
09/02/2009 20:51
 
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Introduzione
Buongiorno a tutti ragazzi. Volevo scrivere anch'io la mia cronaca di "viaggio" come voi e, visto che non ne ho viste, volevo scriverne una riguardante i turchi. Chiedo scusa in anticipo se non saprò scivere benissimo, ma non sono mai stato bravissimo.

Volevo specificare che ho impostato la difficoltà delle battaglie e della campagna su facile, visto che non sono proprio bravissimo.

Dal diario di Aral - Nin, consigliere generale dell'economia dell'impero ottomano.

Ricordo ancora quando mio padre entrò in casa e disse che Costantinopoli era stata conquistata e saccheggiata senza pietà...
E lui non si sapeva spiegare come un popolo così barbaro avesse potuto distruggere le fondamenta di un impero che durava da più di cinque secoli.
E nello stesso periodo il nostro sultano, approfittando della debolezza del sultanato turco, dichiarò loro guerra. Da quel momento iniziò il decadimento del nostro regno, erede dell'Egitto dei grandi faraoni.
E le brutte notizie non tardarono ad arrivare. L'assedio di Antiochia, grande città turca posta quasi sul confine tra i loro e in nostri territori, terminò con un massacro. L'armata turca stanziata a Cesarea raggiunse celeremente la città e, accerchiando gli assedianti ruppe l'assedio. I più fortunati morirono a causa delle freccie degli arcieri turchi. Quelli più sfortunati furono catturati, torturati e uccisi senza alcuna pietà.
Le nostre città caddero una dopo l'altra: prima Damasco e Acri, poi Gaza e Jedda. Infine giunsero fino a casa nostra, Alessandria.
La città fù depredata, biblioteche e palazzi furono dati alle fiamme... La popolazione massacrata...
Identico destino subì Il Cairo, anch'essa saccheggiata. I palazzi reali furono distrutti e coloro che li costudivano, le guardie del corpo del sultano stesso, conosciuti da sempre come uomini coraggiosissimi, furono trucidati mentre chiedevano pietà.
Il resto della famiglia reale si rifugiò a Dongola, castello costruito vicino alle sorgenti del Nilo. Nemmeno quel riparo bastò.
Ma la sorte peggiore colpì gli abitanti di Gerusalemme. I Turchi la assediarono e, una volta entrati nella città (considerata dagli occidentali Santa) massacrarono la popolazione.
Dei ventimila abitanti di prima, ora ne sono rimasti poco più della metà...
E i crociati che tentarono di liberare quelle terre da questi animali subirono anch'essi un destino malevolo.
Mentre la flotta ottomana bloccava il passaggio sul Bosforo altre navi portavano l'esercito stanziato a Nicea
dietro di loro, chiudendo i pellegrini in una trappola.
E ora che sono stato scelto, grazie alle mie doti di amministratore, come loro consigliere li devo servire fino in fondo... Chissà se ci riuscirò fino in fondo...
L'unica cosa che sò, per ora, è che costoro non si fermeranno finchè anche Roma, la città eterna, dimora di re, consoli, imperatori e papi non cadrà sotto la loro scimitarra...
09/02/2009 21:10
 
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benvenuto nel forum easy, spero ti troverai bene, complimenti per la cronaca, una cronaca turca qui non è stata mai pubblicata(forse perchè ha demolito la mia fazione preferita [SM=g27821] )

Se mi dici se stai giocando con il liscio o con qualche mod posso capire meglio. per quanto riguarda la difficoltà non ti preoccupare anche io ho cominciato con facile le prime partite e quando mi sono sentito sicuro ho preso a giocare con media.



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



09/02/2009 22:17
 
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Bello e innovativo.

Non si era ancora letta una cronaca scritta da un personaggio forzato a collaborare col nemico.




09/02/2009 23:16
 
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Carino, mi incuriosisce una cronaca su questa fazione fino ad oggi ritenuta impopolare.
Auguri [SM=g27811]
10/02/2009 18:42
 
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Interessante questo new age delle cronache, staremo a vedere !!!

