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Cronache di guerra MC: Sotto le insegne dello Scià

Ultimo Aggiornamento: 10/12/2008 21:22
30/11/2008 14:44
 
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Il nuovo Scià di Persia
Anno 1414(anno 2004 contando dall'inizio della monaechia persiana)

Un giorno nuovo a Baghdad, capitale della Persia turcomanna. Il cinguettio soave degli uccellini e qualche piccolo, minuscolo, rumore di passi di alcuni che si recano per la quotidiana preghiera in moschea, rendono l'atmosfera quanto mai monotona per chi vive ormai lì da anni. Ma d'improvviso campane cominciarono a squillare tanto da mettere in testa nelle menti di tutte le persone nel raggio di qualche kilometro fuori città la medesima domanda: "Che fu?".



Un corteo composto dai più illustri rappresentanti dell'aristocrazia stava passando per le vie principali. Il nuovo Shah Yusuf stava per essere incoronato nuovo imperatore della Persia!

Sui loro splendidi cavalli ornai di lamine d'oro e in groppa ad elefanti, le possenti guardie turcomanne si accertavano che nulla andasse storto.

Cosa aveva da pensare quel popolo che da 2000 anni si era fatto docilmente governare da monarchi e da dinastie, da sovrani forti e non. Una nuova era sta per iniziare per la Persia musulmana...

Fine introduzione


Rieccomi gente! Ecco questa mia nuova cronaca, incentrata sull'Iran del periodo di Machiavello. Intendo sottolineare che utilizzerò le date contando gli anni dal 590 a.C inizio della monarchia persiana, per cui il 1414 sarà(come ho già detto) il 2004. Spero che seguirete e...commenterete [SM=g27827]
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 30/11/2008 15:05]



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

« Da oggi Latini e Romani sono lo stesso popolo, uniti in Dio, e con l'aiuto di Dio salveremo Costantinopoli. »



« Darti la città, non è decisione mia né di alcuno dei suoi abitanti; abbiamo infatti deciso di nostra spontanea volontà di combattere, e non risparmieremo la vita. »



30/11/2008 15:02
 
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Le prime azioni
Yusuf voleva dare al suo paese un'efficenza ed una stabilità che doveva rifarsi delle antiche dinastie achemenidi e sassanidi ritenute da lui "le più fiorenti della nostra storia". Un evento di grande portata, atto a condizionare anche gli eventi successivi fu la proclamazione dell'Islam di credo sciita quale religione di stato. Yusuf si affrettò a potenziare l'impero persiano attraverso la costruzione di una rete di strade lastricate estesa a tutte le città imperiali, lo sviluppo dell'agricoltura della valle Mesopotamica, una delle più fertili al mondo, l'instaurazione di solidi rapporti commerciali con le nazioni islamiche vicine. Tra il 2005 e il 2006 nacque una possente lega di stati musulmani formata da Egitto, Persia e Impero Ottomano: quale nazione dell'allora in fermento occidente cristiano avrebbe potutp affrontare una simile strapotenza ora? Lo Scià volle però soddisfare anche le proprie ambizioni espansionistiche, dopo tutto era un turcomanno, cioè un nomade di origine e quindi con un desiderio irresistibile di conquistare e saccheggiare. Le direttrici dellìespansione persiana furono a sud con obiettivo la conquista di tutta la penisola araba e la liberazione dei luoghi santi di Mecca e Medina dagli infedeli sunniti; a nord contro il Regno di Georgia e l'impero di Trebisonda, ultimi baluardi cristiani in oriente.



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« So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi! »

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05/12/2008 20:38
 
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e allora continua questa [SM=g27811]



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06/12/2008 16:44
 
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Yusuf l'Arabo
La Persia, terra di leggende, ricchezze e soldati, terra di nobili animi e di uomini spietati. Nel 1418 lo Shah Yusuf teneva sotto assedio Kadesia, città dell'est della Penisola Araba. Il sogno di Yusuf era di riunificare il mondo islamico sotto un unico stemma - quello della Persia Sciita - e ricreare un nuovo impero persiano come fu quello achemenide o quello sassanide. In quello stesso anno lo Shah, stanco della resistenza nemica dette ordine di dare l'attacco, nell'inverno del 1418. I soldati persiani attaccarono di notte, i nemici resistettero ma poco poterono contro un popolo che aveva per secoli passato la propria vita in guerra e che solo ora si era "pacificato"(per modo di dire). Kadesia cadde dopo una furibonda battaglia e l'ordine dell'imperatore fu netto: "Ferro e Fuoco". I soldati saccheggiarono con una violenza incredibile la città, distrussero le moschee e i luoghi culturali e ricavò un immenso bottino. A nord invece un distaccamento persiano si mosse contro Tbilisi, capitale del Regno cristiano di Georgia; tutto l'occidente cristiano appoggiò il piccolo stato contro il "mostro islamico" invitandolo a resistere. Il vicino Impero di Trebisonda si tenne sulla neutralità temendo che un'irritazione del potente vicino potesse causare anche il crollo di quest'ultimo; nel 1419 i persiani assediarono Tbilisi, il re di Georgia Aleksander incitò i suoi uomini: sarebbe stata la più grande battaglia mai combattuta da due popoli in quella regione...



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06/12/2008 23:14
 
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La riporterai vero????