[SM=g27811]





11/02/2009 19:21
 
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Scusate, stò giocando con Medieval 2 Total War liscio.

Dal diario di Aral - Nin, consigliere generale dell'economia dell'impero ottomano.

E' il 1120. Sono già passati 6 anni da quando Dongola è caduta assieme all'egitto e alla dinastia Fatimide. L'impero Ottomano si estende da Nicea e Smirne, sulla costa dell'Anatolia che si affaccia al mar Egeo, a Tbilisi, fortezza turca che sorveglia dalle montagne il confine settentrionale, da Baghdad, ricca città della mesopotamia strappata ai ribelli selgiuchidi, a Dongola. Persino Nicosia è stata occupata.
Un'impero enorme, ma devastato. Basti pensare che le strade che collegano le città più importanti come Edessa, Baghdad e Antiochia sono semplici viottoli polverosi.
Così è ora mio compito sviluppare questi territori. Per cominciare ho consigliato al Sultano di eliminare tutti i ribelli presenti a nord, nelle regioni caucasiche, in Anatolia e in Egitto.
Dopodichè ho fatto in modo che venissero erette numerose torri di guardia nella regione arabica di Jedda e in Egitto. Così facendo i territori sarebbero stati totalmente sotto controllo e ogni minaccia ribelle sarebbe stata avvistata ed eliminata.
L'impero turco è la prova vivente che le spese arrivano sempre nei momenti meno opportuni. Dopo la grande invasione le città ora si stanno ripopolando, così sono necessarie le costruzioni di cinte murarie più larghe e resistenti nelle città e nuovi torrioni e altre mura nei castelli e nelle fortezze. Costruzioni che richiedono
spese esose da parte dell'impero. Nonostante gli attacchi dei veneziani e deli altri crociati, che sono stati prontamente chiusi oltre lo stretto del bosforo, l'impero stà crescendo e presto, una volta rafforzata l'economia, il mio nuovo sultano espanderà i suoi domini verso il resto del nord Africa, muovendo guerra ai mori e unificando i popoli islamici.
In ogni caso nella nuova capitale, Gerusalemme, sono riuscito a trovare alcuni rapporti bellici che descrivono l'andamento delle conquiste turche prima della guerra con il mio popolo.

Breve rapporto dell'espansione turca in Anatolia, Medio - Oriente e Africa nord - orientale.

" Circa nel 1082 fu assediato il castello di Tbilisi da parte di Selim Al Rashid per rinforzare i confini settentrionali. Poi fu la volta delle città ribelli turche, come Trebisonda e Adana. Tuttavia l'espansionismo turco incontrò un ostacolo che, agli inizi, sembrava quasi insormontabile: l'Impero dei Bizantini.
Erano due le armate che i turchi temevano di più. Entrambe erano apparentemente potentissime e una, comandata da Michele Semnos, generale bizantino temuto e rispettato, assediò Iconio, tradendo la fiducia del Sultanto Jalal e il patto di alleanza militare che lo stesso emissario Kilij Murat aveva stipulato con essi.
Per contrastarlo un'armata da Cesarea venne mobilitata, costituita da turcomanni, azab, arceri e giavellottisti turchi, e dai temuti sipahi.
Sprovvista di arcieri, tranne qualcuno sulle torri, la città era in procinto di crollare. L'ariete arrivò alle porte e, quasi indisturbati, i bizantini le sfondarono. Ma fu qui che essi sbagliarono. Invece di rompere la formazione dei lancieri miliziani con la fanteria, Semnos la fece caricare, forse per l'entusiasmo, da alcuni cavalieri (certi lancieri giurarono che fossero gli stessi Vardariotai, temibili soldati al servizio dell'esercito di Bisanzio). I cavalieri, caricando frontalmente le lancie furono presto abbattutti. Ma, anche senza cavalieri, l'esercito nemico avrebbe potuto vincere senza alcun problema. Inaspettatamente però i riforzi da Cesarea arrivarono e la formazione assediante fu colpita alle spalle dalle freccie dei Sipahi e dei Turcomanni. L'esercito di Semnos, privo di arcieri e costituito in gran parte da lancieri miliziani, fù presto messo in rotta e lo stesso Semnos con i superstiti si ritirò oltre le montagne, a nordovest. Molti furono i prigionieri che, chiaramente, vennero giustiziati.
Intanto l'esercito capitanato dallo stesso principe ereditatrio Mustafà, dopo assedi veloci e sbrigativi (vista l'inettitudine dei difensori), aveva conquistato Smirne e Rodi (richiesta nel 1092 dal concilio) e si preparava a far ritorno a casa. Intanto a nord, tra le terre di Nicea e Trebisonda il familiare Baybars Yamak (che ora si fà chiamare Baybars "Lo Sfregiato" ed è governatore di Dongola e fù l'artefice della conquista dell'Egitto) era inseguito da un'armata di miliziani bizantini. Infatti egli si era spinto fino al confine per erigere alcune torri di guardia per spiare i territori nemici.
Nel 1094 Mustafà riuscì a bloccare un'armata bizantina, costituita per lo più da contadini e lancieri della milizia, e, dopo averla messa con le spalle al muro, ovvero dopo averla intrappolata vicino alla spiaggia, la attaccò e la sconfisse.
Dopo la durissima sconfitta, l'armata si dissolse e i superstiti cercano di tornare a casa in qualità di umili civili (e probabilmente anche di disertori).
Nello stesso anno Qayit Al Mahmudi, generale turco, riorganizza l'esercito a Iconio e marcia verso Nicea. Intanto numerosi porti turchi vengono bloccati dai dromoni bizantini.
Nel 1095 l'esercito di Semnos fù sconfitto nuovamente e lo stesso generale cadde durante la conquista di Nicea, città nella quale si era rifugiato. La città venne saccheggiata e molte vite perirono. Nel 1098 venne indetta una Jiad contro Costantinopoli. Centinaia e centinaia di fedeli si unirono alla guerra santa, soprattutto i fanatici religiosi chiamati Ghazi, e le armate dell'islam cinsero la città pagana pochi mesi dopo.
Le restanti armate bizantine ancora in Anatolia furono ricacciate oltre il Bosforo e "la seconda Roma" cadde sotto le scimitarre dei guerrieri santi. Dopo il saccheggio l'insediamento venne raso al suolo e le tasse aumentate, cosa che portò, inevitabilmente, alla ribellione pochi mesi dopo. Ma l'armata islamica non si fermò qui. Essendo ancora potentissima essa attaccò la ricchissima città di Tessalonica, che cadde nel 1102.
Pochi anni dopo a Costantinopoli i ribelli furono sterminati e la città venne riconquistata dai Bizantini, ma allo stesso tempo Corinto cadde sotto i colpi dei turchi e venne anch'essa rasa al suolo. Dopodichè l'armata turca tornò in Anatolia, a difendere il fronte meridionale.
Nel 1098 la flotta egiziana bloccò il porto turco di Antiochia, dichiarando guerra ai turchi. Dopo l'organizzazione dell'esercito Damasco cadde e, pochi mesi dopo, fù dichiarata una tregua (secondo la quale Acri passò sotto il controllo turco).
Nel 1108, con la rottura della tregua, Gerusalemme venne conquistata e la popolazione sterminata, fatto che dimostrò all'occidente quanto ai turchi importava dei loro luoghi santi.
Nel 1109 la fortezza di Gaza fù presa e negli anni successivi caddero anche Jedda, Alessandria, Il Cairo e Dongola per opera dello stesso Baybars.
La guerra terminò nel 1114 con l'eliminazione della dinastia Fatimide e con il trattato di Costantinopoli che sanciva l'interruzione delle ostilità con l'ex impero Bizantino. "
11/02/2009 20:27
 
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Tradimento?
Dal diario di Aral - Nin, consigliere generale dell'economia dell'impero ottomano.