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07/12/2008 13:20
 
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si, anche se preferisco fare automatico



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08/12/2008 20:27
 
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Luci e ombre nel Regno dello Shah
Nel 1420 le forze persiane erano schierate sotto le mura di Tbilisi, capitale della Georgia, baluardo, insieme all'Impero di Trebisonda, della cristianità in Oriente. Il comandante del potente esercito persiano era un uomo che aveva passato una vita di lutti ma che alla fine era divenuto governatore di Erzerum, Mongke di Shiraz; l'assedio procedeva bene e presto la città avrebbe ceduto per fame ma un evento improvviso costrinse quel generale così cauto a sferrare l'attacco: una forte armata della vicina Orda d'Oro era in prossimità della città e dell'accampamento persiano, apparentemente per una "ricognizione". Mongke capì che doveva prendere al più presto la città per evitare che i mongoli lo attaccassero e che si ritrovasse stretto tra le fortificazioni georgiane e questi ultimi. La battaglia di Tibilisi viene ora riportata da due scritti, uno di parte persiana del cronista ufficiale dell'armata imperiale, e uno dal diario di un soldato georgiano:

"I nostri erano disposti sotto le mura della città, sei divisioni di fanteria corpo a corpo, otto di fanteria a distanza e 4 divisioni di cavalleria, composte da arcieri a cavallo e dall'armata del generale.
Per tutta la notte i nostri non fecero altro che discutere sui possibili saccheggi, mentre Mongke rimase accigliato durante tutta la sera: sembrava già sapere cosa ci aspettava.
Alle otto di mattina, un sole splendido, cui si accompagnava un torrido caldo, cominciò la battaglia. Quei cristiani erano disposti sulle mura, il loro re Aleksander li incitava a combattere, si odevano le sue voci da fuori le mura. I reparti di fanteria corpo a corpo avanzarono molto rapidamente uno si posizionò con l'ariete iniziando lo sfondamento della porta, altre due, con scale e torri, assaltarono le mura nemiche. Quegli infedeli si battevan da leoni! Con un coraggio che potrei paragonare a quello di un Dio, essi tennero i nostri impegnati sulle mura per un paio di ore, tanto che molti dei nostri già volevano darsela a gambe, finchè non cedette la porta avversaria. A quel punto Mongke ordinò la Jihad e alla testa dei suoi cavalieri entro in Tbilisi mentre il resto degli eserciti georgiani sulle mura venivano catturati o distrutti: le mura erano nostre, ma la battaglia non era finita. Le forze georgiane erano concentrate al centro della città e si preparavano al peggio; dopo un'accurato riordino delle forze, i soldati persiani attaccarono le forze cristiane. Incredibilmente quel manipolo resistette con una volontà ed un coraggio che nemmeno noi, potemmo ignorare. Il generale ordinò un'ultima disperata carica dei suoi cavalieri, uccise molti georgiani ma alla fine cadde, emtre i suoi soldati cominciavano a sbandare. Il comandante Hay-Shan ordinò allora la ritirata per preservare almeno un po' di quell'esercito che aveva fatto tremare la cristianità ma che era stato battuto dalle nuove Termopili"


"Agosto 1420
Il nostro re ha dimostrato ancora una volta il suo valore battendo un esercito più grande e difendendoci. Che Cristo ci aiuti perchè il Regno di Georgia non cesserà mai.."


Fu una sconfitta umiliante e sonora, quando lo Shah ne ricevette la notizia uccise senza motivo il messaggero che gliela portò e ordinò che ogni cristiano nell'impero venisse ucciso. Fu una strage di proporzioni bibliche, ma l'umiliazione più grande venne quando si seppe che, nel 1421, Tbilisi era occupata dai Mongoli dell'Orda d'Oro. A consolare tale sconfitta avrebbe dovuto il generale Halil di Tus prendere Bostra, porta d'accesso al Mar Rosso, ma questa cadde prima sotto attacco egiziano, con ulteriori costì morali e psicologici sul sovrano. Nel 1424, forse sapendo della situazione incerta dell'Impero, il Sacro Romano Imperatore indisse una crociata su Baghdad. Occorreva dunque, per ragioni di sicurezza, lasciar perder per n po' il fronte Arabo e occuparsi dei khanati turchi in Anatolia e dell'ancora intatto Impero di Trebisonda. All'esercito di ritorno da Bostra si aggiunsero reparti da Erzerum ed Edessa: lo Shah voleva una vittoria rapida e non essere umiliato nuovamente contro un regno infedele. Frattanto i soldati persiani stracciarono ogni rapporto con l'Orda d'Oro e con un gesto quanto mai disonesto occuparono Tbilisi, rivendicandola come una "giusta conquista" e compiendo un enorme massacro di abitanti. A Erzerum iniziana inoltre la cotruzione della prima fabbrica di cannoni dell'impero, segno che anche questo si stava modernizzando..
[Modificato da Eraclio Imperatore Romano 08/12/2008 20:27]



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10/12/2008 20:33
 
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immagino che adesso tornerai a Tbilisi coi cannoni! eheh...
complimenti, splendida cronaca!



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10/12/2008 21:22
 
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grazie, ma credo che questi cannoni dovrò utilizzarli per la difesa! L'orda d'oro si è irritata del mio "colpo alle spalle" su Tbilisi e dovrò concentrarmi su di loro rinunciando(per ora) alle ambizioni al califfato. Inoltre avrò un solido alleato nel principato di Moscovia che è acerrimo nemico dell'Orda



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