Questi turchi sono pazzi!! O forse solamente infami e astuti... Una flotta siciliana che portava un numero ingente di pellegrini e crociati che navigava verso Antiochia è passata vicino al porto di Alessandria e la flotta non l'ha intercettata.
Ed ora insinuano che la colpa è mia!! Forse hanno voluto far in modo che l'ultimo egiziano che deteneva ancora un pò di potere venisse ritratto da traditore ed eliminato. L'unica via per scampare alla morte è fuggire via, verso il sultanato moresco. Chissà, forse riuscirò a rifarmi una vita a Marrakesh.
Forse lì ritroverò l'agognata felicità che pensavo di aver finalmente ottenuto...

Dal diario del principe ereditario Gunduz, successore al trono

E' incredibile! Quell'egiziano ci ha pugnalato alle spalle! Noi che gli avevamo offerto potere e fama! Beh, tanto prima o dopo pagherà col suo sangue e se noi non riusciremo a trovarlo pagherà con la sua anima davanti ad Allah...
In ogni caso la flotta che era approdata ad Acri l'ha trovata e affondata... Quei vermi ora possono ringraziare dai fondali degli abissi il loro avido capo, il Papa... Possa il suo nome essere maledetto tre volte...
E' il 1126 e mio padre è sbarcato sull'isola di Creta e ha conquistato Iraklion. La lettera che mi ha mandanto diceva che a città era difesa solo da due compagnie di balestreri della milizia genovesi, tipici tiratori degli stati italiani.
Una volta sfondate le porte i lancieri sono entrati e i balestrieri hanno ceduto ai nostri soldati. Le perdite non sono state molte, circa una cinquantina di uomini... Il saccheggio della città ha portato più di una decina di migliaia di fiorini alle nostre casse e svariati pagani sono morti. Tanto meglio, visto che così la popolazione ci metterà meno a convertirsi alla vera fede... Inoltre con la conquista di Creta ora possiamo creare un muro di difesa navale che và da Rodi a Iraklion e giù a sud fino alle coste settentrionali dell'Africa che presto, secondo ciò che dice mio padre, saranno nostre. A nord i polacchi guidati da un cristiano di cui non ricordo il nome, si sono accampati per diversi mesi vicino a Tbilisi. Che volessero attaccare il castello o no, sono tornati indietro verso Sarkel, un castello che domina le steppe russe del sud. E' probabile che costoro abbiano portato i confini del loro regno fino alla regione del Volga Bulgaro, divenendo estremamente potenti, ma finchè una nostra spia non esplorerà quelle terre è come se fossimo ciechi per ora. Nella lettera mio padre Il Sultano mi ha ordinato di creare un possente esercito nell'isola di Cipro, pronto a salpare alla conquista dell'Africa Moresca.

E' il 1130 e finalmente, alla testa di un possente esercito mi sono imbarcato su una potentissima flotta, forse la più potente del Mediterraneo e persino dei mari del nord. Ci vorrà tempo, ma quando sbarcheremo nelle regioni libiche le mie conquiste renderanno finalmente orgoglioso mio padre... e forse riuscirò a trovare quello schifoso traditore...
11/02/2009 23:53
 
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La conquista del nord - Africa
Dal diario del principe ereditario Gunduz, successore al trono.

"Finalmente! E' ormai il 1133 e dopo ben tre anni di navigazione siamo arrivati a Tripoli. Senza pensarci due volte schiero l'esercito, e le catapulte, dopo qualche minuto di cannoneggiamento, riescono ad aprire un paio di varchi nel muro di legno.
OrdIno al capitano Kalesh di entrare nella fortezza con i lanceri Sipahi, mentre gli arcieri ottomani si schierano appena fuori dalle mura e attaccano le truppe cammellate. In poco tempo i Sipahi eliminano la cavalleria leggera del nemico e i giavellottisi moreschi, occupando la città. Finalmente, con la beneizione di Allah, abbiamo ottenuto la nostra prima vittoria!
Dopo aver eliminato un piccolo drappello di briganti, ci reimbarchiamo verso il nostro prossimo obiettivo: Tunisi. In ogni caso nessuna traccia di Aral - Nin...
Nel 1136, durante l'assedio di Tunisi, ricevo una grandiosa notizia: le ostilità tra il nostro impero e la repubblica italiana di Venezia cessano. Finalmente, dopo aver subito sconfitte su terra (presa di Creta) e su mare (quasi totale distruzione della flotta veneziana) Venezia vuole pace. Finalmente le nostre rotte commerciali marittime saranno al sicuro.
E' ora di attaccare Tunisi. Ma la città è praticamente priva di alcuna difesa e la piccola guarnigione di giavellottisti è massacrata dai nostri arcieri. Per la prima volta la città conquistata non viene saccheggiata, ma solo occupata.
Mentre nell'impero non accadono fatti degni di nota, ricevo l'ordine di conquistare anche Algeri. Anche qui la guarnigione è costituita da poche decine di uomini che vengono massacrati, ancora una volta, dai nostri arcieri.
Non c'è alcuna soddisfazione nel combattere contro questi deboli vermi!
Stamane ho ricevuto una lettera dal consigliere militare di mio padre che mi diceva che egli è molto malato e che mi ordina di conquistare anche l'ultima città moresca: Marrakesh.
Quindi tra poco diventerò sultano dell'impero ottomano e il più grande sovrano del mondo conosciuto. Era ora che mio padre mi lasciasse il posto, ormai non ha più fegato di comandare questa grande nazione forgiata col sangue e con l'acciaio!
Agli inizi del 1140 la nostra flotta passa lo stretto di Gibilterra e a novembre, con la benedizione del nostro signore Allah, assediamo Marrakesh. Un'altra delusione! La difesa della città è guidata dal principe ereditario Qassim "Il Cavalleresco" e un suo parente, Jalloun di Melicca. Due morti che cammiano. Le nostre catapulte abbattono le deboli mura e i nostri lancieri fanno il resto. Come avevo previsto entrambi i comandanti moreschi sono morti e uno dei miei ricognitori mi dà la tanto aspettata notizia: i mori sono stati eliminati dalla faccia della terra. La campagna contro i mori ci ha fatto perdere all'incirca tra i 150 e 200 valorosi soldati in totale. Il loro sacrificio però non è stato invano.
In ogni caso devono essere conquistate ancora le città indipendenti di Arguin e Timbuctu e dopodichè le popolazioni islamiche saranno tutte sotto la stessa bandiera: la nostra, la mezzaluna verde!"

Fatti accaduti dopo la conquista di Marrakesh.

Nel 1142 il capitano polacco Bezprym tentò di conquistare la cittadella di Tbilisi, ma i suoi uomini riportarono significative sconfitte dopo essere stati decimati dalle freccie dei famosi fanti Ottomani.
L'anno successivo, nel 1143, il Sultano turco perì e suo figlio Gunduz diventò imperatore dell'Impero Ottomano, ovvero sovrano di nord - Africa, d'Arabia, del Medio Oriente, di Mesopotamia e di Turchia. Intanto nel Bosforo la flotta turca che bloccava i cristiani crociati affondò numerose navi polacche.
Nel 1144 i polacchi cercarono la pace con l'Impero e, col trattato di Nicea, le ostilità tra i due popoli cessarono e il commercio riprese. I polacchi offrirono anche le mappe dei loro possedimenti, che si estendevano dalla Polonia d'origine a quasi tutta la Russia, tranne la regione di Novgorod e di Mosca.
Arguin e Timbuktu saranno conquistate molto facilmente qualche anno dopo.


Aral - Nin, il cosiddetto traditore, non fù mai più trovato. Forse egli raggiunse la tanto agognata felicità che cercava da molto tempo...

SI CONCLUDE COSI' IL PRIMO CAPITOLO DELLA STORIA DELL'IMPERO OTTOMANO
12/02/2009 13:25
 
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che morte ingloriosa per il potente impero di bisanzio! dannati turchi!

scherzi a parte, ottima campagna, stai andando davvero bene



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12/02/2009 19:02
 
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Complimenti per la cronaca, vedo ti espandi in fretta [SM=g27827]
Strano però che la Polonia sia una nazione così potente, con me non succedeva mai
12/02/2009 19:30
 
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Forse ti converebbe spostare la tua capitale in una provincia più centrale dell'impero...Magari il Cairo o Gerusalemme, perchè con il procedere della campagna le tue città avranno sempre più abitanti e potresti avere problemi d'ordine pubblico, nonostante le fazioni arabe siano meglio equilibrate su questo versante di quelle occidentali.



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12/02/2009 21:54
 
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Bella cronaca EasyPlayer, dove hai intenzione di espanderti adesso?

PS:puoi inviare uno screenshot con il prossimo post?
[Modificato da -Shrike- 12/02/2009 22:45]
12/02/2009 23:24
 
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Beh, credo che prima attenderò l'arrivo dei mongoli e, una volta sconfitti (speriamo bene!), cercherò di fare quello che i mori non sono riusciti a concludere, ovvero conquistare la penisola iberica. Sarà difficile però, visto che i portoghesi la hanno unificata e rafforzata per benino. Speriamo che i giannizzeri siano validi combattenti! [SM=x535708]
Inoltre adesso stò cominciando ad avere entrate abbastanza alte per fortuna! Prima non mi restavano neanche i soldi per erigere le torri di guardia! [SM=g27824]
Volevo dire a Willy che la capitale l'ho spostata Iraklion visto che mi sembra quella più adatta. Inoltre volevo dire a Eraclio che se all'inizio i Bizantini in Turchia fossero stati guidati dall'Imperatore Alessio (che aveva praticamente 10 stelle di comando) io adesso avrei già cominciato una nuova campagna!
[Modificato da EasyPlayer 12/02/2009 23:42]
13/02/2009 00:25
 
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Governo ladro, hai preso mezzo mondo [SM=g27831]
Certo che sembra follia pura: il portogallo unificatore dell'iberia, la francia ai danesi, i siciliani a venezia e i polacchi sul mar caspio [SM=g27828]
Ma perchè invece del Portogallo non punti su Napoli? Sembra una preda più facile
[Modificato da Shivos91 13/02/2009 00:27]
13/02/2009 13:37
 
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effettivamente la bisanzio del computer non è tutta sta potenza. [SM=g27813]



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13/02/2009 14:10
 
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le vero muoiono schiacciati quasi sempre dai magiari , dai veneziani e dai turchi.



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Meglio avere dubbi che false certezze
13/02/2009 17:57
 
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Per Iraklion ok, ci può stare...
Ma per il Portogallo, non mi convince molto...
Hai già le isole sulle coste d'Italia, usale come testa di ponte per attaccare, prendi Firenze e tienila come fortezza in grado di fornire ottimi eserciti, e nel frattempo prendi Palermo e Napoli...
Palermo la converti in città, che sta in un'ottimo punto per il commercio marittimo e come fortezza è inutile nel Sud Italia.
Ti troverai poi a dover prendere Roma, ti consiglio di scacciare con assassini e quant'altro i generali pontifici, sterminare le loro armate e prendere Roma ormai sguarnita, o perlomeno indebolita.
Ora avrai un ottima base in Italia, con una fortezza a Firenze, e da Roma in giù solo città redditizie...Poi potrai pensare a prendere Milano, la Serenissima, Bologna e l'altra lì, la città del belin [SM=g27828] (Genova)
Devi essere veloce in Italia, le città sono vicine e quindi assedi su assedi, anche 2 in un turno, e aspettati una resistenza pressante, anche quando tutta la Penisola sarà tua, milanesi & co. scenderanno spesso dalle Alpi pur di riprendersi le loro città...
L'Italia è fantastica da conquistare, almeno con gli eserciti occidentali, poi coi Turchi non saprei, li ho provati solo una volta e mi stanno antipatici



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16/02/2009 20:24
 
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L'invasione mongola
E' il 1216 e, proprio nel bel mezzo di una crociata, i selvaggi popoli dell'est, i mongoli, giungono sui territori dell'impero. Cinque armate potentissime, comadate da altrattanti generali, crudeli, feroci e abilissimi nell'arte della guerra.
L'impero però, grazie alle voci che arrivavano dai mercanti sulla strada per l'oriente, si era già preparato, reclutando enormi eserciti regolari a Mosul e Tbilisi, mentre a Baghdad e Yerevan stazionavano enormi contingenti di arcieri e fanti pesanti giannizzeri, senza contare l'enorme contributo che i ricchi cittadini, reclutati nelle compagnie dei miliziani saraceni, potevano dare alla difesa della città. Così, mentre la devastante guerra navale contro Portoghesi, Magiari e Papisti continuava senza pietà, il Sultano inviò un assassino a dare il benvenuto ai nuovi arrivati, sapendo che il loro obiettivo era quello di conquistare l'Impero Ottomano. La missione di assassinio fù più difficile del previsto: l'assassino perì e il mandante dell'omicidio fù scoperto, scatenando una nuova guerra e aprendo il fronte orientale caucasico. Il nuovo fronte però, non poteva essere chiamato con quel nome: i mongoli non si decidevano ad attaccare e forse quei guerrieri, che avevano persino massacrato gli Hashishin prima di arrivare nei territori turchi, avevano perso il loro smalto. Decine e decine di nuovi assassini vennero reclutati e molti di loro fallirono, pagando anche con la loro vita, ma dal 1229 cominciarono ad arrivare risultati. Infatti Kujuk al Zahiri, giovane hashishin, riuscì ad eliminare Bayan l'Iracondo, forse il più potente generale mongolo. Nel 1231 un altro generale mongolo morì per mano degli assassini turchi e due diplomatici, mandati dal Sultano in persona, riuscirono a corrompere le due armate rimaste senza generale, facendo in modo che si sciogliessero. I turchi avevano capito che erano i generali la vera forza portante dei mongoli e non i loro eserciti numerosi ed agguerriti. I tentativi di assassinio continuarono e verso il 1236 - 1237 i generali più pericolosi erano morti. Cominciò così l'attacco ottomano. Le truppe stanziate al Tbilisi e Yerevan ingaggiarono i vari eserciti mongoli, che vennero sconfitti celeremente. Dopo qualche tempo lo stesso Khan, nel 1240, signore dei mongoli e artefice della spedizione, fu costretto a ritirarsi in Anatolia dove venne bloccato in una valle e circondato. Dalla cima di una collina i mongoli attesero il loro destino e combatterono fino all'ultimo sangue. Il Khan venne ucciso assieme ai suoi soldati. L'invasione mongola era finita e in tutto l'Impero Turco vennero tenute feste e banchetti in onore del Sultano, che aveva sconfitto (anche se in verità non prese mai parte allo scontro, rimandendo a Creta) la feroce orda dell'est, temuta persino dagli europei. Intanto in Europa i danesi avevano ricostituito l'Impero Franco (Carolingio) e si dichiararono successori dello stesso Carlo Magno. Infatti essi avevano il controllo intero della penisola italica, degli stati germanici, della francia e, ovviamente della Danimarca e della Scandinavia. A nord, in Caledonia, gli inglesi, che avevano eliminato la dinastia regnante scozzese, probabilmente avevano il controllo totale delle isole. A ovest i Portoghesi avevano unificato la penisola Iberica da molto tempo e i Pirenei erano diventati zona di sangunosissimi scontri, a causa della guerra con i danesi. A est si stava verificando il declino dell'Impero Polacco: da nord i russi avevano riconquistato gran parte delle loro steppe e solo Sarkel mancava all'appello, a est gli eserciti polacchi stavano indietreggiando a causa della superiorità militare dei danesi, mentre a sud la tregua con i Magiari era molto debole. I papisti, a causa della sconfitta che subirono da parte dei danesi nella guerra in Italia, erano rintanati in Sicilia e forse presto ci sarebbe stata una tregua.
Economicamente parlando l'Impero Turco era ricchissimo. Le entrate erano abbondanti e costanti, e già intorno al 1230 i tesorieri del Sultano potevano contare più di un milione e mezzo di fiorini d'oro nelle casse dello stato.
I festeggiamenti però, finirono subito, perchè nel 1241 un'altra enorme, devastante e temibile orda arrivava da est...
16/02/2009 20:47
 
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scusa ma i mongoli li hai sconfitti o no?



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16/02/2009 20:59
 
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La seconda invasione mongola, l'occupazione della penisola iberica e il tradimento danese
La nuova orda, più grande e forte, nonchè più feroce della prima, era guidata dal Khan Batu. Tuttavia essa non attaccò alcun insediamento turco (*strano, deve essere successo qualche errore nel gioco...*) e questa volta il protagonista delle guerre mongoliche non fù nè un generale, nè un familiare, nè il Sultano. L'ago della bilancia fù il grandissimo Chaqmaq al Muntasir, abilissimo diplomatico, con una grande influenza (8/10). Grandissimo affabulatore, egli riuscì a corrompere per svariate decine di migliaia di fiorini Orda lo Spietato e Bekei l'Iracondo nel 1250, provocando lo scioglimento di due potentissime armate e l'ammissione nella famiglia reale di questi due generali. Nel 1251 il Khanzada Subotai lo Spietato venne assassinato da un hashishin turco (i quali avevano trovato una nuova base a Yerevan) e nello stesso anno Chaqmaq al Muntasir riuscì a corrompere un altro generale. Fu a questo punto che le armate turche attaccarono: un'armata mongola venne distrutta e lo stesso Khan Batu venne assassinato. Nel 1252 i mongoli, flagellati dalla corruzione e dagli assassini, abbandonarono le terre turche, e con esse i loro progetti di distruzione e conquista... Le guerre mongoliche erano finalmente finite (anche se in maniera tutt'altro che leale) e i turchi poterono finalmente dichiararsi i più potenti guerrieri e strateghi del mondo conosciuto.
Ma intorno al 1250 una scoperta aveva stravolto il mondo: la polvere nera. Grazie a essa l'intera flotta turca venne rinnovata, sostituendo la galee da guerra con le più potenti lanternas, dotate di cannoni. I giannizzeri cominciarono a dotarsi di moschetti, divenendo le più forti truppe di fanteria armate con armi a fuoco del mondo. Nel 1250 i portoghesi sottoscrissero un trattato con i danesi, secondo il quale essi divennero loro protettorato e quindi, visto che i danesi erano alleati con i turchi, la guerra con essi cessò. Il Sultano decise così di espandere i suoi domini comprando Lisbona, Valencia e Leon, infatti Granada e Cordova erano già state conquistate pochi anni prima, durante l'invasione dell'Iberia.
Passarono diversi anni e quando, nel 1260 circa, il trattato di subordinazione tra Portogallo e danesi venne meno, una feroce guerra scoppiò. Pensando di far affidamento sui danesi il Sultano inviò alcune truppe a conquistare le città sguarnite Toledo e Saragozza. Le città caddero e i portoghesi vennero annientati, ma i danesi tradirono l'impero, attaccando Toledo. Una guerra tra titani era appena cominciata.
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